Dopo le manovre d’ormeggio avevo focalizzato che la nostra era l’unica barca a vela del porticciolo. Gli altri natanti erano tutti enormi motoscafi predisposti alla pesca d’altura. Il porto romano di Ventotene sembrava ancora più piccolo visto dalla nostra grand soleil e stentavo a credere che l’indomani avremmo potuto scorgerlo, il sole, ombreggiati com’eravamo tra quelle chiglie giganti.
Dall’imbarcazione di fronte alla nostra esce una signora che salutandoci con l’enfasi tipica dei napoletani si fa raccontare le nostre scorribande in mare per chiederci sul finale se avevamo posto nel frigo. Ed il posto c’era ma per cosa? La signora ci spiega che l’assembramento di motoscafi era dovuto al termine di una gara di pesca al tonno molto fruttuosa che aveva come unico inconveniente l’avanzo di tanto tonno freschissimo che loro non riuscivano più a stivare. Comandante possiamo fare spazio a del tonno fresco domandai allora? Si, beh l’avremmo trovata una nicchia per il pesce con il quale avremmo viziato il bambino di bordo pensammo. E ci predisponemmo all’attesa del pacchetto.
Pensammo pacchetto perché è comunque di un pesce pregiatissimo come il tonno pinne gialle che ci aveva descritto la signora e invece per le mani di uno degli ospiti della barca della signora ci venne recapitato un pacco di peso.
4 kilogrammi di filetto di pesce stavano per essere caricati a bordo per la gioia di tutto l’equipaggio e non solo per la creatura!
Messo in salvo il pacco, mentre ci stavamo interrogando su come sarebbe stato meglio apprezzare quelle carni consistenti mia sorella decise che dovevamo cercare di sdebitarci con questi vicini così generosi ma sembravamo mancare di qualcosa di veramente originale. Potremmo sacrificare mezzo salame cercai di aggiungere io…
Privarsi del salame che avevo portato con tanto amore da Piacenza perché mio nipote adora questo salume così gentile, non era sacrificio da poco per noi , ma 4 kg di tonno li valeva tutti.
Prima di scendere in piazzetta m’avvicinai quindi all’imbarcazione generosa con il mio salume per ricambiare almeno nel gesto tanta magnanimità.
La napoletana che stava finendo di prepararsi a scendere a terra mi accorda il permesso di salire a bordo quasi curiosa di conoscere il contenuto del mio pacchettino.
“Signora, volevo ringraziarla, non è un vero e proprio baratto ma è la cosa più preziosa che abbiamo in barca dopo il bambino” Grazie mi risponde cos’è? E’ mezzo salame signora l’ho portato appositamente perché mio nipote sembra nutrirsi solo di quello.”
Al termine salame il sorriso della signora era svanito ed essendo partenopea subito sostituito da un “GRAZIE molto enfatico ma il salame anche no!”
Signora lo prenda e lo assaggi, la prego, questo non è un semplice salame è il salame più buono del mondo! Poche cose sanno fare bene gli emiliani ed una di queste è il salame!
– Crede forse che non ci sia del buon salame a Napoli signora mi risponde la tipa, grazie ma io le ho offerto il tonno perché è in eccedenza abbiamo salumi a bordo lo conservi per il bambino se gli piace tanto!
Signora mi scusi se mi permetto d’insistere lo provi. Ora è perfetto c’è la temperatura giusta quindi vedrà la goccia e se non suona può ridarmelo mi permisi di dire allungandole il prezioso pacchetto.
Suonare? In che senso?
Ecco quello che le ho lasciato non è proprio la DOP del salame gentile piacentino ma è sempre della zona e si chiama “stocco” perché fa “stunk”, suona quando lo poggia sul tagliere, in un modo molto maschio. La grana non si sfalda perché è stato stagionato a lungo ed è gentile nelle spezie che vengono usate per asciugarlo.
“La sento tecnicamente preparata”, ghigna la tipa che non vedeva l’ora di liberarsi di questa romana invadente. Arraffa quindi il pacchetto e cosi torniamo tutti a rimettere piede sull’isola.
La passeggiata a terra non fu breve nonostante Ventotene sia quasi uno scoglio. Giusto il tempo di prendere un gelato e decidere come avremmo cucinato quel delizioso pescetto…
I vicini ci raggiunsero a serata inoltrata però con un altro pacco portato a spalle incassate con l’atteggiamento di chi intende scusarsi. Altri 4 kg di tonno stavano per essere imbarcati.
“Signori se avete gradito il tonno ve ne abbiamo portato altrettanto… ci dovete permettere di scusarci quel pezzo di salame di cui ci avete fatto dono era davvero eccezionale. Mai avrei pensato di dirlo aggiunse la napoletana ma dov’è che producono questa meraviglia? Milano diceva?“
Piacenza, sempre Piacenza signora tra Milano e Genova c’è l’area di produzione del salame più buono del mondo e siccome sono modesti lo chiamano Gentile!
Otto kilogrammi di tonno per mezzo salame finisce così con lo scambio più iniquo che sia mai stato concluso ma almeno ora c’e’ un equipaggio in più che sa apprezzare il Salame Gentile di Piacenza!
Margherita Fiaccavento nasce a Roma nel 1968. Di famiglia profondamente borghese, dopo aver studiato per la carriera diplomatica a Roma e Parigi ne rifiuta i condizionamenti sviluppando un carattere ribelle ed anticonformista. Dopo 15 anni di esperienze professionali manageriali passa alla televisione come autore testi ed esperta di web content. Nel 2012 lascia Roma e l’eldorado mediatico per la campagna emiliana. “Amazon on me” e’ la sua prima opera di narrativa.