Proponiamo un serie di scatti sul set di Romanzo popolare, 1974, con Ugo Tognazzi, Ornella Muti e Michele Placido, regia di Mario Monicelli. Soggetto e sceneggiatura: Age, Scarpelli e lo stesso Monicelli.
“A livello tematico agiscono più spunti: l’emancipazione nei rapporti uomo-donna; l’omologazione nei comportamenti proletari; l’impatto nord-sud quindici anni dopo la grande emigrazione. Come nei soggetti più riusciti del trio Age-Scarpelli-Monicelli, l’amalgama è perfetto, e soprattutto non nuoce al tono generale di commedia che consente al film l’ormai abituale successo di pubblico.
In questo caso, inoltre, non si è fatta una scelta di realismo perché i toni sono quelli, appunto, di un melodramma (come del resto denuncia lo stesso titolo e la canzone di Rosanna Fratello in funzione di leitmotiv): il realismo, se mai, è affidato ancora una volta a quella sorta di koiné linguistica usata dai protagonisti, che mescola cadenze lombarde, influssi meridionali, gerghi calcistico-sportivi. Non a caso, questo complesso linguaggio è stato creato con la consulenza di Beppe Viola e di Enzo Jannacci.La Muti è «lanciata» come attrice di commedia, ruolo che la condurrà al definitivo successo, mentre Michele Placido rimane fisso nella sua parte di immigrato meridionale un po’ animalesco. Quanto a Tognazzi (il film era originariamente ambientato a Roma e pensato per Manfredi: la scelta di Tognazzí ha fatto sì che l’azione venisse spostata a Milano), Romanzo popolare cade all’apogeo della sua carriera, dopo che i personaggi dei film di Ferreri lo hanno fatto definitivamente accettare dalla critica. l’affresco di una classe operaia che esce dalla retorica (anche di sinistra) e che si avvia sulla strada dell’omologazione – come Pasolini va scrivendo
proprio in quel periodo – è perfettamente riuscito. Monicelli ritrova la freschezza delle sue opere migliori, e quella matrice «nazionale» e «popolare» che lo caratterizza più di ogni altro regista italiano.”
Stefano Della Casa, ‘Il Castoro Cinema’, agosto 1986.
Romanzo popolare
REGIA: Mario Monicelli
INTERPRETI: Ugo Tognazzi, Ornella Muti, Michele Placido, Pippo Starnazza, Alvaro Vitali, Vincenzo Crocitti
GENERE: Commedia
DURATA: 110 min. – Colore
PRODUZIONE: Italia – 1974 – David di Donatello 1975 per la migliore sceneggiatura
La storia di Giulio e Vincenzina. Lui è un maturo operaio metalmeccanico e sindacalista, lei una ragazza del sud che Giulio aveva tenuto a battesimo. Quando la ragazza sale al nord, i due si rincontrano e finiscono per sposarsi e avere un bambino. Ma poi Vincenzina si innamora del giovane poliziotto Giovanni, e Giulio la caccia con il figlio
Ambientazione del film
Le scene fuori dalla fabbrica sono state girate a Milano, nel quartiere Lambrate, presso l’ex Innocenti, sito parzialmente smantellato negli anni novanta all’interno del quale è tuttora attiva la Innse. [Fonte: http://www.davinotti.com/index.php…]
Molte scene del film (esterni-terrazzo e interni-6 piano scala C2) sono state girate nel caseggiato popolare della Nuova Torretta in via Antonio Maffi 112/C2 a Sesto San Giovanni.
Il paese dell’Avellinese di Montecagnano è immaginario. Il borgo riportato nella foto della rivista è in realtà Calcata in provincia di Viterbo. La bretella autostradale, narrata come esempio di opera pubblica inutile, è un tratto del raccordo Castel Madama con l’autostrada A24.
La scena del tradimento di Vicenzina e Giovanni è girata nel quartiere di Greco a Milano sulla salita di via Emilio De Marchi. Anche la scena del cinema è girata a Greco, cinema Abanella.
[Fonte Location: https://www.davinotti.com/index.php?option=com_content&task=view&id=183]
Articolo tratto da: Indagine Di Una Cittadina Al Di Sopra Di Ogni Sospetto
@IndagineDiUnaCittadinaAlDiSopraDiOgniSospetto
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