Fino al 21 giugno 2021 un nuovo esperimento della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti di Roma, un fascinoso, luccicante d’oro e circonfuso da un ipnotico ronzio di api, ideato e firmato dal direttore artistico Raffaele Curi.
L’installazione nel Foro volano le api d’oro – Teocrito di Raffaele Curi viene presentata oggi, in occasione della Giornata Mondiale delle Api indetta dalle Nazioni Unite con lo scopo di salvaguardare l’esistenza di questo insetto così importante per la vita sulla terra. La mostra sarà aperta dal 21 maggio al 21 giugno 2021 su prenotazione. L’installazione viene presentata, all’interno dell’antica torre ed è aperto su prenotazione. L’ingresso è gratuito ed è consentito per due visitatori alla volta.
In occasione di questa giornata, la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti presenta il suo nuovo esperimento artistico nella sede al Foro Romano: l’installazione nel Foro volano le api d’oro – Teocrito nella magnifica location, unica al mondo: la Torre dei Santi Luca e Martina al Foro romano, di fronte al Carcere Mamertino, al centro delle vestigia più imponenti e prestigiose della Roma antica. Un luogo unico dove si sposano poesia, storia, arte ed ecologia in un mix unico e sorprendente!
Le api sono oggi più che mai al centro nostro e anche della visione di Raffaele Curi, che illumina di riflessi dorati uno dei luoghi più belli del mondo, nel cuore della città di Roma tra le antiche vestigia che testimoniano il potere della Roma antica, in un dialogo con il barocco di Pietro da Cortona, l’architetto che ha progettato la Chiesa dei Santi Luca e Martina, di fronte al Carcere Mamertino dove fu imprigionato San Pietro. Un senso sacrale pervade l’intera installazione che collaziona immagini fotografiche e visioni mutuate dalla storia dell’arte, con uno sguardo sincronico tanto audace da accomunare culture ed epoche diverse e da annullare ogni distanza temporale. I visitatori si trovano a camminare su un tappeto di parole spostate dal vento, mentre l’aria è satura del canto delle api, dei loro dialoghi serrati e a noi incomprensibili, eppure pervasi da una musicalità ipnotica e profonda.
La suggestione nasce da un idillio di Teocrito, un frammento poetico che emerge dal tempo e risuona come il vagheggiamento di uno splendore perduto, che l’installazione di Raffaele Curi cerca di afferrare e di far brillare ancora una volta in tutto il suo fulgore. “Api d’oro dal Foro – scrive Curi – con la poetica degli Idilli di Teocrito. Immobile l’ansia di una reminiscenza in un assetto da guerra epocale. Tu tornerai a lenire le ferite con latte e miele d’acacia”. In uno scenario, come quello attuale, di precarietà e incertezze, di turbamenti e conflitti mai sanati, la necessità della poesia si pone come fondamento di umanità, nel desiderio di preservare il mondo in cui abitiamo affinché torni a essere il Paradiso che crediamo di avere perduto, facendo tesoro dell’operosità delle api che diventano un simbolo di forza, di speranza e di vitalità.
Raffaele Curi, direttore artistico della fondazione, crea questa installazione al centro dei Fori una vera e propria poesia visiva, tutta da scoprire, un viaggio per immagini e parole, capace di fare della citazione e dell’evocazione la materia prima per un esperimento artistico e poetico di forte suggestione. Un omaggio a Roma, attraverso le sue più importanti testimonianze storiche e artistiche, cioè l’antico impero e il Barocco. Ma anche un’occasione per veicolare, attraverso l’arte, un importante messaggio ecologista, sospeso tra lo stupore poetico e la realtà storica.
Per testimoniare l’importanza delle api non solo in natura ma anche nella storia dell’arte, Raffaele Curi mette insieme i geroglifici egiziani della tomba di Sesostri I, un tetradracma in argento da Efeso in Grecia, il IV libro delle Georgiche di Virgilio, le visioni medievali dal Tacuinum sanitatis casanatensis, il Cupido ladro di miele di Albrecht Dürer, il basamento del Monumento equestre a Ferdinando I de’ Medici realizzato da Giambologna a Firenze, la Fontana delle api di Gian Lorenzo Bernini, il Trionfo della Divina Provvidenza dipinto da Pietro da Cortona nel soffitto di Palazzo Barberini e Le coeur des abeilles.
Alda Fendi par Pierre et Gilles fotografato da Carlo Bellincampi. Il connettore di questi passaggi lungo i sentieri della storia e dell’arte, liberamente evocati e messi in connessione da Raffaele Curi, è lo stemma di Urbano VIII Barberini, con le sue tre celebri api. E il ronzio delle api che risuona seducendo il visitatore è di Antonio Infantino.
“Se potessi scegliere, rinascerei ape – dichiara Alda Fendi – ma non ape regina, ape operaia. Laboriosa, intenta a salvare la terra. Nel Foro le api ci fanno visita iniettandoci il polline della vita, prezioso, antesignano di qualsiasi vaccino”.
Dal 21 maggio 2021 – 21 giugno 2021 Installazione di Raffaele Curi NELLA TORRE DEI SANTI LUCA E MARTINA AL FORO ROMANO in via della Curia 4 Roma
INFORMAZIONI:
Fondazione Alda Fendi – Esperimenti
Indirizzo: Roma, via della Curia 4
La mostra è aperta dal 21 maggio al 21 giugno 2021, dal lunedì al venerdì dalle ore 16.00 alle ore 20.00.
Ingresso gratuito. È necessaria la prenotazione.
Per informazioni: (+39) 333.2291988 – info@fondazionealdafendi-esperimenti.it
E’ curatrice indipendente, art Advisor e consulente di marketing management culturale internazionale. Da oltre 20 anni e progettista culturale di eventi legati all’arte contemporanea con una particolare attenzione a spazi inconsueti, e alle interazioni con altre arti. Come project manager ha un’approfondita conoscenza dei diversi processi implicati nella pianificazione, coordinamento ed attività per grandi eventi dall’organizzazione, curatela, ricerca, alla redazione testi e cataloghi. Ha creato e curato oltre 50 rassegne, mostre personali e collettive, installazioni ed interventi in spazi pubblici in Italia.