Hai mai ascoltato con attenzione il battito del tuo cuore o quello di una persona cara? Ti sei mai soffermato sul tipo di suono e sull’emozione che ti suscita?
“L’isola dei battiti del cuore” è un affascinante romanzo di Laura Imai Messina, pubblicato a fine 2022 in svariate lingue, ma è anche un luogo reale e remoto, Teshima, situato nel sud-ovest del Giappone, dove si trova il Museo che conserva l’archivio con le registrazioni dei battiti del cuore di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. È la storia della memoria, il ritorno di Shūichi al luogo dell’infanzia in seguito alla morte della madre. Da lì parte la ricostruzione della sua esistenza, inizia una sorta di rilettura della sua intensa vita con la maturità dei quarant’anni. Si trova di fronte a una seconda possibilità, che cosa farà?
«Per essere felici, serve innanzitutto immaginare di essere felici.» Laura Imai Messina
Il profumo di oriente affiora delicato sin dalle prime parole. Leggendo le pagine di questo romanzo ci si immerge subito in una dimensione poetica ed intima. Tutti i luoghi, le persone e i linguaggi parlano di Giappone e sono la vivida rappresentazione del suo spirito. È una sorta di viaggio, da cui abbiamo molto da imparare, che ci conduce in una dimensione diversa rispetto a quella occidentale, dove scopriremo un modo differente di concepire la vita e i suoi turbamenti. Allo scorrere delle vicende raccontate e dei personaggi descritti si dirada quella nebbia che inizialmente li avvolge. Lo svelamento è misurato e toccante, direi quasi avvolgente. Si parla di lutti, senza nominarli esplicitamente, ma senza demonizzarli. Anche le perdite fanno parte della vita e da queste pagine apprendiamo come interpretare il presente per ritrovare la felicita perduta. La narrazione si dipana fino a svelare la storia pregressa. È un ritorno all’inizio, ovvero alle origini, ma con maggiore consapevolezza.
Il riordino della casa della mamma coincide con il riordino del suo animo. E ce ne sono di cose da sistemare. Le nuove relazioni con l’infanzia, rappresentata da Kenta, un bambino dal fascino profondo che ha frequentato sua mamma, e con il mondo femminile, Sayaka, una nuova conoscenza inaspettata, sono l’emblema della sua attuale vita. Sembra di assistere al dipanarsi di strade tutte da scoprire, come le storie legate agli affascinati kanji, i caratteri della lingua giapponese, e i diversi suoni del battito del cuore in giapponese. Storie nelle storie, che ci conducono sempre più in profondità.
“Quello che invece adesso mi aiuterebbe, l’unica cosa che ora potrebbe farmi stare meglio, è sapere che io da un momento così posso uscire, se non altro perché in passato ne sono già uscito.” Laura Imai Messina
Laura Imai MessinaTashima, l’isola dei battiti del cuore, diventa la meta finale. Il viaggio esterno finisce per coincidere con quello interno. Il puzzle si ricompone, tutto diventa più chiaro, ricco di significati e speranza.
Questo romanzo, l’ultimo della pregiata autrice e insegnante universitaria italiana, ormai da molti anni trapiantata in Giappone con marito e figli nipponici, è il frutto di un’approfondita ricerca sul cuore. Coloro che amano confrontarsi con una cultura diversa, troveranno qui una grande soddisfazione. Coloro che si trovano nel mezzo del cammino della loro vita, dopo aver incassato dure perdite e realizzato solo parte dei loro progetti, assisteranno all’evoluzione del protagonista, che diventerà uno stimolante esempio di rinascita e fiducia.
Come dice l’autrice alla fine del romanzo: “Non riuscire non deve diventare una scusa”. Buona lettura!
Laura Imai Messina presenta “L’isola dei battiti del cuore”:
Elena Cattaneo, cremonese di nascita e romana di adozione, è appassionata di arte e comunicazione. Come insegnante, editor e web reporter vive la sua città anche dopo diversi anni con la curiosità e la sorpresa di una turista. A seguito della Laurea in lingue e il perfezionamento in Scienze della Comunicazione si è dedicata in maniera trasversale alla comunicazione d’impresa.
Ha coltivato nel tempo svariati interessi culturali con il gusto della scoperta artistica e del confronto umano.