Uno dei luoghi più belli e suggestivi di Roma torna a risplendere dopo 17 mesi di restauro. Parliamo di Fontana di Trevi, una delle opere d’arte più spettacolari e scenografiche che la Capitale possa vantare, conosciuta in tutto il mondo anche grazie alle tante pellicole cinematografiche italiane ed internazionali che l’hanno celebrata ed immortalata. Basti pensare a cosa ha rappresentato nell’immaginario collettivo la scena della Dolce Vita di Federico Fellini in cui Anita Ekberg fa il bagno nella fontana invitando Marcello Mastroianni a raggiungerla.
https://youtu.be/3o15UTomYsc
E come non ricordare poi i tanti film che nel tempo e di generazione in generazione hanno consacrato la fontana di Trevi come location d’eccezione: da C’eravamo tanto amati di Ettore Scola a Poveri ma belli di Dino Risi, da Totò Truffa di Camillo Mastrocinque a Vacanze romane di William Wyler e fino ad arrivare a La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, che ha conquistato il premio Oscar nel 2014 come miglior film straniero.
Insomma non vi è dubbio che Fontana di Trevi rappresenti ormai un emblema, un’icona della città ma sarebbe bello pensare che la fontana riportata al suo primigenio splendore possa assurgere anche simbolo della rinascita spirituale e materiale della Capitale fin troppo alla ribalta ultimamente per ben altre vicende legate al malaffare.
La cerimonia di riconsegna ufficiale della fontana alla città e ai visitatori di tutto il mondo si è tenuta nella serata di martedì, 3 novembre, allorquando nella fontana finalmente liberata da recinzioni e impalcature, l’acqua è tornata a scorrere e zampillare accompagnata da una nuova illuminazione artistica con oltre 100 lampade al led.
L’inaugurazione è stata salutata da un lungo applauso, da tantissimi flash e, inevitabilmente, dal consueto lancio delle monetine. I lavori, costati due milioni e 180mila euro, sono stati finanziati dalla casa di moda Fendi che ha annunciato di avere in programma il restauro di altre quattro fontane della Capitale: quella del Gianicolo, la fontana del Mosè, il Ninfeo al Pincio e la fontana del Peschiera.
E ora che l’acqua riprende a sgorgare dalla meravigliosa scogliera di marmo bianco, anch’io voltandomi di spalle a gettare la monetina formulo i miei migliori auspici per Roma, non tanto per ritornare in questa città che mi ha dato i natali e in cui risiedo, ma per tornare a guardarla e a parlarne con orgoglio, non solo per la sua storia millenaria o la sua indiscutibile bellezza ma anche come esempio virtuoso di civiltà.
Già gli antichi greci parlavano di καλὸς καὶ ἀγαθός (“bello e buono”), considerando questa formula come ideale di perfezione a cui tendere, in cui il bello viene imprescindibilmente associato alla virtù. Oggi più che mai è necessario che la Bellezza, nel senso precedentemente inteso, ci salvi, come diceva il Principe Myskin nell’Idiota di Dostoesvkij o quanto meno si offra come un’occasione di riscatto civile, morale e sociale della città.
Investire sul nostro immenso patrimonio culturale, sull’identità più profonda e autentica della città vuol dire gettare le basi per il futuro.
Ben vengano le sponsorizzazioni, le collaborazioni tra pubblico e privato, l’Art Bonus e gli sgravi per chi si impegna a sostenere il patrimonio culturale pubblico italiano. Ben venga dunque il Mecenatismo a Roma e tutte le diverse iniziative di tutela, valorizzazione e promozione che possano contribuire a far rinascere la città e a fare della ‘Città Eterna’ una metropoli in grado di competere con le grandi capitali europee e mondiali: Londra, Parigi, Berlino, New York.
Le sfide che attendono Roma sono ardue: viabilità, trasporti, infrastrutture, decoro urbano, legalità, coesione sociale, rapporto centro-periferia, rischio povertà ecc. , ma chi se non la “caput mundi” può dimostrare a se stessa e poi al mondo intero di potercela fare?
Francesca Liani.
Project manager, opera nell’ambito della consulenza di direzione connessa all’attuazione di progetti cofinanziati con Fondi Europei e gestiti da Enti Pubblici e privati a livello nazionale e locale. E’ esperta in ideazione, progettazione, coordinamento e gestione di progetti integrati in ambito comunicazione, marketing e sviluppo locale, formazione e start up d’impresa, marketing territoriale, turistico e culturale. In oltre 20 anni di attività ha collaborato con istituzioni, enti pubblici, società di consulenza, agenzie di sviluppo, onlus e associazioni di categoria.
Dal 2010 è membro del Comitato di promozione dell’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Roma.
Ha curato la redazione di numerosi studi in ambito economico – sociale essendone poi relatrice in convegni a livello nazionale ed europeo. In campo giornalistico ha collaborato con diversi magazine, quotidiani on line e newsletter scrivendo articoli e tenendo alcune rubriche sui temi turismo, cultura, attualità.
Nel 2013 ha pubblicato la prima silloge intitolata “IMPRONTE – Stille d’Anima”.
E’ impegnata in ambito culturale in diversi progetti editoriali sia come autrice che co-autrice.
Roma tra Bellezza e bisogno di riscatto…
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