“Le sorprese del divorzio” è una commedia brillante in due atti del 1888, scritta a quattro mani dal francese Alexander Bisson e dall’inglese Anthony Mars. Si inserisce a pieno titolo nella tradizione della vaudeville, un tipo di testo teatrale che innesca meccanismi di comicità sugli equivoci e le situazioni paradossali. Infatti quest’opera prende spunto dalla comune rivalità che si crea tra genero e suocera per dar vita ad una rocambolesca serie di spassosi equivoci ed intrecci di vicende, personaggi e relazioni.
Enrico Duval ossessionato dalla onnipresente suocera, Madame Bonivard, ex ballerina conosciuta ai tempi del Grand Theatre dallo zio Corbullon giunge a divorziare da Diana, che è succube della madre. Due anni dopo, Enrico si risposa con Gabriella, figlia di Bourganeuf, un vedovo dall’indole bonaria. Tutto sembra andare per il meglio, finché dopo un viaggio di cura, Bourganeuf ritorna ringiovanito e risposato, niente poco di meno che….con Diana! E così il povero Enrico si ritrova in casa l’ex moglie che è diventata sua suocera, ma soprattutto, la vecchia Bonivard, la sua odiatissima ex suocera. Ma per fortuna basterà il ritorno di Champeau, vecchio amico ed eterno innamorato di Diana, a liberare Enrico dall’ex suocera, non senza trarne vantaggio….
Con una trama del genere le gag comiche, i giochi di parola e gli equivoci paradossali sono immaginabili. Tanto più se il ritmo e la vis comica di questa commedia molto nota e rappresentata tante volte (in Italia ne viene fatto addirittura un film prima muto nel 1912 e poi sonoro nel 1939 per la regia di Guido Brignone) viene sottoposta ad una revisione del testo e a scelte registiche che la rinnovano e la rendono ancora più godibile.
Questo è il caso della rappresentazione di questa famosa vaudeville in scena presso il Teatro Abarico dal 30 ottobre al 1 novembre, a cura dell’Istituto Teatrale Europeo per la regia di Maria Giovanna Rosati Hansen.
“Ho voluto mettere in scena questo testo che è una classica vaudeville per sfidare me stessa: dopo aver diretto tanti spettacoli drammatici, mi sono voluta cimentare in uno spettacolo comico” – afferma la Hansen.
La Hansen ha “svecchiato” questo testo, che ha ormai più di un secolo, sottoponendolo a revisioni e a tagli, allo scopo di conferirgli un ritmo ancora più serrato e inserendo un personaggio che nel testo originale non c’è: il maggiordomo muto. Grazie alle doti espressive e mimiche dell’attore Umberto Bianchi, questo nuovo personaggio si è rivelato una trovata registica particolarmente brillante, che ha contribuito a rendere ancora più esilaranti le situazioni proposte dal testo originale, marcandole con spassose ed originali gag .
Curate nei minimi dettagli la scenografia e i costumi d’epoca. Questi ultimi poi, in particolare quelli dei personaggi femminili (Diana, Gabriella e Madame Bonivard), sono stati realizzati in modo tale da evidenziare anche le caratteristiche peculiari delle loro personalità. La regista afferma di averne supervisionato lei stessa la realizzazione.
Maria Giovanna Rosati Hansen, oltre che regista è anche Art Theatre Counselor (Arte Teatro Terapeuta). Attrice e regista da una vita intera si è formata giovanissima e ha avuto insegnanti del calibro di Brook, Grotowskj, Marcel Marceau, Eugenio Barba e Susan Strasberg. Nel 1973 ha fondato l’Istituto Teatrale Europeo, la prima struttura di formazione professionale del settore in Italia di matrice anglossassone, che si avvale del Counseling e di tecniche psicologiche a supporto dell’Arte teatrale, garantendo una formazione a livello europeo tra le più esaustive in Italia nell’ambito sia artistico sia del teatro sociale e terapeutico. Ha elaborato quindi un metodo che poi insegna ad attori e registi, appunto il metodo Hansen, conosciuto in Europa e negli stati Uniti.
In tale metodo l’arte e la psicologia si compenetrano allo scopo di rendere il mestiere dell’attore terapeutico: infatti le sinergie che si sviluppano aiutano l’individuo e l’interprete a provare piacere e divertimento nel performare e a liberare la propria creatività da costrizioni tecniche inibitorie.
Lo Spettacolo:
Regia di Mariagiovanna Rosati Hansen
Interpreti: Umberto Bianchi, Arianna Arista, Dario Costa, Enrico Pinna, Riccardo Buttarini, Monica Grant, Deborah Perrotta, Stefano Ciriachi
Aiuto Regia: Sofia Bolognini
una produzione Istituto Teatrale Europeo
DOVE:
Teatro Abārico – Via dei Sabelli 116 – Roma
QUANDO:
dal 30 ottobre al 1 Novembre 2015 alle 20.30
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Insegnante di lettere, autrice e regista teatrale, appassionata da sempre del palcoscenico, ama anche essere spettatrice a volte e scrivere di teatro, per far conoscere a tutti gli spettacoli più belli e i talenti emergenti che calcano le scene romane.
Nata il 15 giugno del 1972 in provincia di Bari , dopo gli studi classici si laurea in lettere classiche. Dopo la laurea consegue un master in comunicazione e mass media presso l’Università “Cesare Alfieri” di Firenze ed in seguito segue un corso presso Mediaset in sceneggiatura. A partire dal 1999 Lavora a Roma presso alcune società di produzione di fiction tv come la Lux Vide e per Rai due come consulente editoriale free-lance story editor assistant e Ufficio Stampa.
Nel 2005 sceglie di intraprendere un’altra strada. Dopo un corso di specializzazione diventa insegnante di lettere e attualmente lavora nella scuola pubblica come tale. In questi anni tuttavia non abbandona la sua vera grande passione: il teatro. Dal 2005 al 2014 recita, dirige e scrive spettacoli con un piccolo gruppo teatrale romano amatoriale I Ricercati o come solista, ma sempre in veri teatri romani, tra i quali il teatro Agorà, il teatro dell’Orologio e il Piccolo Eliseo.