Alcune abitudini di vita scorrette possono favorire l’insorgenza ed il mantenimento dell’insonnia. Un sonno di durata e qualità adeguata permette di svolgere con efficienza le attività della vita quotidiana mentre un riposo notturno di durata insufficiente o di cattiva qualità può portare a spiacevoli sintomi diurni ovvero eccessiva sonnolenza, spossatezza, difficoltà di attenzione o concentrazione con una successiva riduzione delle attività sociali, ricreative e lavorative.
Un sonno inadeguato influenza in maniera negativa anche lo stato di salute generale. Secondo recenti ricerche un sonno non ristoratore può contribuire allo sviluppo di malattie cardiovascolari. Una ricerca ha valutato la prevalenza di un riposo notturno poco soddisfacente e la sua associazione con malattie mentali (depressione e ansia) nei pazienti affetti da patologie cardiovascolari. Sono stati reclutati nello studio 1071 pazienti ricoverati in cardiologia (790 uomini, con età media di 64 anni). Tramite la somministrazione di test sono stati, inoltre, valutati insonnia, depressione ed ansia. Dai risultati è emerso che 461 pazienti (il 43% del campione) presentava un sonno di scarsa qualità, associata ad alti punteggi alle scale che valutavano depressione ed ansia, specialmente nelle donne. L’associazione tra sonno non ristoratore ed alti punteggi alle scale che valutavano l’ansia è stata più significativa tra i pazienti ricoverati in cardiologia senza patologie coronariche (Matsuda et al., 2016).
Video estratto dal Family Tg del 18/06/2013 – Gli effetti sul cuore dell’insonnia:
Una ricerca ha valutato gli effetti di alcune abitudini sull’insonnia al fine di comprendere meglio quali sono le abitudini sbagliate da evitare per avere un riposo notturno soddisfacente. 455 soggetti adulti hanno compilato un questionario sull’insonnia. Il 13,4% dei partecipanti allo studio presentava un disturbo del sonno influenzato da varie abitudini serali: consumo di caffè, scarsa qualità del regime alimentare e attività fisica. La scarsa durata del sonno, inoltre, era associata a patologie croniche e sintomi psicosomatici. Venivano, inoltre, riferiti: stress lavoro correlato (35,6% dei soggetti), stress personale quotidiano (35,4% dei soggetti) e sintomatologia dolorosa (24,2% dei soggetti). La maggior parte dei soggetti con insonnia guardava la TV (52,1% dei soggetti) e leggeva (33% dei soggetti) durante la notte. Il 7,5% e l’11,4% dei partecipanti allo studio trattavano in maniera inefficace l’insonnia con sonniferi e tisane, rispettivamente (Fusz et al., 2016). Se nonostante la modifica delle abitudini serali scorrette dovesse persistere un sonno di scarsa qualità è utile affidarsi ad uno specialista al fine di comprendere se sia il caso di intraprendere una terapia farmacologica e/o un percorso psicoterapeutico al fine di migliorare la qualità del sonno, salvaguardando anche lo stato di salute generale.
Diverse ricerche hanno riportato discrepanze tra le misurazioni oggettive e soggettive del sonno. I pazienti con disturbo bipolare mostrerebbero, ad esempio, una tendenza a sottostimare la durata del riposo notturno sovrastimando la latenza del sonno. I parametri del sonno sono stati valutati utilizzando l’actimetria in 49 partecipanti con umore stabile (21 soggetti bipolari e 28 controlli sani) per 5-7 giorni. I partecipanti alla ricerca, inoltre, hanno registrato la durata del sonno e la latenza del riposo notturno valutata soggettivamente quotidianamente, compilando un diario del sonno on-line. Dai risultati è emerso che i pazienti con disturbo bipolare sottostimavano in maniera significativa la durata del loro sonno ma non ne sovrastimavano la latenza rispetto ai soggetti sani. L’uso aggiuntivo di metodi oggettivi di valutazione del riposo notturno come, ad esempio, l’actimetria sarebbe auspicabile in questi pazienti (Ritter et al., 2016).
Riferimenti bibliografici:
Fusz K et al. [Insomnia and habits to help to fall asleep among adults]. [Article in Hungarian].(2016). Orv Hetil. 157(49): 1955-1959.
Matsuda R et al. The prevalence of poor sleep quality and its association with depression and anxiety scores in patients admitted for cardiovascular disease: A cross-sectional designed study (2016). Int J Cardiol. 228:977-982.
Ritter PS et al Comparison of Subjective and Objective Sleep Estimations in Patients with Bipolar Disorder and Healthy Control Subjects (2016). Sleep Disord. 2016: 4031535.
Dott.ssa Tiziana Corteccioni
Medico chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta
Medico Psichiatra e Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo-comportamentale.
Da Ottobre 2010 collabora con il Centro Ricerche Musicali di Roma nel progetto “Musica Emozioni” rivolto a soggetti con difficoltà sul piano emotivo. E’ coautrice di pubblicazioni scientifiche.
Da Novembre 2013 collabora con l’Associazione di Clinica Cognitiva del Lazio.
Esercita attività come psichiatra e psicoterapeuta presso vari centri clinici a Roma ed a Perugia nei quali si occupa prevalentemente del trattamento farmacologico e psicoterapeutico di disturbi del sonno, depressione, disturbo bipolare, attacchi di panico, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi alimentari, disturbi di personalità, dipendenze e schizofrenia.