Sandro Penna, poeta solitario e anticonvenzionale

Sandro Penna e Pier Paolo Pasolini

Il 21 gennaio ricorre l’anniversario della morte. Il perugino Sandro Penna ha trascorso gran parte della sua vita nella Caput Mundi, a Roma si è barcamenato svolgendo vari lavoretti. Ha vissuto una vita solitaria e tranquilla, lontana dai clamori mondani.

In ricordo dell’uomo e del poeta Penna, ho scelto tra le sue poesie “Mi nasconda la notte”

Mi nasconda la notte e il dolce vento.
Da casa mia cacciato e a te venuto
mio romantico amico fiume lento.

Guardo il cielo e le nuvole e le luci
degli uomini laggiù così lontani
sempre da me. Ed io non so chi voglio
amare ormai se non il mio dolore.

La luna si nasconde e poi riappare
— lenta vicenda inutilmente mossa
sovra il mio capo stanco di guardare.

In preda a uno stato di agitazione mista a un senso di solitudine, il poeta esce di casa e nel cuore della notte si immerge nella natura, inizia a camminare lungo l’argine del fiume, osserva il cielo, le nuvole, la luna, e in lontananza le luci che animano le abitazioni.

Lo stile lirico di Sandro Penna si contrappone all’ermetismo, non a caso Pier Paolo Pasolini lo annovera tra i poeti “antinovecenteschi”. Mentre gli ermetici pensano che la poesia sia tanto più alta, quanto più si allontana dal linguaggio comune e, quindi, dal modo di vedere e sentire collettivo, Sandro Penna usa un vocabolario semplice, chiaro, musicale, scevro dai simbolismi e di facile comprensione. I suoi componimenti sono spesso brevi, composti da pochi versi, che stilisticamente rispettano le forme metriche tradizionali.

File rouge della poesia e della vita di Penna è il sentimento dell’amore, amore omossessuale che, a volte allusivamente altre esplicitamente, fa capolino tra le righe delle sue liriche: “Sempre fanciulli nelle mie poesie! / Ma io non so parlare d’altre cose. / Le altre cose son tutte noiose. Io non posso cantarvi Opere Pie.” Il poeta non ha fatto mistero della sua omosessualità, l’uso di un linguaggio non ermetico per affrontare temi delicati e per l’epoca ancora trasgressivi è decisamente voluto, come a voler testimoniare la sua firma stilistica.

Bibliografia:

Sandro Penna, Poesie, Mi nasconda la notte

Raccolta Stranezze, Sempre fanciulli nelle mie poesie!

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