Rabbia, irritabilità ed aggressività verso gli altri sono molto comuni e possono accompagnare un disagio psicologico in patologie come disturbi d’ansia, depressione, disturbi di personalità e disturbi dell’apprendimento (Sukhodolsky et al., 2016).
I tassi di prevalenza degli episodi di aggressività tra bambini con difficoltà di apprendimento ed adulti con disabilità intellettiva variano dal 3,3% al 36%. I comportamenti aggressivi hanno generalmente un decorso a lungo termine e possono causare esclusione sociale.
La terapia cognitivo-comportamentale si è dimostrata efficace nei soggetti aggressivi affetti da disturbi dell’apprendimento in età infantile e disabilità intellettiva in età adulta (Hassiotis & Hall, 2008).
Video estratto dal film Disney Pixar “Inside out” (2015), scritto e diretto da Pete Docter e Ronnie del Carmen:
I due interventi terapeutici più diffusi per gestire la rabbia nei bambini sono la formazione dei genitori e la terapia cognitivo-comportamentale. Il primo metodo ha come obiettivo il miglioramento dei modelli di interazione familiare che generano un comportamento aggressivo nei bambini. La terapia cognitivo-comportamentale permette di regolare meglio le emozioni superando le difficoltà nella risoluzione dei problemi spesso associate a comportamenti aggressivi durante l’infanzia, in adolescenza ed in età adulta. Le due forme di trattamento hanno ottenuto ampio sostegno da parte degli studi scientifici. Il ruolo della povertà nella risposta emotiva dopo un intervento terapeutico comportamentale nei bambini affetti da disturbi dell’umore e d’ansia andrebbe maggiormente esplorato (Sukhodolsky et al., 2016).
Negli adulti gli interventi diretti basati su metodi cognitivo-comportamentali comprendono il rilassamento psicofisico e l’allenamento nell’uso dell’assertività per risolvere i problemi e gestire la rabbia. Tali strategie terapeutiche sembrerebbero avere un certo impatto sulla riduzione del comportamento aggressivo post-trattamento con un benessere mantenuto fino a sei mesi (Hassiotis & Hall, 2008).
La rabbia autodiretta, inoltre, avrebbe un ruolo importante nel peggioramento di sintomi ansioso-depressivi. Una gestione adeguata della rabbia porterebbe alla riduzione delle ruminazioni con un miglioramento dei sintomi ansioso-depressivi (Katsumata, 2015).
Quando la gestione psicologica della rabbia e dell’aggressività in età adulta non è sufficiente è utile associare alla psicoterapia farmaci psichiatrici quali antipsicotici a basso dosaggio e/o stabilizzatori del tono dell’umore. Ciò è consigliabile a soggetti che a causa dei loro comportamenti aggressivi riescono difficilmente ad instaurare o mantenere relazioni sociali manifestando una compromissione importante della qualità della vita.
Riferimenti bibliografici:
Hassiotis AA & Hall I. Behavioural and cognitive-behavioural interventions for outwardly-directed aggressive behaviour in people with learning disabilities (2008). Cochrane Database Syst Rev. (3): CD003406.
Katsumata Y. [The effects of self-anger on rumination and on mental health] (2015). Shinrigaku Kenkyu. 86(4): 313-22.
Sukhodolsky DG et al. Behavioral Interventions for Anger, Irritability, and Aggression in Children and Adolescents (2016). J Child Adolesc Psychopharmacol.
Dott.ssa Tiziana Corteccioni
Medico chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta
Medico Psichiatra e Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo-comportamentale.
Da Ottobre 2010 collabora con il Centro Ricerche Musicali di Roma nel progetto “Musica Emozioni” rivolto a soggetti con difficoltà sul piano emotivo. E’ coautrice di pubblicazioni scientifiche.
Da Novembre 2013 collabora con l’Associazione di Clinica Cognitiva del Lazio.
Esercita attività come psichiatra e psicoterapeuta presso vari centri clinici a Roma ed a Perugia nei quali si occupa prevalentemente del trattamento farmacologico e psicoterapeutico di disturbi del sonno, depressione, disturbo bipolare, attacchi di panico, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi alimentari, disturbi di personalità, dipendenze e schizofrenia.