Da qualche giorno negli store Yamamay è possibile acquistare alcuni prodotti della linea Goel Bio Cosmethical realizzati dal laboratorio di biodermocosmesi nella Locride in Calabria, inaugurato esattamente due anni fa.
Yamamay, noto brand di abbigliamento intimo, aveva già provato un timido approccio alla cosmesi con un esperimento “ibrido” che aveva dato vita alla linea di abbigliamento “YamamayAntiAge”. Ricordate lo slogan: indossa la tua crema?
Erano già allora note le potenzialità di crescita del mercato della cosmesi. A queste ora si sono unite quelle del c.d. mercato del “consumo orientato al valore”.
A partire dal 2014 i cosmetici naturali hanno superato la quota di mercato di 1.000 miliardi di euro: una crescita del 10% del settore che corrisponde ad una significativa quota di mercato del 7,8% globale. Interi settori degli scaffali, sono dedicati ai cosmetici naturali e i consumatori cominciano ad essere abituati all’idea di poter trovare cosmetici naturali nello stesso luogo dove comprano altri prodotti per curare la propria bellezza, anche vestire il proprio intimo.
E’ giusto per il noto brand, quindi, oggi riprovarci con più decisione e coraggio ponendo l’attenzione sul concetto di sostenibilità e stringendo alleanza con Goel un Gruppo Paritetico di Cooperative calabresi che hanno l’obiettivo di contrastare la mafia con progetti economici di sviluppo etici atti a valorizzare le eccellenze calabresi.
Ma cosa c’è dietro questa partnership?
Goel Bio Cosmethical è un laboratorio di Polistena che nasce in collaborazione con la Cooperativa Idea e la Comunità Luigi Monti con due mission:
- una produzione di qualità che valorizzi le eccellenze del territorio attraverso la progettazione e realizzazione di un Laboratorio di BioEcoCosmesi e una linea di prodotti eco-bio certificata e riconosciuta a livello internazionale;
- promozione dell’occupazione giovanile e femminile in Calabria con particolare attenzione per tutti coloro che vivono in particolari situazioni di disagio in una terra che ogni giorno è impegnata a contrastare il fenomeno della ‘ndragheta.
Il laboratorio utilizza principalmente materie prime e scarti derivanti dalla produzione biologica di Goel Bio (che cura la commercializzazione di olio biologico, arance, marmellate e succhi bio, ecc…) facendo proprio il concetto di economia circolare.
Ma se in Germania (Paese leader nella cosmesi in Europa con quasi l’8% di quota di mercato costituita dalla cosmesi naturale) vi è una crescente differenziazione tra i cosiddetti cosmetici quasi naturali e quelli autenticamente naturali, i mercati internazionali presentano un quadro diverso.
Goel Bio Cosmethical non solo ha sposato la filosofia del rigore aspirando a certificazioni internazionali quali ICEA e COSMOS ma in tutti I suoi prodotti:
1) ha selezionato esclusivamente ingredienti a “semaforo verde” in base alla popolarissima guida agli ingredienti cosmetici www.biodizionario.it
2) utilizzato il minor numero possibile di ingredienti consapevole che come nel food, anche nella biocosmesi cresce la certezza che la complessità delle formule corrisponde a impreviste reazioni chimiche e allergiche.
Nella bio cosmesi, I confini tra i cosmetici quasi naturali e quelli veramente naturali sono decisamente sfumati. Dietro ai concetti di naturale ed eco-bio c’è quindi un mondo che presenta delle insidie. Scegliere un ottimo prodotto naturale non è semplice. Il quadro normativo è incerto e rende la vita più facile ai c.d. “eco-furbi” che giocano sull’ambiguità dei messaggi riportati in etichetta. Goel Bio Cosmethical si propone di imporsi su questo mercato con una comunicazione più che valida e Yamamay ha deciso di fare da leva abbracciando un concetto di sostenibilità più ampio ed efficace.
Questa è l’innovazione sociale oltre che sostenibile che ci piace scegliere.
Dhebora Mirabelli è un legal project manager oltre che avvocato specializzato in diritto amministrativo e tutela dei diritti umani.
Esperta di pari opportunità, business sociale e responsabilità sociale dell’impresa, ha svolto per oltre quindici anni attività di coordinamento manageriale di progetti europei presso l’Agenzia per l’Italia Digitale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Interno, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero per la Tutela dell’Ambiente, della Terra e del Mare, la Direzione di Cooperazione e Sviluppo del ministero degli Affari Esteri, ecc. sui temi dell’inclusione sociale, responsabilità sociale, salvaguardia dei diritti umani e ambientali.
Ha conseguito la laurea in giurista di impresa presso la Luiss Guido Carli di Roma, il Master di I livello in Manager delle Politiche di Sviluppo e Coesione presso l’Università di Parma, il Master di II livello in Ingegneria per le Pubbliche Amministrazioni presso l’Università Roma Tor Vergata e il Master di II Livello di Executive Business Administration (MBA) presso la Graduate Business School del MIP- Politecnico di Milano, approfondendo i suoi studi nel percorso internazionale svoltosi presso la Tonjii University School of Management di Shanghai, la Audencia Nantes Ecole de Management e la Coppead UFRJ di Rio de Janeiro.
E’ membro di coordinamento del DESC nazionale sui Diritti Economici Sociali e Culturali di Amnesty International dal 2015. Socio Slow Food. Sostenistrice dei progetti in Africa dell’Associazione “La Terra di Piero” e delle iniziative contro la mafia della Associazione di volontari “Gli Amici di Goel”.
Ha curato diverse sezioni di testate online, tra le più importanti: https://immigrazione.west-info.eu/;http://www.socialchangeschool.org/it/tag/blog-fatto-quotidiano/; http://www.spiritoleader.it/category/csr-mip/
Ha pubblicato un libro di fiabe e fotografie africane “Pole Pole: fiabe e colori della Tanzania” devolvendo il ricavato per costruire una scuola in Tanzania. Nata a Rende, ha vissuto a Sydney è di recente rientrata in Italia.