Nelle canzoni di Marco Gesualdi c’è il mondo intero. Lo stesso che si poteva trovare nella Napoli di qualche tempo fa, quella che è stata la patria effervescente di Pino Daniele, James Senese e che è riuscita a dare alla musica popolare un respiro internazionale irripetibile. Le origini pugliesi di Marco si sono mescolate con questa città, dove è nato, ha vissuto e lavorato, finendo a calcare i palchi con Denovo e Avion Travel e vivendo in prima persona un’altra fase di rinascimento sonoro napoletano negli Ottanta, la cosiddetta vesuwave.
Nell’album NOW (Naples Open World) Napoli è l’orizzonte che si staglia e infonde i suoni di pezzi senza una patria definita, ma piuttosto, come si scriveva, con una particolare inclinazione ad accogliere tanti linguaggi e altrettante culture.
Il risultato è un girotondo di strumenti e voci (sette brani solo suonati e cinque anche cantati) che ha finito per coinvolgere quaranta fra musicisti e voci.
Fra queste, quella di Simona Boo in Je suis la Mer, il singolo apripista la storia di un viaggio (che parte dal Nord Africa e arriva a Parigi o a Castelvolturno) che attraversa il mare con la speranza che è di molti migranti e che è accompagnato da un videoclip suggestivo e poetico nato dall’incontro tra l’artista e Andrea Ranalli, fotoreporter più volte in Africa per documentare storie di vita e delle Culture, di questo mondo, con immagine bellissime del Senegal (punto di raccolta e di partenza verso l’Europa, delle popolazioni Sub Sahariane in un viaggio che dura quasi 2 anni,per attraversare il Mali, il Niger, per arrivare infine in Libia per potersi imbarcare verso l’Europa).
L’ album di Marco Gesualdi è stato scelto da RAI COM per la qualità e per i particolari temi musicali di carattere nazionale e internazionale: la tracklist è infatti composta da canzoni cantate in francese, portoghese, napoletano, pugliese e brasiliano.
Napoli/Roma sempre più vicina. Vieni spesso nella capitale?
Si abbastanza spesso, oramai venire a Roma in treno da Napoli è quasi come prendere la metro: un’ora e sei al centro.. del mondo!
Il 23 marzo suonerai con il tuo quartetto sul tramjazz in un concerto viaggiante nella Roma by night. Come intratterrete i 38 spettatori?
Sono molto contento di suonare sul Tramjazz, con Simona Boo, Guido Russo e Nicola de Luca, jazzisti doc: faremo dei brani di Now, qualcosa di Open Heart (il cd precedente), un omaggio a Pino Daniele, e proveremo a sorprendervi con una rilettura di un brano della tradizione Napoletana, con il nostro sound, in bilico tra jazz e world.
Nella tua musica c’è tanta Napoli ma anche Brasile, Portogallo; il videoclip ha delle immagine bellissime del Senegal; Roma ti è mai stata d’ispirazione per qualche melodia?
Le melodie di Roma, sono le basi della Musica Italiana… mi viene da pensare a “Petrolini” che trovo geniale,come geniale per altri versi Morricone, ma qui parliamo di Italia verso il mondo, non di una città..
Hai amicizia con qualche artista romano?
Si conosco tanti musicisti che vivono a Roma, un po’ di tempo fa conobbi in un tour in Sardegna Bungaro e la sua band, simpaticissimi… e ci sono anche tanti musicisti napoletani che vivono a Roma; la mia amica Maria Pia de Vito, per esempio, o Nicoletta Castracane, in prossimità del concerto al tramjazz proverò ad invitarne qualcuno.
Mai girato un videoclip a Roma?
Alcune scene del video di Je suis la me , del regista Andrea Ranalli, sono state girate a Roma, sono le scene della ragazzina di colore che gira per la città e vede le vetrine “qui brillent”….
I tuoi prossimi progetti?
Per Il momento sono concentrato sul “Live”, sto avendo degli ottimi feedback da questo nuovo cd che voglio promuovere il più possibile, la dimensione “Concerto” mi diverte e stimola molto …Vi aspetto sul tram, avanti c’è posto..!
Jimmy Rabbitte, figlio di un fanatico di Elvis è nato a Dublino nel 1970. Laureato in sociologia, da sempre appassionato di musica, si diletta tra piccole band e collaborazioni giornalistiche. Vive a Roma da più di 15 anni e non si perde un concerto da San Lorenzo a Testaccio, dal Pigneto a Portonaccio.