Dal “MUSEO di Francofonia” al Museo per l’immaginazione preventiva

L’altra sera cercando un alternativa alla programmazione televisiva nazionale sono finita con l’appassionarmi al film FRANCOFONIA una delicatissima pellicola che tratteggia attraverso la settima arte il metasignificato del MUSEO dell’LOUVRE e quindi del valore della salvaguardia dell’arte anche in tempo di guerra. Stamattina tra una notizia di pandemia e l’altra mi sono ritrovata a testimoniare il nuovo progetto del MUSEO PER L’IMMAGINAZIONE PREVENTIVA del MACRO di Roma seguendo la presentazione del Direttore Luca Lo Pinto.

In Francofonia sono descritte le difficoltà di trasporre i pezzi più importanti del Louvre per salvaguardarli dal saccheggio tedesco mentre nella narrazione del nuovo Macro questo complesso vedrà il museo come un magazine tridimensionale tratteggiando l’architettura fluida dello spazio fisico romano come griglia di un impaginazione aperta a contenuti eterogenei ed all’improvvisazione.

Logotipo disegnato da Marco Campardo e avatar disegnato da Nicola Pecoraro

Ho temuto di non essermi svegliata affatto, ho pensato di essere rimasta impigliata nella poesia del film finchè non sono riuscita a focalizzare l’avatar del museo disegnato dall’artista Nicola Pecoraro il POLPO e mi è tornato in mente il detto napoletano “Dicette o pappice vicino a’ noce, ramm’ o tiemp’ ca te spertose.” ovvero disse il verme alla noce col tempo riuscirò nel mio intento anche se sembra impossibile.

Luca Lo Pinto

Il Museo per l’immaginazione preventiva progettato da Lo Pinto si ispira ad un impresa ardua ma non impossibile. Riportare al centro di un Museo “Istituzionale” perché l’azienda Pala expo che gestisce il polo contemporaneo della citta di Roma considera il MACRO come uno dei suoi tasselli fondamentali l’Immaginazione e lo farà aggiungendovi una aggettivazione temporale ben definita quella preventiva.

Lo Pinto omaggiando gli artisti degli anni 70 “Benvenuti, Falasca, Catalano” vuole riportare il rapporto dell’utente con l’arte contemporanea a significati di impegno sociale e civile. Azzerando il biglietto d’ingresso vuole aumentare la fruizione del percorso museale a che anche i giovani possano modificare l’esperienza. Riportando le sue parole mi ha colpito il riferimento all’esperienza artistica a pagamento offerta da Netflix 10 euro al mese contro i 10 euro del biglietto di una normale esposizione la cui fruizione si limita nel tempo e difficilmente si ripete. Vuole cambiare come un polipo adattandosi al contesto ma senza perdere la sua natura e sostanza…i polipi sono così da migliaia di anni sempre magnifici.

Lo Pinto renderà accessibili a tutti i tesori del deposito del Macro attraverso una digitalizzazione artistica. Le foto di Giovanna Silva che ritrarranno le opere della METACOLLEZIONE saranno anch’esse parte integrante della nuova fruizione del Museo Macro.

Il resto del progetto definito “ad evoluzione organica” si amplierà con un programma di incontri chiamato Agorà quindi antiche piazze politica ed umane passioni saranno al centro dell’immaginazione preventiva : “un museo quale studio di produzioni di immaginari” per dirla alla Lo Pinto!

Il Macro riaprirà al pubblico il 24 aprile 2020 per il restyling e adeguamento degli spazi diamo tempo al “Polpo azzurro” di fare il suo lavoro!

https://www.museomacro.it/splashpage/

https://www.raiplay.it/ricerca.html?q=Francofonia

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