L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare nel quale sono presenti le seguenti caratteristiche:
- un’intensa paura di prendere peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso;
- il rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o a livello del peso minimo più adeguato per età e statura;
- un’alterazione del modo in cui si vive il peso o la forma del corpo: Il peso e la forma corporea influenzano eccessivamente i livelli di autostima portando a sottovalutare la gravità dell’attuale condizione di sottopeso;
- l’assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi, indicata tra i criteri della quarta edizione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-IV), è stata eliminata nella nuova edizione del manuale (DSM-5) permettendo di effettuare diagnosi di anoressia nervosa anche nelle condizioni cliniche precedentemente catalogate come disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati.
L’anoressia nervosa può essere classificata in due sottotipi:
1) quello restrittivo (caratterizzato da periodi di digiuno senza regolari abbuffate e condotte di eliminazione);
2) quello con abbuffate e condotte di eliminazione (caratterizzato da abbuffate, vomito autoindotto, esercizio fisico intenso, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi)
(American Psychiatric Association, 2014).
In Italia la prevalenza dell’anoressia nervosa nel corso della vita è pari allo 0,5% (escludendo le forme senza amenorrea o con abbuffate soggettive). Nei maschi il disturbo è 10 volte inferiore rispetto alle femmine. L’anoressia nervosa è più frequente nei paesi occidentali dove prevale una cultura caratterizzata da un’abbondanza di cibo e da una particolare enfasi sull’ideale estetico di magrezza. L’attaccamento insicuro e l’ansia di separazione verso le figure genitoriali in età infantile vengono considerati fattori di rischio per lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare.
Video intitolato “The Mirror – Lo Specchio – Anoressia”, caricato su youtube l’8 aprile 2009:
La diagnosi e la terapia dell’anoressia nervosa devono essere effettuate tempestivamente per prevenire e/o curare le complicanze mediche associate al disturbo (bradicardia, aritmie, malnutrizione, osteoporosi o osteopenia, riduzione della massa muscolare, regressione dei caratteri sessuali secondari, infertilità, ipotermia). Tali alterazioni cliniche possono portare rapidamente a morte.
L’approccio terapeutico del disturbo è integrato e consiste in: una valutazione nutrizionale; un percorso riabilitativo focalizzato su un’alimentazione sana; una psicoterapia individuale, familiare o di gruppo. Nei casi gravi oppure quando sono presenti altri disturbi psichici associati all’anoressia nervosa (come disturbi ansioso-depressivi o disturbi di personalità) viene consigliata anche una terapia farmacologica.
Studi scientifici dimostrano che nelle ragazze con anoressia nervosa sono presenti livelli ematici più elevati dell’ormone oressizzante grelina rispetto alle persone sane o con altri disturbi alimentari. Si è ipotizzata anche un riprogrammazione del gene di questo ormone (Meguinion et al., 2013). Pur percependo uno stimolo della fame molto intenso la presenza del disturbo comporterebbe il rifiuto intenzionale del cibo. Secondo il modello cognitivo dell’anoressia nervosa la capacità di controllare l’introito calorico e il peso corporeo rappresenterebbe la dimostrazione di poter controllare un aspetto importante della propria vita (la propria immagine corporea) mentre l’abbuffata sarebbe vissuta come un fallimento e come l’obbligo a controllare meglio lo stimolo della fame la volta successiva. Le emozioni negative associate all’anoressia nervosa sono colpa e vergogna. Nelle ragazze esposte a modelli socio-culturali che enfatizzano l’ideale di magrezza la prevenzione dell’anoressia nervosa mediante interventi psicoterapeutici precoci potrebbe essere utile.
Riferimenti bibliografici:
American Psychiatric Association. DSM-5, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Raffaello Cortina Editore, 2014.
Meguinion M et al. Ghrelin: central and peripheral implications in anorexia nervosa (2013). Front Endocrinol (Lausanne). 26:4.15.
Dott.ssa Tiziana Corteccioni
Medico chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta
Medico Psichiatra e Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo-comportamentale.
Da Ottobre 2010 collabora con il Centro Ricerche Musicali di Roma nel progetto “Musica Emozioni” rivolto a soggetti con difficoltà sul piano emotivo. E’ coautrice di pubblicazioni scientifiche.
Da Novembre 2013 collabora con l’Associazione di Clinica Cognitiva del Lazio.
Esercita attività come psichiatra e psicoterapeuta presso vari centri clinici a Roma ed a Perugia nei quali si occupa prevalentemente del trattamento farmacologico e psicoterapeutico di disturbi del sonno, depressione, disturbo bipolare, attacchi di panico, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi alimentari, disturbi di personalità, dipendenze e schizofrenia.