In scena dal 22 ottobre all’8 novembre al Teatro della Cometa “Cattivi Ragazzi” è un dramma corale. L’attore Francesco Montanari ed un gruppo di sedici giovani interpreti mettono in scena una storia dura, ambientata in un carcere minorile, scritta e diretta da Veruska Rossi e Guido Governale.
Massimo il Romano, Gaetano il Siciliano, Vincenzo il Napoletano, Giacomo il Brianzolo, Fabian il Rumeno, Amid il Libico, Gabriele il Topo. Sette vite diverse, ma accomunate tutte da un passato difficile da cancellare, un presente apatico ed una totale assenza di prospettive future. La rassegnazione domina sovrana su queste giovani vite. I ragazzi nascondono le proprie tragedie personali e le proprie fragilità dietro una corazza di strafottenza ed aggressività. Fino a quando, un giorno, arriva Giuseppe Scianna (Francesco Montanari), un professore di origine siciliana, all’apparenza imbranato e sprovveduto, ma in realtà dotato di una grande determinazione nel perseguire il suo obiettivo: aiutare questi ragazzi a ritrovare i propri sogni perduti e ricominciare a sperare. All’inizio non sarà facile per lui: dovrà scontrarsi con la logica del branco che lo sfida e lo provoca, per metterlo alla prova. Ma alla fine, grazie alla sua pazienza ed alla sua genuina umanità, Giuseppe riuscirà a fare breccia nel cuore dei ragazzi, perfino in quello che gli si mostra più ostile di tutti, Gaetano, siciliano come lui, in cui Giuseppe rivede il fratello tragicamente scomparso: i due hanno persino lo stesso nome, Gaetano, “Tano”, nel diminutivo siciliano affettuoso usato dal professore. Non viene detto esplicitamente, ma si intuisce che il fratello del professore è morto, perché coinvolto in qualche attività criminale ed è proprio per questo, forse, che Giuseppe decide di occuparsi del reinserimento nella società di ragazzi che rischiano di finire male, proprio come il suo amato e perduto Tano. Dopo aver trascorso un anno con questi ragazzi, la sua prima classe, in cui si alternano sconfitte e piccole vittorie, Giuseppe non ha più loro notizie, anche se gli piace immaginare che ognuno di loro abbia trovato la sua strada e realizzato il suo sogno. Ma un giorno riceve una lettera: è di Gaetano, che lo informa di aver proseguito gli studi fino ad arrivare all’Università, proprio lui che si rifiutava di imparare a leggere e scrivere. E la lettera si conclude con queste parole che racchiudono un po’ il senso di tutta la storia “Caro Giuseppe, non è vero che cu nasci tunnu un po’ moriri quadratu”. Cambiare è difficile, ma non impossibile.
Quando si affronta un tema spigoloso come la devianza giovanile il rischio di scadere nel patetico o nella retorica è dietro l’angolo. “Cattivi ragazzi” questo rischio l’ha schivato, affrontando argomenti scomodi e indigesti con lucidità, ironia e una buona dose di schiettezza.
«Il testo vuole dare un messaggio positivo ma non banale – dicono gli autori e registi Veruska Rossi e Guido Governale – e cioè che la riscoperta della ‘parte buona’ di ogni protagonista passa per l’accettazione del proprio errore, cosa che deve avvenire senza lasciarsi sopraffare dalla rassegnazione».
Le caratterizzazioni dei personaggi sono efficaci e potenti, grazie ad un cast affiatato e appassionato.
Francesco Montanari, che siamo abituati a vedere nei panni di eroi oscuri come il Libanese nella serie “Romanzo Criminale” qui interpreta un eroe buono senza scadere mai nell’agiografia. La sua caratterizzazione è equilibrata, brillante e anche ironica.
Tra l’altro Montanari ha già dimostrato la sua versatilità come attore non solo dietro alla video camera sul set, ma anche sul palcoscenico, come nella pièce Il più bel secolo della mia vita con Giorgio Colangeli di Alessandro Bardani e Luigi Di Capua in scena sempre al Teatro della Cometa nella scorsa stagione teatrale.
E poi ci sono sedici giovani interpreti che si sono alternati in un doppio cast (Andrea Amato, Veronica Benassi, Federico Bizzarri, Francesco Buccolieri, Giovanni Crisanti, Ileana D’Ambra, Manfredi Di Placido, Niccolò D’Ottavio, Gabriele Berti, Daniele Felici, Riccardo La Torre, Giovanni Nasta, Alessio Selli, Diego Tricarico, Lorenzo Vigevano e Lorenzo Zurzolo). Fanno tutti parte della Scuola di Recitazione Omnes Artes, costituita da adolescenti di età compresa dai 14 e i 18 anni e di cui Veruska Rossi e Guido Governale sono direttori artistici e docenti, avendola fondata nel 2009.
I giovani attori di Omnes Artes sono stati molto bravi nel caratterizzare in modo credibile ragazzi molto diversi da loro sia nel vissuto che nel modo di esprimersi (hanno riprodotto in modo efficacemente realistico gli accenti stranieri e i dialetti dei personaggi).
Interessante risulta anche la scelta scenografica. Il palco è stato diviso in due settori: in alto ci sono le celle, dove di notte ossessioni, confessioni e incubi dei ragazzi vengono fuori come fantasmi; in basso c’è l’aula dove di giorno i ragazzi interagiscono con il professore, mascherando con la sbruffoneria le proprie insicurezze.
Contribuisce a delineare l’atmosfera dura e tagliente anche la musica, affidata alle ruvide e pungenti note hip hop di Gemitaiz e Frenetik & Orange.
Infine la parabola disperazione-speranza è rappresentata con un’accurata scelta registica ad apertura e chiusura dello spettacolo. Infatti nella scena iniziale vediamo i protagonisti che giocano a calcio nell’aula in maniera aggressiva azzuffandosi tra loro, sulle note volutamente in distorsione della famosa canzone di Gary Jules “Mad World” (il cui testo è particolarmente appropriato ad introdurci nella storia); nella scena finale sulle note della stessa canzone rivediamo gli stessi ragazzi alle prese con pennelli e colori che scherzano insieme al professore, disegnando con la fantasia un possibile futuro migliore.
DOVE:
Teatro della Cometa – Via del Teatro Marcello, 4 – 00186
QUANDO:
Dal 22 ottobre all’8 novembre; dal martedì al venerdì ore 21.00, tranne giovedì 29 ottobre unica replica alle ore 17,00. Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00. Domenica ore 17.00.
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Insegnante di lettere, autrice e regista teatrale, appassionata da sempre del palcoscenico, ama anche essere spettatrice a volte e scrivere di teatro, per far conoscere a tutti gli spettacoli più belli e i talenti emergenti che calcano le scene romane.
Nata il 15 giugno del 1972 in provincia di Bari , dopo gli studi classici si laurea in lettere classiche. Dopo la laurea consegue un master in comunicazione e mass media presso l’Università “Cesare Alfieri” di Firenze ed in seguito segue un corso presso Mediaset in sceneggiatura. A partire dal 1999 Lavora a Roma presso alcune società di produzione di fiction tv come la Lux Vide e per Rai due come consulente editoriale free-lance story editor assistant e Ufficio Stampa.
Nel 2005 sceglie di intraprendere un’altra strada. Dopo un corso di specializzazione diventa insegnante di lettere e attualmente lavora nella scuola pubblica come tale. In questi anni tuttavia non abbandona la sua vera grande passione: il teatro. Dal 2005 al 2014 recita, dirige e scrive spettacoli con un piccolo gruppo teatrale romano amatoriale I Ricercati o come solista, ma sempre in veri teatri romani, tra i quali il teatro Agorà, il teatro dell’Orologio e il Piccolo Eliseo.