Henri Cartier- Bresson. William Klein. Bruno Barbey. E poi ancora, Elliot Erwitt, Richard Kalvar, Charles H. Traub. Molti maestri della fotografia internazionale hanno omaggiato la nostra città. I loro reportages fanno parte della storia della fotografia documentaristica e ancora, riguardando quelle splendide fotografie, possiamo comprendere moltissimo della vita sociale, delle virtù e anche delle miserie, della storia e delle identità dei Romani.
E’ estremamente interessante osservare soprattutto il lavoro realizzato da fotografi stranieri che hanno mostrato di saper cogliere certe sfumature tipiche del vivere nella città della Dolce Vita che solo chi è di Roma è in grado di riconoscere. Fotografare in strada presuppone una sensibilità particolare e un vivere la strada immergendosi dentro le infinite storie che solo uno spazio pubblico è in grado di mostrare, e Roma in questo senso rappresenta una città per molti versi ideale per il fotografo di strada, conservando una certa arcigna regalità dovuta ad una storia millenaria che incontri praticamente ovunque, ma al tempo stesso con un’anima popolare che ancora rimanda ai capolavori di Rossellini e Pasolini.
Roma è una città in costante mutazione eppure sempre fedele a sé stessa, non dimentica della sua storia partendo proprio dal carattere del romano, affabile e positivo, con una verve tutta sua e un umorismo particolare, a volte, in un certo senso, cattivo, come ci mostrò anche Alberto Sordi.
Per un fotografo di reportage, Roma è una città magica, in grado di rivelarsi maestosa e al tempo stesso timida. Per un fotografo di reportage come me, nato e cresciuto nella Capitale ma adesso residente in Messico, al mio ritorno nel 2013 mi sorpresi di cogliere aspetti a cui prima non facevo caso. Ad esempio il parlare a voce alta e certe, tipiche espressioni che adesso come Italiano, come un Romano un po’ straniero, mi sembrano uscire da un film di Carlo Verdone o uno con Gigi Proietti.
Ritorno a Maggio per una serie di workshops dedicati alla fotografia di strada e due saranno realizzati a Roma. Per gli amici di Rome Central abbiamo pensato ad un’offerta speciale: uno sconto del 10% per tutti coloro che mi contattano e specificano di avere letto l’articolo su questo magazine. Sarà l’opportunità per i fotografi partecipanti di vedere Roma con occhi diversi, dietro una fotocamera, impegnati a realizzare fotografie di reportage per fare un ritratto particolare della Città Eterna. Chi è interessato può contattarmi via email a: alex@alexcoghe.com
Trovate tutte le informazioni sui miei workshops Italiani qui: http://www.alexcoghe.com/street-photography-workshops-in-italia/

Nato a Roma (Italia), Alex Coghe è un fotoreporter, editore, scrittore e fotografo di strada, attualmente residente in Messico. Ha iniziato a fotografare all’età di 10 anni, con fotocamere compatte economiche, fotografando paesaggi urbani, ma la sua inclinazione era già per la fotografia di reportage e sociale e ha iniziato nel 2009 a fare sul serio grazie alla fotografia di strada. Dal 2010 si è trasferito in Messico dove ha iniziato a fotografare un mondo nuovo e surreale a Città del Messico, ma sempre attraverso un occhio documentaristico. In quegli anni collabora con diversi giornali, riviste online e agenzie. Alcuni articoli dalla politica alla cultura sono stati pubblicati per La Stampa, Il Giornale, ed è stato corrispondente dal Messico per Prisma News e L’Indro.
Nel 2011 ha partecipato alla mostra fotografica You Are Here, una competizione/ mostra a Los Angeles, in California, evento sponsorizzato da Leica. Proprio da questa esperienza ha avviato una collaborazione con Leica Camera AG per il Leica Camera Blog, intervistando fotografi di tutto il mondo. Nel 2013 ha lavorato su incarico di Leica Camera AG, alla realizzazione del reportage “Gente di Chapultepec”, pubblicato in tutto il mondo nella brochure di Leica X. In tutti questi anni ha lavorato per clienti di prestigio come Samsung, Burberry e allo stesso tempo, arrivando a realizzare una esperienza importante nella fotografia sociale per la Basilica di Guadalupe grazie al reportage dedicato a Villa Mujeres, una casa che ospita persone abbandonate in strada.
Il suo lavoro è stato pubblicato tra gli altri per Lens Culture, Witness Journal, Il Messaggero, Doc!, Photowoa, The Phoblographer, Cuartoscuro, e Excelsior. Sue fotografie sono state esposte in numerose mostre collettive da Los Angeles a Miami, da Barcellona ad Amburgo arrivando ad esporre il suo lavoro anche in un teatro a Roma.
Come fotografo commerciale è specializzato nella fotografia editoriale, di moda, erotica e di ritratto, lavorando con varie modelle e clienti. Come editore Alex Coghe è attualmente editore e redattore delle riviste elettroniche THE STREET PHOTOGRAPHER NOTEBOOK e Louys. Alex è scrittore (con molti libri pubblicati sulla tecnica fotografica) e fotografo, perché pensa che attualmente entrambe le cose siano strettamente correlate. Ama le strade e la gente: il contatto con la gente è qualcosa che ama particolarmente della sua professione. Alex sta anche dando workshops e viaggi fotografici in Messico e in tutto il mondo, grazie anche al fatto che parla 3 lingue: italiano, inglese e spagnolo. Per Alex Coghe, la fotografia è un atto creativo che va oltre il semplice click.
https://t.co/4iBLy9dvVZ Un articoLo su Roma e la Street… https://t.co/jOy7VU4eK6