Cosa ci danno Emozioni oggi? Una corsa tra gli alberi, una risata con amici, un arcobaleno dopo una grande pioggia…
Emozioni,… sono anche una pennellata di colore, uno scatto con una luce meravigliosa, materia che vive sotto le nostre mani, tutto questo è anche “Emozioni d’Arte”.
Un progetto d’Arte internazionale nel Castello di Capalbio di SpaziOfficia che si è inaugurato questo 18 luglio, una mostra collettiva internazionale alla scoperta di 24 artisti con circa 150 opere…
Gli Artisti: Cristos BALOUKOS – BASTIANELLI/CARDELLINI – Elena BELLUMORI – Ana Eugenia BERBEL – Nadia BERGAMINI- Sara CAPOGROSSI – Marco Esteban CAVALLARO – Ugo Maria CIONFRINI – Laura CULTRERA – Georgeta GRABOVSCHI – Dario MAZZEO – Paola NAPOLEONI – Maria Rita ONOFRI – Jean François PARVEAUX – Donatella PAUSELLI – Francesca PENNESE – Betti RELLA – Maria Pia RELLA – Giulio RIGONI – Fulvio ROTTICHIERI – Adelaide SCAVINO – Sabrina SIMONCINI – Danilo TEAGANO – Valentina ZELLI.
Questa mostra collettiva è un progetto di condivisione per esprimere i sentimenti più intimi attraverso opere di diversi artisti, pieni di vita e voglia di farsi sentire al mondo, sono l’espressione aggregata di cultura, socialità e filosofia, da scoprire. Le loro opere ci parlano: sono energiche, decise, commoventi, eccitanti, profonde, libere, di splendida qualità e fatte a regola d’arte, per ognuno di noi…ma con un occhio sempre alle nostre Emozioni…
Sono onorata di poter ammirare questa mostra piena di valori, ecco brevi interviste ad alcuni degli artisti partecipanti…
Ana Eugenia Berbel e i suoi quadri dal color rosso passione….
1) Cosa ci dici dei tuoi lavori? Pieni di colore? Il tuo rosso? Nel mio lavoro, tra la vita ei sogni vorrei mostrare ciò che l’intuizione e l’esperienza ha insegnato al mio spirito. Ho intenzione di trasmettere visivamente l’amore per la terra e la fruizione estetica delle Ande. Nei miei quadri c’è un sacco di colore puro, penso che veicola la sincerità, l’ottimismo e buona energia. Il rosso è assolutamente il mio preferito, credo perché ho radici spagnole, mio nonno era dell’Andalusia.
2) quando lavori, cosa senti e cosa vorresti che il tuo pubblico sentisse? Quando dipingo mi sento completamente libera. Nella mia tela vuota posso catturare i sentimenti che ho in quel momento. Voglio che la gente si senta gioia nel vedere i miei colori forti, che possono essere in grado di cambiare la loro giornata grigia che sempre tutti hanno.
3) la tua prima esperienza in Italia? Ti piace? Vorresti ritornarci? Mi piace molto l’Italia, la storia, la cultura, il cibo, quasi tutto. Gran parte dell’Argentina è di origine italiana, è molto familiare per me il cibo e alcuni costumi, anche se io non sono un discendente di italiani. Ho viaggiato per quattro volte in Italia e spero che non sarà l’ultima, la prima di una serie!
Giulio Rigoni con le sue magiche figure pittoriche da ammirare nel loro silenzio…
1) le tue opere, si vede dietro un grosso studio e continue ricerche, che sensazioni hai quando dipingi? Il mio dipingere è soprattutto indagine sulle capacità/limiti personali nel formulare idee e visioni. Da autodidatta – messa a fuoco la tematica da realizzare – mi inoltro in un percorso che ogni volta è diverso e che rimarrà sostanzialmente sconosciuto fino al completamento dell’opera. Solo allora potrò dire se quella intenzione è stata raggiunta, se è stata mancata o se invece accidentalmente mi ha portato su piani diversi. E dunque, volendo rispondere alla tua domanda, le sensazioni sono sempre di attesa, di preparazione al momento che sarà gioia oppure – ahimè- frustrazione.
2) che sensazioni vuoi dare al tuo pubblico? Le mie figure, i mondi che dipingo sono sempre circondati da un’atmosfera di silenzio: i movimenti bloccati, i contrasti tra superficie piatte e naturalismo dei volti o delle cose, l’accostamento non logico tra temi diversi; tutto questo vuole creare in chi guarda i miei lavori uno slittamento di pensiero, nell’idea di condurlo in un mondo sospeso fatto di echi lontani, di ricordi, ma anche di tensione spirituale.
3) i tuoi prossimi studi dove ti porteranno? Il mondo figurativo è quello che mi appartiene e che continuerò ad esplorare. Allo stesso tempo sono affascinato dalla varietà dei materiali e dalla forza che possono imprimere ai miei lavori. Le superfici metalliche, nella loro capacità di catturare la luce ed esprimere il colore, sono od oggi l’oggetto dei miei studi.
Giuliano Bastianelli di BASTIANELLI/CARDELLINI con nuove sculture a muro…
1) Come nascono queste opere per questa mostra? Le opere nascono conservando un unico intento, cioè “fondendo” la scultura con la poesia, ma utilizzando tre tecniche diverse, la prima a tecnica mista su metallo arrugginito di medie dimensioni con poesia in ferro ad unico fillo saldato con la lamiera metallica della Serie “Là, dove tace il vento” ed inerente l’universo e lo spazio stellare ed interiore, la seconda a tecnica mista su metallo arrugginito di piccole dimensioni con poesia scritta sulla lamiera della SERIE SPAZIO ed inerente la visione dello spazio; la terza a tecnica mista su tela con poesia di piccole dimensioni della serie RIFLESSIONI, inerente al pensiero dell’artista che cerca ispirazione creativa dalle forme che lo circondano.
2) Siete in due, come vi trovate a lavorare, cosa volete lasciare come impronta nel futuro? Si, siamo in due, dopo tanti anni di percorso creativo personale e separato, circa 50 anni per lui e circa 30 anni per me, abbiamo deciso di creare questo sodalizio molto bello e fruttuoso, in cui scultura e poesia si uniscono in una unità inscindibile. Il progetto iniziale di una opera nasce insieme, la scelta dei materiali è fatta insieme, la realizzazione tecnica è insieme, la poesia anche se proposta da me è esaminata da entrambi, quindi contributo costruttivo e fattivo di entrambi. Per il futuro vorremmo lasciare tanti diversi messaggi: La tutela dell’ambiente, l’uso di energia pulita, la bellezza dell’universo esteriore ed interiore, la consapevolezza della ricerca costante e creativa dell’artista e comunque lasciare un messaggio di bellezza, armonia e gioia della vita, ciò anche con opere di forte denuncia sociale.
3) Progetti futuri? Stiamo creando progetti di installazioni di forte impatto emozionale, che siano di denuncia sociale dei tanti problemi contemporanei, al fine di sensibilizzare le persone che debbono prendere decisioni ed al fine di tutelare i diritti delle persone più disagiate, il cui numero è in continuo aumento.
Francesca Pennese e i suoi delicati acquarelli di mondi fantastici…
1) Quando nasce l’amore per la pittura? L’amore per la pittura nasce da ragazza, quando ad una mostra di Matisse prima, e di Picasso poi, sono stata letteralmente rapita dal colore e dal disegno….
2) gesti studiati o naturali? Direi che sono gesti naturali…seguo sempre l’istinto. Per i miei dipinti non mi avvalgo di bozzetti, né di prove. Cerco di esprimere quello che sento piuttosto velocemente.
3) Cosa desideri per il tuo futuro artistico? Per il mio futuro artistico desidero prima di tutto migliorare sia nella tecnica che nel disegno. Mi piacerebbe realizzare dei dipinti di dimensioni maggiori rispetto a quelli che faccio ora ed infine spero un giorno di diventare una brava illustratrice di libri di favole.
Sì, questi artisti sono molto diversi tra loro, ma in comune hanno lo stato d’animo e il tempo che stiamo vivendo, con tanta voglia di riscattarsi al tempo che passa…Un tempo difficile, ma loro sono qui a dimostrarci che il tempo può essere fermato attraverso le emozioni e gli stati d’animo, per riuscire a ritrovare quella semplicità e spontaneità all’espressione che si trova solo nell’Arte e di chi la vive. Un suggestivo viaggio nel Castello Aldobrandeschi Colacchioni di Capalbio, in esposizione fino al prossimo sabato, racchiude in sé l’anima, le impressioni e la creatività straordinaria di tutti i partecipanti.
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E’ curatrice indipendente, art Advisor e consulente di marketing management culturale internazionale. Da oltre 20 anni e progettista culturale di eventi legati all’arte contemporanea con una particolare attenzione a spazi inconsueti, e alle interazioni con altre arti. Come project manager ha un’approfondita conoscenza dei diversi processi implicati nella pianificazione, coordinamento ed attività per grandi eventi dall’organizzazione, curatela, ricerca, alla redazione testi e cataloghi. Ha creato e curato oltre 50 rassegne, mostre personali e collettive, installazioni ed interventi in spazi pubblici in Italia.
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