Una passeggiata con gli esperti e i protagonisti del mondo dell’innovazione, provenienti da tutto il globo, che si sono incontrati a Roma dal 28 settembre per The lnnovation Week
“A PLACE FOR INNOVATORS, CODERS, HACKERS, MAKERS, FUTURISTS, FINANCERS, AND ANYONE WHO HAS A STORY TO TELL ABOUT HOW THE FUTURE COULD BE” è l’incipit che campeggia sulla manifestazione terminata domenica 5 ottobre con la seconda edizione europea della Maker Faire.
La più grande fiera dedicata al digital manifacturing per far conoscere il mondo delle officine digitali e dei loro artigiani, i makers. Un mondo realizzato con processori e cavi elettrici di ogni sorta, stampanti che realizzano oggetti in 3D, usando Arduino la nota piattaforma hardware open source – made in Italy – che permette di creare oggetti elettronici e piccoli dispositivi.
SCOPRI. INVENTA. CREA è il diktat delle giornate passate con i makers,
600 progetti provenienti da Italia, Francia, Portogallo, Regno Unito, Germania, India, Belgio, Giappone, Cina, Svizzera, Svezia, Paesi Bassi, Canada, Taiwan, Colombia, Stati Uniti, Irlanda, Spagna, Serbia, Brasile, Bielorussia, Danimarca, Croazia, Polonia, Egitto, Messico, Singapore, Turchia, Marocco, Guatemala, Repubblica Ceca, Australia e Grecia e un fitto programma di incontri, concentrati in 3 giorni, con i guru della tecnologia e delle innovazioni.
Poco il tempo per immergersi e scoprire tutte le novità, seguire tra i diversi i workshop anche quello su come si costruisce un robot, una stampante 3D o semplicemente una lampada! Ci siamo soffermati sui progetti legati ai suoni all’interno degli spazi.
Chiunque, adulto o bambino, che sia passato all’Auditorium Parco della Musica in queste giornate si sarà imbattuto nella “ferraglia sonora” di Kolja Kugler l’artist robot berlinese che ha portato per il secondo anno la sua The one love machine band.
Con il ritmo di Kun-Chac, il robot alla batteria fatto di ferri vecchi rimediati per strada e un anno di lavoro di assemblaggio: “anche se ora dopo diversi spettacoli vorrei iniziare a vestirlo e rendere il suo tamburo centrale una parte indipendente che suona e si muove da sola, un altro piccolo robot”, spiega il suo inventore-assemblatore.
Per gli altri 2 componenti della band – assicura Kolja – il lavoro è stato più lungo. Alla chitarra il suo robot, con 4 anni di preparazione, appare quello più definito. Mentre il pezzo forte è il terzo elemento con pistone: più interattivo, “sputa acqua” e gli permette anche di fare spettacoli per strada e riuscire a guadagnare con le sue creazioni. “Spesso i miei robot sono paragonati a dei terminator o a dei Robocop. Invece, io li vedo gentili e non brutali: sono dei robot hippies ai quali piace la musica e stare in mezzo alla natura. Qualsiasi ritmo va bene reaggae, drum ‘n bass, tecno… e sarebbe bello poter coinvolgere dei cantanti per fare con loro session di musica live”.
Avventurandoci all’interno del secondo piano incrociamo CROSS-PC 5.0 un programma che permette la costruzione di altoparlanti e regolarne la frequenza di risonanza del sistema delle casse audio. Il gruppo di ragazzi fa capo al progetto dell’ing. Giussani che ha fatto la storia dell’audio e delle casse analogiche del nostro Paese, e non solo. Oggi è possibile scaricare questo software gratuitamente: audioplay.it
Un modo per mantenere in vita l’audio e salvaguardarlo nella sua nuova veste digitale, anche con i possibili problemi di psicoacustica che ne derivano. Perché – come racconta un simpatico visitatore attempato fermo allo stand – “una volta uno si sedeva, e valutava la musica. Oggi guarda una linea… su un monitor”.
Sempre con uno sguardo rivolto al suono, ma per un utilizzo più didattico, è quello che viene proposto con il progetto di Studio Macchinette
Si chiama Macchinetta Sonora ed è un programma che permette di generare suonie paesaggi visivi: “costituito da più celle, ognuna contenente un sensore di luminosità . Attraverso l’interazione umana , mettendo un cubo all’interno della cellula , il sensore è spento e genera un suono specifico . Macchinetta è fatto di struttura in legno cubi di polistirolo illustrato / sensori / Arduino / sistema / supporto circuito / Flash / MaxMSP e si basa sulla libreria tonematrix di Andrè Michelle”.
“In ogni “celletta” c’è un sensore al quale corrisponde un suono – illustra Simona Lombardo – Mettendo insieme una sequenza di mattoncini si riproduce una corrispondente sequenza di suoni. Una macchina che coinvolge i tre sensi: udito, vista e tatto per questo utile per avvicinare i bambini all’ascolto, all’educazione dell’orecchio alla musica, per fare musicoterapia e nelle pratiche rivolte all’autismo.
Ma la settimana dedicata all’innovazione ha ospitato anche al suo interno l’Hackathon di H-ACK Living, una maratona di 24 ore dedicata allo sviluppo di idee digitali innovative intorno al design di alcuni marchi italiani di successo. Sviluppatori, architetti, designer, ingegneri e specialisti del marketing si sono uniti in team per trovare soluzioni digitali innovative per ripensare la “casa del futuro”.
#AUGH è il team che si è aggiudicato l’ambito premio Maker Faire grazie alla lampada interattiva per bambini che racconta le fiabe, una reinterpretazione della piantana Totem per l’azienda di illuminazione decorativa di design Slamp.
“La lampada, ripensata e sviluppata dal team vincitore nel corso delle 24 ore, si presenta con un’anima interattiva, dotata com’è di un cuore open-source e di sensori e microfoni incorporati, che oltre a permettere funzionalità nuove, come la sveglia crepuscolare e un sistema ambilight per l’home theatre, trova la sua vocazione innovativa in una sorta di baby monitor evoluto, che non è solo capace di riconosce il pianto del bambino, inviando un segnale al genitore, ma diventa una presenza amica capace di raccontare le favole più belle. Tramite un’app, infatti, il bambino può selezionare la favola preferita e la lampada si anima nel racconto sonoro ma anche nel racconto visivo, mediante sorgenti di luce led, offrendo una narrazione in sincrono luce/audio con il senso della storia narrata. Un oggetto di grande fascino quindi ma anche di intrattenimento, gioco e stimolo per i bimbi della generazione 2.0”.
Naturalmente tra robot e stampanti 3D di diverse dimensioni, tra i pannelli dedicati a ripercorrere la storia delle innovazioni tecnologiche negli ultimi 50 anni abbiamo trovato diversi oggetti e novità di ogni tipo.
Parole, lingua e linguaggio, arte e le nuove tecnologie sono quel filo rosso con il quale mi diverto a tessere le mie giornate. Innovazione e sviluppo di nuovi orizzonti gli spunti che mi fa piacere incontrare. Giornalista, editor, copy writer e content media. Dopo la laurea in Filosofia del Linguaggio e della Mente a Napoli, mi trasferisco a Roma dove mi specializzo in comunicazione per il web e i nuovi media e per diversi anni sono caporedattore del mensile “Next Exit, creatività e lavoro” approfondendo temi di economia della cultura. Ho curato la pubblicazione di diversi progetti editoriali, tra cui Young Blood, annuario dei giovani artisti italiani, e RomaCreativa, per fare una mappatura dei creativi italiani nel mondo e nella capitale.