Ed è così che nasce questa nuova stella del musical italiano timonato dalla regia di Maurizio Colombo e dall’interpretazione di Lorella Cuccarini, nostro oro olimpico dello spettacolo, della tv e del ( grande ) palcoscenico, che sempre ha saputo riempire e far brillare con la sua garbata e acuta verve, cultura e veloce ironia. Una Vulcaniana.
La Cuccarini è la “ Spock “, del nostro Paese.
Dall’inizio della sua carriera 30 anni fa, dall’età di 20 grazie all’intuito innegabile anche di talent-scout di un gran Signore ancora e sempre benvoluto, Pippo Baudo, non ha sbagliato un colpo. Ha invece allo stesso tempo sviluppato le proprie doti artistiche innate, esplorando ciascuna volta il nuovo, giungendo a maturità e completezza. Una gran lavoratrice.
Va necessariamente amata questa Italiana, che rapisce, per il suo grande charme, una bellezza magnetica dal vivo, che supera di gran lunga quella che la telecamera ci passa, quell’acume, arguzia che per un personaggio femminile della nostra generazione, in Italia, non ha pari.
Cast vincente non si cambia !
D’altronde anche nel musical Rapunzel, sempre al Brancaccio due stagioni fa, stesso cast artistico, interpretando un personaggio, un ruolo, ai propri antipodi, la Cuccarini ci aveva donato una eccelsa interpretazione di personaggio malefico dai capelli corvinissimi.
E’ orgogliosa, Lorella, e non a torto, di abbracciare queste sfide, facendo propri personaggi molto diversi da se stessa, esponendosi, rischiando, alzando l’asticella delle proprie difficoltà.
Turandot de La Regina di Ghiaccio si ispira al personaggio di Puccini Turandot ( la -t si pronuncia ma lo sapete ! ), personaggio bipolare, romantico e algido, complesso -e non semplice da interpretare- di donna che si è spogliata del privilegio di poter esser protetta, che ha abdicato ai suoi stessi archetipi -quale scempio per l’umanità!
E così tiene quel registro ‘ cattivo ‘, sotto maleficio purtroppo, ma a se stessa disvela la propria natura buona, così come in quel travaso d’amore che Calaf , Il Principe Ignoto calore fuoco, dona, tramutandone lo stato di incompiutezza.
Può esistere un racconto senza finale ?
Si può vincere ad un indovinello malefico della sorte ?
Calaf calore amore fuoco è il protagonista maschile di questa opera al suo debutto, personaggio interpretato senza fatica di scena da Pietro Pignatelli che se la deve ben vedere a duettare con Lorella/Turandot -e difatti ha sbancato in un casting di oltre 1000 candidati. Questo personaggio maschile rubato in tutto a Shakespeare e scaraventato nello sviluppo di una novella persiana della raccolta de Le 1000 e un Giorno ( sì, Giorno Giorno, esiste ! ), strappa nell’assolo un applauso importante.
Musical con riferimenti stilistici all’opera di Puccini, gli strizza l’occhio ma veramente senza arroganze, è musical, e comporre musiche per musical, per noi italiani, è difficile, è una sfida, ardua. Non siamo americani, qui Broadway non c’è. Ma questo cast artistico di grande impatto visivo e sonoro, l’ha abbracciata la sfida, come Puccini in Turandot incluse elementi musicali moderni -di jazz, da Gershwin, qui c’è pop, rock e melodia canora.
La Regina di Ghiaccio è Spettacolo.
Indirizzato a pubblico anche maschile e adulto oltreché a famiglie e ragazzi sopratutto. È una commedia musicale, con l’omaggio, il sottofondo alla cultura italiana dell’Opera, portandole seppur gran rispetto. Un applauso particolare ai tre compositori : Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari, ciascuno dei quali ha portato i propri pentagrammi di classico, di soul & blues, e di melodia, oltre ad aver inserito con grande abilità e rispetto sempre, varie citazioni pucciniane.
La temperatura dello spettacolo è elevata, di buonissima qualità; il casting ha trovato voci potentissime, uniche, singolari, davvero note di pregio, diamanti di questo musical, cuciti nel risvolto dell’abito. I personaggi più indimenticabili ben ideati e interpretati sono il buon padre Imperatore mai veramente rassegnato, e le tre streghe malefiche hard-rock che per non sentirsi sole nella loro cattiveria e avidità estrema condizionano finanche la vita di una regina di cuori.
Gli artifici scenici, delle scenografie e degli effetti speciali sono maestosi, belli, bellissimi. Elegantissime scenografie, è tutto chic e pop al contempo.
Andate a vederla questa nuova fiaba, in replica dopo il pienone del debutto del 9 marzo sino al 23 marzo al Teatro Brancaccio : 21 persone, una bella compagnia, un gruppo creativo a sua volta timonato da Alessandro Longobardi e la sua delicata audacia di direttore artistico e produttore.
Con alle spalle Rapunzel ( 160.000 presenze della stagione precedente ) -che al tempo lasciò a bocca aperta loro stessi prima che noi, con questo musical ci riprovano, con gran audacia decisamente sostenuta ora anche da un ganzissimo dolby surround impiantato di recente, al Brancaccio !
Teatro Brancaccio
Via Merulana, 244, 00185 Roma
tel: (+39) 06 8068 7231
www.teatrobrancaccio.it
Dal 2 al 26 marzo 2017
Orario spettacoli:
15, 16 e 17 marzo ore 20.30
18 marzo ore 17.00 e 21.00
19 marzo ore 15.30 e 19.30
20 e 21 marzo riposo
22, 23 e 24 marzo ore 20.30
25 marzo ore 17.00 e 21.00
26 marzo ore 15.30 e 19.30
Redattrice, durante la sua prima parte di vita lavorativa – dalla laurea fino alla maternità – ha lavorato principalmente nel Cinema sia a Roma che Budapest come segretaria di produzione, assistente alla produzione, stylist, coordinatore di produzione, assistente al produttore, assistente personale della carissima Virna Lisi.
Inizia a Roma per la Intelfilm di Mario Mazzarotto; poi a Budapest mentre sviluppa il mercato italiano per Strawberry Films lavora come Responsabile Editoriale dell’Istituto Italiano di Cultura diretto dal …Caro Direttore Giorgio Pressburger, mentre per il Produttore Aron Sipos con Focus Film realizzerà alcuni dei suoi altri sogni lavorativi pur rinunciando ad uno, quello di offrire il suo volto ad un ruolo, all’immaginario sconfinato di un regista -e qui ne avrebbe da raccontare una storia…; di nuovo a Roma è Segreteria Esecutiva del Dott. Angelo Rizzoli in Rizzoli Audiovisivi Ltd.
Cristiana è incline all’eleganza di sostanza e forma, alla mistica legge e, all’ironia .