A due passi da Piazza del Popolo, in un atmosfera sobria e accogliente, raccolta e calorosa, si trova Arancia Blu, ristorante specializzato in cucina vegetariana e vegana con un ricco e vario menù, ma anche enoteca con una cantina ottimamente fornita.
Arancia blu è anche promotore di eventi culturali, tramite uno stimolante progetto “bistrot-biblioteca” che ha già proposto anche visite guidate ad importanti mostre tenutesi nella capitale.
Sono accolto dallo chef Fabio Bassan, a cui chiedo i motivi della scelta vegetariana.
F.B. Come conseguenza di una mia scelta di vita, ho avuto l’idea di creare un ristorante vegetariano che offrisse una cucina piacevole e “non punitiva”: volevo dimostrare che è possibile mangiare in maniera gradevole, bilanciata e stimolante anche non utilizzando carne e pesce.
Da cosa è motivata la tua scelta personale di diventare vegetariano?
F.B. Fondamentalmente è stata una scelta etica, il rispetto degli animali; di conseguenza, dovendo intraprendere un’attività come questa, ho voluto mettere a frutto la mia fantasia e creatività cercando di veicolare anche agli altri questo orientamento, partendo dalla cucina tradizionale italiana: una cucina “povera” ma al contempo ricchissima di ricette, nelle quali si utilizzava soprattutto frutta e verdura, e ciò che proveniva dall’orto, dal bosco e dal prato.
C’è un’altra particolarità di Arancia blu, quella di partire esclusivamente dalle materie prime e preparare tutto in casa, incluso la pasta e i dessert; tra l’altro una scelta molto impegnativa per un ristorante, ma voi avete deciso di farla.
F.B. Questo ci permette di controllare tutte le fasi della lavorazione, a partire dalla scelta degli ingredienti rigorosamente selezionati; devo dire che per fortuna in Italia ci sono tante aziende che selezionano materie prime di altissima qualità; inoltre, trovo che la città aiuti in questo senso, perché permette di trovare un po’ tutto ciò che cerchi, anche grazie ai distributori.
Cosa cerchi in una materia prima, come ne valuti la qualità?
F.B. I parametri della qualità sono numerosi, cerco in particolare ingredienti che siano persistenti, concentrati, avvertibili in piccole dosi anche, ma gestibili nella preparazione di un piatto. Prima di acquistare in genere richiediamo dei campioni da provare, è una ricerca meticolosa e accurata, fornitori e distributori sono molto disponibili da questo punto di vista.
Il biologico che spazio trova nella tua cucina? E quanto è facile o difficile per un ristorante orientarsi verso questa scelta?
F.B. Per quanto ci riguarda, utilizziamo molta frutta e verdura fresca e non sempre riusciamo a trovarne a sufficienza e con continuità da agricoltura biologica, ci capita di dover integrare con altre realtà. Ci serviamo anche direttamente da contadini che, pur non essendo certificati, hanno prodotti “naturali” e spesso decidono di non optare per la certificazione bio a causa dei costi e complicazioni che comporta. Tendenzialmente usiamo prodotti di stagione, che hanno comunque una loro ragione di esistere e che valutiamo noi direttamente.
Anche nella nostra carta dei vini c’è una selezione di etichette biologiche e biodinamiche certificate, e poi vini naturali, all’interno di un’enoteca molto fornita e con ottimi prodotti.
Nel menù di Arancia blu, cosa suggerisci come piatti assolutamente da provare?
F.B. Sicuramente la pasta all’uovo di nostra produzione, anche trafilata al bronzo e confezionata a mano; poi i dolci fatti in casa; e ancora tutte le ricette che includono prodotti dell’eccellenza regionale italiana, come i pistacchi, le nocciole, la pasta di mandorle, tra le cose miglior al mondo.
In Italia ogni regione mette a disposizione le sue eccellenze, come evidenzia bene Slow Food; basta pensare soltanto a tutte le varietà di aglio o cipolla… se parliamo ad esempio di cipolle, è un mondo che si apre: da quella di Tropea a quella umbra di Cannara, meno conosciuta, e poi la piatta tonda, la dorata tonda, la cipolla siciliana di Giarratana, enorme, grande anche come un cocomero (da 500g fino a 2Kg n.d.r.).
E’ alla portata di tutto scoprire questi prodotti, basta prendere un libro o cercare i presidi Slow Food, e questa ricerca potrebbe permette all’Italia di essere un paese ricco (parlo non solo di eccellenza del cibo, ma questo è un altro discorso).
Cosa pensi dei germogli come li trovi e usi in cucina?
F.B. I germogli stanno vivendo una seconda giovinezza, dopo un calo forse dovuto alla difficoltà nel reperirli. Dal punto di vista nutrizionale sono molto validi, contengono l’essenza della pianta, è bello immaginare che in qualcosa di così piccolo c’è tutta la forza della pianta, basta pensare ad un pinolo che racchiude un pino marittimo!
E’ eccezionale e si nota soprattutto vedendo i germogli crescere.
Oltre all’aspetto nutrizionale, dal punto di vista estetico e gustativo permettono una doppia funzione: piacevoli da vedere e concentrati nel sapore, una decorazione che si mangia, non fine a sè stessa; sono una componente del piatto importante, da studiare bene perché il sapore è molto forte, vedi il ravanello che dopo un po’ arriva ed esplode nel palato, o il porro che è più immediato e meno invadente.
Io ho utilizzato i germogli di porro per aggiungere un tocco agliaceo ad un’insalata di rucola, formaggio comté e melone; e i germogli di ravanello rosa su una vellutata di asparagi con gnocchetti alle erbe, per dare una nota di crudité e freschezza ad un piatto tutto cotto.
Di Tommaso Radice
Dove si trova
Arancia blu
Cucina vegetariana e vegana
{google_map}Via Cesare Beccaria 3 – 00196 Roma|show_info:yes|info_label:Label{/google_map}
Via Cesare Beccaria 3 – 00196 Roma (P.za del Popolo)
Tel. 06 3610801, cell. 349 1215180 (prenotazione consigliata)
Aperto tutti i giorni incluso i festivi dalle 12:00 a mezzanotte.
A pranzo, anche piatto unico a 8€ con tre pietanze a scelta.
www.ristorantearanciabluroma.com
Laureato in Ingegneria meccanica nel 2003,inizia a lavorare per la Toyota a Bruxelles.
Tommaso Radice lascia Toyota e decide di dedicarsi alla coltivazione di germogli.
Fonda Germogliamo.it, un progetto nato per condividere tutti i benefici che i germogli apportano in termini di contenuti nutritivi, vitalità, creatività e sapori, tanto che sul sito viene da lui presentato dicendo “Ho sperimentato sulla mia pelle quanto il cibo sia importante per la nostra salute e benessere, e ho maturato il desiderio che tutti possano avere a disposizione alimenti sani, nutrienti e saporiti: i germogli riuniscono tutte queste virtù”.