La schizofrenia (anche detta psicosi) è un disturbo psichico caratterizzato da idee deliranti, alterazioni comportamentali, allucinazioni, disturbi dell’eloquio, sintomi cognitivi e appiattimento affettivo. Nella psicosi, ad esempio, si può avere la convinzione di essere vittima di un complotto internazionale, si può avere la certezza di attenzioni particolari da parte di un personaggio importante oppure si può essere convinti di avere poteri speciali. Un soggetto affetto da schizofrenia, inoltre, può sentire voci, parlare in modo incomprensibile, avere difficoltà di attenzione e apatia.
All’esordio della patologia, più frequentemente in adolescenza, i soggetti affetti da questo disturbo possono manifestare sintomi aspecifici: ritiro sociale, apatia, rituali quotidiani. L’intervento terapeutico precoce ha un ruolo importante al fine di ridurre la durata, alleviare i sintomi iniziali e ritardare l’insorgenza dei sintomi psicotici. Per quanto concerne la terapia sono stati proposti approcci farmacologici e psicoterapeutici. I farmaci antipsicotici e la terapia cognitivo-comportamentale rappresentano i trattamenti di prima scelta (Dimitrakopoulos et al., 2015).
Video intitolato “Schizophrenia simulation”, caricato su youtube da That Rick 904 il 24/07/2017:
https://youtu.be/Pr8IyNGAqlw
Gli antipsicotici abitualmente prescritti sono quelli di prima e seconda generazione. La differenza tra le due tipologie di farmaci sta in termini di efficacia e di potenziali effetti collaterali. I farmaci di seconda generazione, rispetto agli antipsicotici di prima generazione, infatti, presenterebbero un rischio ridotto di effetti collaterali di tipo motorio (tremori, movimenti involontari, rigidità), ormonale (incremento della prolattina) e cardiaco (prolungamento dell’intervallo QT).
Gli antipsicotici iniettabili a lunga durata d’azione (o long-acting) costituiscono una valida alternativa per il trattamento della schizofrenia in quanto permettono al paziente schizofrenico, che spesso non ha consapevolezza di malattia, di mantenere una continuità terapeutica, aumentando le possibilità di compenso clinico. Gli antipsicotici ad azione prolungata di seconda generazione permetterebbero di associare ai benefici degli antipsicotici di seconda generazione la lunga durata di azione (Jarema et al., 2015). Diversi studi clinici hanno dimostrato la sicurezza e l’efficacia di questi farmaci nella psicosi acuta (De Berardis et al., 2013).
Sono presenti in commercio quattro antipsicotici di seconda generazione a lunga durata d’azione: olanzapina, risperidone, aripiprazolo e paliperidone (Jarema et al., 2015). Le iniezioni vengono effettuate solitamente con cadenza mensile presso ospedali, cliniche e centri di salute mentale.
Riferimenti:
De Berardis D et al. Efficacy and safety of long acting injectable atypical antipsychotics: a review (2013). Curr Clin Pharmacol. 8(3): 256-64.
Dimitrakopoulos S et al. Early psychotic experiences: Interventions, problems and perspectives (2015). Psychiatriki. 26(1): 45-54.
Jarema M et al (2015). Guidelines for the use of second-generation long-acting antipsychotics (2015). Psychiatr Pol. 49(2): 225-41.
Dott.ssa Tiziana Corteccioni
Medico chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta
Medico Psichiatra e Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo-comportamentale.
Da Ottobre 2010 collabora con il Centro Ricerche Musicali di Roma nel progetto “Musica Emozioni” rivolto a soggetti con difficoltà sul piano emotivo. E’ coautrice di pubblicazioni scientifiche.
Da Novembre 2013 collabora con l’Associazione di Clinica Cognitiva del Lazio.
Esercita attività come psichiatra e psicoterapeuta presso vari centri clinici a Roma ed a Perugia nei quali si occupa prevalentemente del trattamento farmacologico e psicoterapeutico di disturbi del sonno, depressione, disturbo bipolare, attacchi di panico, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi alimentari, disturbi di personalità, dipendenze e schizofrenia.
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