Arriva al cinema dal 28 novembre 2019 A Tor Bella Monaca non piove’mai, esordio alla regia di Marco Bocci, che ha scritto anche la sceneggiatura, partendo dal suo romanzo omonimo edito da DeA Planeta.
Un racconto della periferia che si macchia di atmosfere crime. Una fotografia di Tor Bella Monaca, come metafora di ogni ‘mondo’ difficile, marchiato dall’opinione pubblica, dove insieme agli ‘sconfitti’ convivono anche tante persone che lottano ogni giorno per vivere con onestà. Un atto d’amore per quei luoghi pieni di storie, di rabbia, di vita.
Il film racconta la vita di due fratelli, Mauro e Romolo, e della loro famiglia in uno dei quartieri di Roma, Tor Bella Monaca. Quello che per molti è la normalità, in una realtà complessa come quella vissuta dalla famiglia Borri diventa un’utopia: riuscire a pagare l’affitto, avere una casa propria, trovare un lavoro ‘vero’, costruirsi un futuro sembrano obiettivi irraggiungibili, almeno per chi vuole vivere onestamente. Per questo la tentazione di trovare il guadagno facile è davvero forte anche se improvvisarsi cattivi non è semplice e per chi sbaglia una volta è davvero difficile riabilitarsi e ottenere una seconda opportunità.
Fra i protagonisti del film Libero De Rienzo (Santa Maradona, la saga Smetto quando voglio), Andrea Sartoretti (Boris -il film, serie TV Romanzo criminale) Antonia Liskova (C’era un cinese in coma, Tutti pazzi per amore) e la partecipazione di Giorgio Colangeli, attore con una carriera trentennale che ha collaborato con grandi registi tra cui Ettore Scola, Paolo Sorrentino, Sergio Rubini e Daniele Luchetti.
Per il suo primo film Marco Bocci sceglie di raccontare quella periferia in cui ha vissuto e a cui tiene particolarmente, proprio per sgretolare ogni pregiudizio nei confronti di quella realtà: “Ho scritto questa storia perché volevo raccontare una periferia vera dentro la quale si incrociano tante vite, tanti personaggi, ognuno col suo percorso, ognuno diverso dall’altro ma ognuno indispensabile per il prossimo – racconta. Per farlo sono partito dalle mie esperienze più intime. Tanti personaggi, tanti perdenti, tanti sconfitti che però sanno vivere senza abbandonare la speranza, allegri e positivi, come le immagini che li raccontano, una rinascita, un’apertura, una luce forte e presente a marcare che c’è sempre una sana via di fuga. Un film che cerca di arrivare a tutti, che vuole raccontare e affrontare problematiche senza però far perdere l’intento primario del cinema, emozionare ed intrattenere”.
A TOR BELLA MONACA NON PIOVE MAI
un film di Marco Bocci
tratto dal libro A Tor Bella Monaca non piove mai di Marco Bocci ed. DeA Planeta
con Libero De Rienzo, Andrea Sartoretti, Antonia Liskova, Lorenza Guerrieri, Fulvia Lorenzetti, con la partecipazione di Giorgio Colangeli
prodotto da Santo Versace | Gianluca Curti e da Carlo D’Ursi
Una produzione Minerva Pictures con Rai Cinema
in coproduzione con Potenza Producciones
una distribuzione
Trama
“Cattivi si nasce o si diventa?” Mauro Borri (Libero De Rienzo), 35 anni, sta per scoprirlo a sue spese. La sua ex fidanzata Samantha (Antonia Liskova), lo ha lasciato per un dottore, ma lui non si dà pace. Vuole trovare il modo di riscattarsi, di riconquistarla e anche di iniziare a “vivere”. Distrutto da lavoretti precari senza prospettive vuole ora andare incontro al futuro a testa alta, ma tra i casermoni di Tor Bella Monaca, dove Mauro è nato e cresciuto sempre giocando secondo le regole e aspettando l’occasione giusta, la vita è una corsa a ostacoli e perfino un lavoro vero è un miraggio. Così, quando due suoi amici si mettono in testa di rapinare niente meno che la mafia cinese, la tentazione di lasciarsi coinvolgere è troppo forte. Improvvisarsi cattivi però non è cosa da poco: lo sa bene Romolo (Andrea Sartoretti), fratello di Mauro, ex delinquente pentito che da anni lotta per conquistare una seconda opportunità. E mentre la famiglia di Mauro e Romolo, alle prese con un inquilino moroso e le mille ingiustizie dell’Italia di oggi, fa di tutto per restare unita e non soccombere, un destino crudele si prepara a giocare l’ennesimo scherzo.
NOTE DEL REGISTA
Ho scritto questa storia partendo dalla mia vita, quella di provincia e poi quella di periferia.Le mie esperienze più intime, le mie anime diverse e contrastantiche si dividono in due fratelli, Mauro e Romolo.Il film nasce dal desideriodi raccontare lepersone come esseri umani pienidi tentazioni difficoltà e percorsi quasi obbligati, nasce dall’ importanzadi riconoscere la propria natura e la capacità di accettarla per quello che è, perché se nasci buono, buono resti, ma se sbagli resti per tutti quello che ha sbagliato.La metafora eccellente per raccontare il pregiudizio poteva essereTor Bella Monaca, periferia dove ho vissuto che conosco e alla quale tengo.Una periferia ormai timbrata nell’immaginario collettivo fatta invece, per chi la conosce, di tante e tante persone sane che lottano ogni giorno per restare unite e restare oneste.Una periferia fatta di angoli cattivi, ma anche di strade buone e luminose dove si respira vita e vitalità.Una famiglia che va in crisi perché Giulia, la nonna novantenne muore e di conseguenza con lei muore quella pensione che aiutava a sopravvivere.Guglielmo, un artigiano che ha lavorato tutta la vita non ha nessuno che riesca a difenderlo contro chi di lui si approfitta non pagandogli l’affitto di un locale locato.Mauro, un ex studente che ha quasi sfiorato la laurea, che, disoccupato e senza futuro, perde la fidanzata, ma soprattutto perde la via, non riuscendo più a distinguere il suo percorso.Romolo, un ex criminale che poi ha conosciuto l’amore, è diventato padree ha deciso di cambiare vita, di lavorare, di essere onesto, vincendo ogni giorno le mille tentazioni che la periferia ti propone, ma ormai ha sbagliato e per tutti criminale resta.Samantha, una donna con una maschera di sopravvivenza forte decisa e cinica che si spezza dietro i rimpianti e le insoddisfazioni di una vita.Queste sono le basi dalle quali sono partito,raccontare una periferia vera dentro la quale si incrociano tante vite, tanti personaggi, ognuno col suo percorso, ognuno diverso dall’altro, ma ognuno indispensabile per il prossimo.Una gabbia dentro la quale vivono e convivono, sfiorandosi senza accorgersene inquinandosi e contaminandosi proprio in quest’era di condivisione estrema.Condivisione forzata di musiche invadenti e disturbanti,l’invadenza dei social nelle nostre vite, nelle nostre intimità e nel bisogno di andare bene, di non essere diversi, di non essere sbagliati.Tanti personaggi, tanti perdenti, tanti sconfitti che però sanno vivere senza abbandonare la speranza, allegri e positivi, come le immagini che li racconteranno, una rinascita, un’apertura forte, una luce forte epresente a marcare che c’è sempre una sana via di fuga, che deve esserci.Il bisogno e l’esigenza di raccontare difficoltà e disagi in maniera totalmente alternativa, spesso vistiin chiaveintimista e introspettiva, qui invece, in modo allegro, euforico e al limite del grottesco con una storia che va dritta al sodo ma si lascia raccontare con un linguaggio che passa dal video clip alla spettacolarizzazione degli eventi fino al realismo dei silenzi e delle frasi non dette.Una storia che non strizza l’occhio alla battuta o alla commedia, ma è composta da personaggi che sanno ridere e sanno far ridere.Un film che cerca di arrivare a tutti,che vuole denunciare, raccontare ed affrontare problematiche senza però far perdere l’intento primario del cinema che è emozionare ed intrattenere. Marco Bocci
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