
Un gioiello nel cuore di Roma: il teatro di Villa Torlonia è uno spazio temporale senza tempo pieno di storia (la Villa è stata residenza di Mussolini), che nasce da una triste storia d’amore.
Tutto riecheggia il mito, aldilà dello spazio e del tempo, nell’architettura e nelle decorazioni uniche del piccolo teatro ispirato allo stile eclettico. Nel Teatro Torlonia, infatti, convivono diversi stili: il corpo centrale rievoca l’epoca classica, la parte meridionale con la serra riprende lo stile nordico, le sale e gli appartamenti laterali sono decorate in stile gotico, moresco, greco-romano e rinascimentale. Tutte le decorazioni del Teatro sono opera di Costantino Brumidi, l’artista conosciuto negli Stati Uniti come il “Michelangelo D’America” dopo il suo affresco nel Campidoglio di Washington.
“Eppure – chissà là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la
chiamiamo, e la bellezza dell’uomo tra ferri arrugginiti e ossi di tori e di cavalli, tra antichissimi tripodi su
cui arde ancora un po’ d’alloro e il fumo sale nel tramonto sfilacciandosi come un vello d’oro.”
Incontrare Elena in questo contesto sembra quasi naturale, la sua eccezionale narrazione arriva allo spettatore più vera di qualsiasi situazione materiale.
È questo il tema dello spettacolo: Elena di Troia, senza età e in un contesto senza tempo, riflette sull’inutilità di tante morti in guerra, sulla fatua evanescenza della memoria degli eroi, sulla precarietà degli eventi che chiamiamo storici, siamo essi vittorie o sconfitte.

Il transitorio, provvisorio, momentaneo, precario, passeggero, instabile, caduco, effimero tempo dei conflitti degli uomini, e del perseguire il possesso delle cose materiali, si contrappone all’immortalità di un sentimento, di un attimo, di una risata, di un odore, di un suono.
Elena è un inno alla libertà e alla resistenza: dalla guerra, dall’oppressione, dalla violenza, dalla miseria materiale.
Elena è un “poemetto” di Ghiannis Ritsos, intellettuale letterato greco e attivista politico, scritto durante la sua prigionia nel regime dei Colonnelli.
Scrivere metaforicamente era l’unico modo per aggirare la censura e comunicare con l’esterno.
Ne è nato un capolavoro, inserito nella raccolta “Quarta Parete”.
Ghiannis Ritsos è stato il cantore delle sofferenze e delle battaglie civili e sociali del popolo greco. La sua lotta ha trovato espressione in una poesia civile che rievoca la tragedia e l’universo mitico della tradizione classica.
Ritsos è stato proposto 9 vote al premio Nobel per la letteratura. Nel 1975 vinse il prestigioso Premio Lenin per la pace.

Elena Arvigo lo porta in scena con Elena Arvigo.
Lo spettacolo, che fa parte del progetto “Le imperdonabili”, (dove vivono sul palco donne testimoni scomode e resistenti del proprio tempo, siano esse mitiche o storiche ), ha debuttato il 16 Gennaio 2024 in prima nazionale, al Teatro Out Off di Milano, è stato ospite del festival di Taranto e ha fatto parte della personale che il teatro di Genova ha dedicato ad Elena Arvigo.
Dopo la personale al Teatro Nazionale di Genova, arriva anche a Roma, nel suggestivo e prezioso teatro di Villa Torlonia – dal 30 gennaio al 2 febbraio 2025 – con lo spettacolo da lei diretto e interpretato, “ELENA” , di Ghiannis Ritsos, traduzione di Nicola Crocetti, accompagnata sul palco dall’attrice e cantante Elena Arvigo.
Chi è dunque Elena?
È lei, Elena, causa scatenante o “fals flag” della guerra di Troia: la bellezza immortale e caduca che ricorda disincantata l’antico splendore e si chiede se tutto aveva davvero senso.
Elena di Ritsos è una donna ormai libera, spezzate le catene che la volevano stigmatizzare nella bellezza e nella giovinezza eterne.
Ed è così che, nei ricordi, i valori fugaci di un tempo ora sembrano vuoti e si trasformano in polvere, mentre irrompe irrefrenabile il potere della resistenza.
“Eppure – chissà – là dove qualcuno resiste, senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo…..”
Ritsos restituisce al teatro il ruolo centrale che aveva nella Grecia classica: luogo di incontro, dibattito, agire politico, spazio di socialità e di riflessione condivisa tesa all’azione.
Il messaggio potente dello spettacolo, che riesce abilmente a suggestionare, accompagnando il pubblico in una dimensione a-temporale, riporta alla fine lo spettatore alla realtà.
Come in un brusco, drammatico risveglio.
Lo spettacolo, annuncia l’interprete Elena Arvigo, è dedicato ai popoli oppressi e nello specifico al popolo palestinese.
Applausi di tutta la sala.
Elena Arvigo, attrice e regista, diplomata alla scuola del Piccolo teatro di Milano, recentemente insignita dal premio nazionale Le maschere del teatro italiano 2023 come miglior interprete di monologo per: “I monologhi dell’atomica “tratto da “Preghiera per Chernobyl” di Svetlana Aleksievich.
Elena Arvigo attrice, cantante e musicista, diplomata all’Accademia statale di Arte drammatica di San Pietroburgo -dal 2007 al 2016 ha lavorato al Teatro Laboratorio di Pjotr Fomenko. Attualmente collabora con diverse realtà italiane.
ELENA
di Ghiannis Ritsos
Traduzione di Nicola Crocetti
Regia Elena Arvigo
Con Elena Arvigo
e Monica Santoro
Scene e costumi: Elena Arvigo in collaborazione con Maria Alessandra Giuri
Disegno Luci Luigi Chiaromonte e Elena Arvigo
Datori luci Victoria de Campora e Andrea Iacopino
Si Ringraziano Francesco Biagetti, Ariel Bertoldo, Mariangela Vitale, Mery Salvati e Rossana Ferrari
Una produzione Teatro OUF Off con Associazione Santa Rita & Jack teatro
INFORMAZINO SPETTACOLO
Al teatro di Villa Torlonia – dal 30 gennaio al 2 febbraio 2025
Via Lazzaro Spallanzani 1A ,00161
Roma
ORARIO BOTTEGHINO
Puoi acquistare i biglietti sia online, su vivaticket.it, che in biglietteria.
I biglietti si possono ritirare fino a un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Per informazioni puoi chiamare lo 06 44230693.
La biglietteria è aperta solo nei giorni di spettacolo 2 ore prima dell’inizio della replica.
I biglietti del Teatro Torlonia possono essere acquistati anche al Teatro Argentina.
ORARIO SPETTACOLI
Da Giovedì 30 Gennaio Sabato 2 febbraio ore 20:00 – domenica ore 18:00
COSTO BIGLIETTI 15 euro intero – 10 euro ridotto
**NOTE**
Questo spettacolo fa parte del progetto “Le Imperdonabili”, inaugurato da Elena Arvigo nel 2013, dedicato a figure di donne, testimoni scomode, mitiche e reali, del loro tempo. L’atto giornalistico e l’atto poetico diventano così simbolo e testimonianza di una resistenza, prima di tutto, del pensiero.
Ghiannis Ritsos (1909-1990) è stato il cantore delle sofferenze del popolo greco, della sua estrema povertà, delle battaglie civili e sociali della Grecia. Ha lottato sempre, dando vita a una poesia civile che rievocava il mondo mitico della tradizione classica. Ritsos, proposto nove volte al Premio Nobel per la letteratura, vinse nel 1975 il Premio Lenin per la pace.
Elena Arvigo, attrice e regista, diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, è stata recentemente insignita del premio nazionale “Le Maschere del Teatro Italiano 2023” come miglior interprete di monologo per “I Monologhi dell’Atomica”, tratto da “Preghiera per Chernobyl” di Svetlana Aleksievich.
Monica Santoro attrice, cantante e musicista, diplomata all’Accademia statale di Arte drammatica di San Pietroburgo -dal 2007 al 2016 ha lavorato al Teatro Laboratorio di Pjotr Fomenko. Attualmente collabora con diverse realtà italiane.
Lo spettacolo, che ha debuttato il 16 gennaio 2024 in prima nazionale al Teatro Out Off di Milano, è stato ospite del festival di Taranto e ha fatto parte della personale che il Teatro di Genova ha dedicato ad Elena Arvigo.
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Web Reporter iscritta Wrep.EU. Ha studiato Sociologia presso Libera Università di Urbino.