Che cosa ci fanno meravigliosi kimono giapponesi esposti nelle sale del Castello rinascimentale di Santa Severa? Tutto ha inizio con il viaggio di Hasekura Tsunenaga, primo samurai-ambasciatore giapponese, che nel 1615 arrivò in Italia con i suoi particolari costumi e sostò proprio fra le mura del Castello. Da qui per la prima volta un’importante mostra ripercorre l’influenza che la cultura giapponese ha avuto sulla moda italiana e non solo. L’esposizione-evento a cura di Stefano Dominella, in una scenografia ideale narra non solo il complesso fenomeno che è stato il giapponismo, ma anche l’intreccio di diverse culture che hanno dato luogo a fenomeni socio-economici, politici e di costume.
Kimono come opere d’arte
Aggirandovi fra i cortili e gli ambienti della Rocca potete ammirare i capi creati da stilisti di chiara fama, da designer emergenti, da sarti e da ospiti internazionali che hanno interpretato nelle varie significazioni il tema del giapponismo. Allestiti come opere d’arte ci sono antichi Kimono giapponesi, obi e hakama provenienti da importanti collezioni private.
“La contaminazione è il filo conduttore di questa mostra. Contaminazioni culturali, geografiche, stilistiche e anche dei materiali.”
Stefano Dominella
Tra le 40 creazioni presenti: Antonio Marras, Gattinoni, Comme des Garçons, Maurizio Galante, Issey Miyake, Yohji Yamamoto. Tra i giovani designer Tiziano Guardini (vincitore del Green Carpet Awards), Italo Marseglia, Ivan Donev, Santo Costanzo, Alessandra Giannetti, Silvia Giovanardi, Tommaso Fux. Inoltre, anche brand tra arte e moda come NOH (Anna Rotella in collaborazione con gli artisti Marco Carac e Fabio Truffa) e Dedalus Art (l’artista Marco Carac in collaborazione con la designer Anna Rotella). Un omaggio al grande Teatro con strabilianti costumi provenienti dagli archivi storici del Teatro dell’Opera di Roma e di Annamode. La scenografia della mostra, oltre ad autentici tappeti e tessuti del Sol Levante, sarà arricchita dalle sculture ispirate ai Manga realizzate dall’artista Federico Paris.
Il primo Ambasciatore/Samurai in Europa
“L’ambasciatore, che possiamo considerare il Cristoforo Colombo del Giappone, fu il primo diplomatico nipponico ufficiale in Europa. Le spinte commerciali hanno portato il samurai, riconosciuto ancora oggi nel suo paese come grande figura storica in Europa. Arrivò in occidente per raggiungere Roma al fine di incontrare Papa Paolo V. Da una ricerca sulla tappa al Castello di Santa Severa è stata ricostruita la sua storia. Questo viaggio rappresenta l’unica risposta diplomatica e politica, durante gli anni delle grandi navigazioni dall’Asia Orientale all’Occidente. Anche se la spedizione non ebbe successo, i rapporti diplomatici tra Italia e Giappone continuarono positivamente ed ebbero ottimi risultati di carattere culturale.”
Flavio Enei – Archeologo – Direttore Museo Civico Castello di Santa SeveraGiapponismo un fenomeno di ritorno
L’esotismo giapponese è stato tema di grande ispirazione nella letteratura, nella musica (basti pensare alla Madama Butterfly di Puccini), nel teatro, nell’arte (gli impressionisti) e nella moda, che racconta storia e contaminazioni. Nei primi del ‘900 scoppia in Europa e in Italia una diffusa passione per il Giappone e per la sua cultura, nasce il giapponismo. La moda femminile cambiò drasticamente preferendo capi più ampi e disegnati con una forte impronta orientale, volumi, tessuti rigidi, sovrapposizioni, realizzati in tessuti e colori diversi, ma armoniosi, che rispecchiano le stagioni e gli stati d’animo: creazioni ispirate ai kimono. Contemporaneamente, dopo un periodo di grande chiusura, il Giappone si ispira all’occidente: le donne cominciarono ad indossare, in alternativa al kimono, abiti europei ed essere chiamate moga, modern girl. Una contaminazione bilaterale dove la tradizione d’una cultura diventa la trasgressione dell’altra senza comprometterne l’eleganza.
Sono ben tre le mostre di respiro internazionale dedicate al Giappone in corso in questi mesi fra Roma e provincia – oltre a Giapponizzati anche Hokusai e Mangasia – a dimostrare il crescente interesse per questa cultura. Questa mostra voluta dalla Regione Lazio e dal Presidente Nicola Zingaretti, in collaborazione con LazioCrea, con il contributo di Massimiliano Smeriglio, Assessore Formazione, Ricerca, Scuola, Università e Turismo sarà ospitata da giovedì 26 ottobre 2017 a lunedì 15 gennaio 2018 presso le prestigiose sale, recentemente restaurate, del Castello di Santa Severa.
Stefano Dominella Facebook
Castello di Santa Severa
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Elena Cattaneo, cremonese di nascita e romana di adozione, è appassionata di arte e comunicazione. Come insegnante, editor e web reporter vive la sua città anche dopo diversi anni con la curiosità e la sorpresa di una turista. A seguito della Laurea in lingue e il perfezionamento in Scienze della Comunicazione si è dedicata in maniera trasversale alla comunicazione d’impresa.
Ha coltivato nel tempo svariati interessi culturali con il gusto della scoperta artistica e del confronto umano.