Madres Parallelas. Recensione

L’ultimo film di Almodovar parte in maniera molto classica a metà tra una fiction Rai ed un’opera del teatro classico.
Troviamo Janis (penelope Cruz), chiamata così dalla madre in onore a Janis Joplin, fotografa affermata che tra un servizio e l’altro incontra uno splendido antropologo (Israel Elejalde) con cui,  in seguito all’interessamento per la riesumazione di una fossa comune, si crea un legame ed addirittura una gravidanza (alla quale però il bel Arturo non può tenere fede, essendo già sposato).
Eccoci quindi nel reparto maternità dell’ospedale dove la vita di Janis si incrocia con quella di Ana (Milena Smit) minorenne single anche lei incinta, incontro da cui si svilupperanno tutta una serie di vicissitudini che toccheranno tantissimi temi sensibili.

Ed ecco che sullo schermo si viene travolti da madri single, apprensioni materne, rapporti amorosi con anche variazioni sul tema, test di maternità e paternità, violenze e ricatti, scontri generazionali, incapacità genitoriale, problemi delle coppie separate, e sullo sfondo la tragedia della guerra Civile.
Tutto questo senza soluzioni o giudizi, lo spettatore viene lasciato solo con i dolori, le debolezze e le insicurezze dei personaggi, dove il tormento che traspare è talmente forte che si ha difficoltà nello schierarsi e giudicare, in Madri parallele non ci sono tesi da dimostrare, Almodóvar procede lasciando che siano i personaggi, i loro atti, le loro paure, le esitazioni, le scelte, anche gli errori a definire un possibile equilibrio in una materia insieme così sondata e inesplorata.
Probabilmente non il miglior film del regista, ma resta l’invito a non lasciarselo sfuggire.

 

MADRES PARALELAS

Due donne, Janis e Ana, condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per
partorire. Sono due donne single, entrambe in una gravidanza non attesa. Janis,
di mezza età, non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di gioia.
Ana invece è un’adolescente spaventata, contrita e traumatizzata. Janis tenta di
rincuorarla mentre passeggiano tra le corsie dell’ospedale come delle sonnambule.
Le poche parole che scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra
le due ed il fato, nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa le vite
di entrambe.

Regia: Pedro Almodovar
Attori: Penélope Cruz, Milena Smit, Israel Elejalde, Aitana Sánchez-Gijón, Julieta Serrano, Rossy de Palma
Paese: Spagna
Durata: 120 min
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Sceneggiatura: Pedro Almodovar
Fotografia: José Luis Alcaine
Montaggio: Teresa Font
Musiche: Alberto Iglesias
Produzione: El Deseo con la partecipazione di RTVE e Netflix

Data di uscita: 28 ottobre 2021
Genere: Drammatico
Anno: 2021

PENÉLOPE CRUZ: JANIS
MILENA SMIT: ANA
ISRAEL ELEJALDE: ARTURO
AITANA SA’NCHEZ GIJÓN: TERESA
ROSSY DE PALMA: ELENA
JULIETA SERRANO: ZIA BRIGIDA
SCENEGGIATURA E REGIA: PEDRO ALMODÓVAR
PRODUTTORI: AGUSTIN ALMODÓVAR, ESTHER GARCIA
MUSICHE: ALBERTO IGLESIAS
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA: JOSÉ LUIS ALCAINE (AEC)
MONTAGGIO: TERESA FONT
SCENOGRAFIA: ANTXON GÓMEZ
PRODUTTORI ASSOCIATI: BARBARA PEIRÓ, DIEGO PAJUELO
DIREZIONE DI PRODUZIONE: CÉSAR PARDINAS
DIREZIONE ARTISTICA: ALEJANDRA LOISEAU
SUONO DIRETTO: SERGIO BÙRMANN
SOUND EDITORI LAIA CASANOVAS
SOUND MIXER: MARC ORTS
COSTUMI: PAOLA TORRES
ACCONCIATURE E TRUCCO: PABLO IGLESIAS
GRAFICA E ANIMAZIONE: JUAN GATTI
EFFETTI DIGITALI: SONSOLES ARANGUREN
EFFETTI SPECIALI: MONTSE RIBÉ
CASTING: EVA LEIRA, YOLANDA SERRA

 

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