La comunicazione odierna è notevolmente agevolata grazie alla diffusione dei mezzi digitali i quali hanno permesso di abbreviare le distanze tra un individuo e l’altro. I computer, i tablet e gli smartphone sono ormai un mezzo indispensabile nella vita quotidiana. L’80% dei bambini ed adolescenti svizzeri hanno uno smartphone personale. Nella valutazione del rischio di dipendenza risulta fondamentale il tempo trascorso utilizzando gli apparecchi digitali (espresso in ore al giorno) (Neuenschwander, 2014).
Anche se non ancora classificato nei principali manuali diagnostici e statistici dei disturbi mentali (ICD-10 e DSM-5) la dipendenza da internet rappresenta una realtà in aumento negli individui.
La dipendenza da internet è caratterizzata da preoccupazioni eccessive, scarsamente controllabili associate ad impulsi o comportamenti ricorrenti relativi all’utilizzo di apparecchiature con accesso ad internet. Il disagio, gli impulsi ed i comportamenti possono condurre a problematiche sociali, scolastiche e/o lavorative.
Nel 2008, negli Stati Uniti, la prevalenza della dipendenza da internet era del 0,3-0,7% (Shaw & Black, 2008). Attualmente il disturbo è in ulteriore crescita e si sta diffondendo a livello mondiale. Secondo statistiche più recenti dall’1 al 6% dei soggetti che utilizzano internet nel mondo mostrerebbero un comportamento non funzionale, di dipendenza dai mezzi digitali, non solo attraverso l’utilizzo dei motori di ricerca ma anche con la pratica di giochi online e l’accesso a social network, primi fra tutti twitter e facebook (Neuenschwander, 2014).
Video estratto da Tg2 Medicina 33:
L’esordio della dipendenza da internet avviene generalmente tra i 20 ed i 30 anni e generalmente comporta un aumentato rischio di isolamento sociale e di sintomi depressivi. Tra i disturbi mentali associati alla dipendenza da internet sembrerebbero frequenti i disturbi affettivi (o dell’umore), i disturbi d’ansia, i disturbi del controllo degli impulsi ed altre dipendenze come quella da sostanze stupefacenti.
Per valutare attentamente il rischio del disturbo devono essere considerati fattori psicologici, culturali e neurobiologici (Shaw & Black, 2008).
In una metanalisi della letteratura pubblicata sulla dipendenza da internet dal 1999 al 2012, prodotta in Corea e comprendente 95 studi, tra i fattori psicosociali associati alla dipendenza da internet sembrerebbero rilevanti: variabili personali (necessità di fuga da se stessi, difficoltà a riconoscersi nel proprio ruolo), variabili di regolazione emotiva, variabili emotive (manifestazioni di rabbia e collera), tratti temperamentali (ossessivi e dipendenti), strategie di adattamento (ad eventi negativi) (Koo & Kwon, 2014).
Effettuare attività sportive e suonare, invece, rappresenterebbero fattori protettivi per la manifestazione del disturbo.
Per la prevenzione della dipendenza da internet un ruolo fondamentale dovrebbe essere esercitato dai genitori sconsigliando ai figli di trascorrere molte ore davanti ai dispositivi digitali (Neuenschwander, 2014).
Per curare il disturbo sembrerebbe essere efficace un approccio psicoterapeutico di tipo cognitivo-comportamentale (Shaw & Black, 2008).
Riferimenti:
Koo HJ & Kwon JH. Risk and protective factors of internet addiction: a meta-analysis of empirical studies in Korea (2014). Yonsei Med J. 55(6): 1691-711.
Shaw M & Black DW. Internet addiction: definition, assessment, epidemiology and clinical management (2008). CNS drugs. 22(5): 353-65.
Neuenschwander M. Online addictive disease (2014).Ther Umsch 71(10): 599-607.
Dott.ssa Tiziana Corteccioni
Medico chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta
Medico Psichiatra e Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo-comportamentale.
Da Ottobre 2010 collabora con il Centro Ricerche Musicali di Roma nel progetto “Musica Emozioni” rivolto a soggetti con difficoltà sul piano emotivo. E’ coautrice di pubblicazioni scientifiche.
Da Novembre 2013 collabora con l’Associazione di Clinica Cognitiva del Lazio.
Esercita attività come psichiatra e psicoterapeuta presso vari centri clinici a Roma ed a Perugia nei quali si occupa prevalentemente del trattamento farmacologico e psicoterapeutico di disturbi del sonno, depressione, disturbo bipolare, attacchi di panico, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi alimentari, disturbi di personalità, dipendenze e schizofrenia.