Giocajazz è la musica, raccontata, vissuta e spiegata ai bambini dai 4 ai 12 anni, nei suoi elementi fondanti: Forma, Armonia, Ritmo, Melodia.
Il jazz è un genere musicale raffinato e immediatamente fruibile e sostanzialmente basato sull’improvvisazione. La Musica in genere può divenire un aiuto concreto per i bambini, che possono così avere la possibilità di avvicinarsi al jazz come pura espressione artistica, innescando una particolare sensibilità ritmica.
Il jazz si può ascoltare e anche ballare, anche quando non viene eseguito per il ballo il suo ritmo stimola il movimento e viene percepito con il corpo. Basta pensare allo swing, che si ottiene proprio quando il musicista “gioca” con tempo suggerendo un senso di relax ma allo stesso tempo stimola il movimento.
Quando un bambino ha la possibilità di giocare ascoltando un genere musicale potrà ottenere quegli strumenti che lo avvicineranno anche ad altri generi, e anche le musiche più “colte” come la musica Classica.
Basta osservare i bambini per rendersi conto che, quando giocano, improvvisano continuamente ed è facile per loro assimilare questo stile – o linguaggio – che, permettendo un’interazione soddisfacente, aumenta la loro autostima.
Massimo Nunzi è l’ideatore e autore di Gioca jazz, con la sua esperienza da direttore d’orchestra, jazzista ma anche compositore di musica Contemporanea, ha pensato al jazz come genere musicale adatto ai bambini in quanto, nelle sue forme più semplici e popolari risulta una musica naturale, semplice e diretta, e sopratutto non imbarazza i bambini. Sui bimbi, il jazz, ha un effetto gioioso che li coinvolge nella condivisione dello spazio musicale. Tutto questo Nunzi lo fa giocando e riuscendo contemporaneamente ad insegnare ai piccoli alcuni tra i più dei grandi classici del jazz.
CURIOSITA’:
Sicuramente una delle curiosità maggiori scatenate da Giocajazz riguarda il rapporto che i ragazzi con un’età che va dai quattro agli 11 anni, hanno con gli strumenti… Nessuno ci crederà ma lo strumento più popolare in assoluto di gioca jazz non è la chitarra elettrica, non è la batteria, non è il sassofono, bensì il più simpatico e pancione di tutti gli strumenti: il trombone.
Il nostro trombonista lo tiene fermo e i bambini giocano con la Coulisse e ridono come pazzi ad ascoltare i suoni tipo elefanti impazziti del libro della giungla che riescono a fare emettere al trombonista… Succede poi che i bambini memorizzino immediatamente canzoni molto popolari ma nello stesso tempo anche canzoni estremamente complicate… Come quelle di jazz che gli faccio conoscere attraverso Giocajazz. La cosa che è strana è che non sono mai stonati… Cantano cose difficilissime e sono sempre intonati… Questo perché si divertono, perché non hanno nessun tipo di inibizione nel lasciarsi andare a un canto scanzonato e felice. Ovviamente l’altro strumento che la fa da padrone è la batteria che una volta è stata percossa da più di 10 bambini contemporaneamente… Il batterista aveva finito tutte le bacchette e quello che è uscito fuori era una cacofonia divertentissima… . Massimo Nunzi
In realtà l’orchestra è un luogo di gioco perfetto perché si può fare qualcosa di molto divertente e molto apprezzato da tutti… C’è grande ammirazione anche da parte degli adulti nel vedere i bambini coinvolti nel canto e nel ritmo… A volte ho visto bambini molto imbarazzati dalla reazione dei loro genitori che erano più scatenati di loro… Facce tipo: mamma, per favore, smettila…mi stai mettendo in imbarazzo… “.
Intervistiamo Massimo Nunzi che ci illustra il Gioco.
Cosa è Giocajazz?
Giocajazz è una necessaria svolta nell’insegnamento della Musica perché sono ben consapevole del fatto che mai come oggi sia necessario creare nuovi linguaggi di divulgazione per il pubblico di domani e che questo percorso conoscitivo vada iniziato sin da piccoli.
Il jazz, la classica, la musica contemporanea, rischiano di scomparire se non si trova il modo di creare una nuova generazione di fruitori, in grado di apprezzarne la ricca complessità.
Ho sempre lavorato nella direzione di una divulgazione popolare ed accessibile anche verso chi non sa nulla di musica e lo dimostra il successo di “Jazz! Istruzioni per l’uso”, format creato per il Teatro Sistina, da cui è nato un manuale per Laterza e, successivamente una serie televisiva per l’Espresso e Repubblica e poi per Rai5.
Quando è stato pensato?
Giocajazz è nato nel 2003, per il Teatro del Quarticciolo e aveva una formazione nella quale hanno militato jazzisti valenti come i sassofonisti Max Ionata e Paolo Recchia…
Perché ti è venuto in mente?
Nel pur corposo novero di progetti legati alla divulgazione, manca un sistema collaudato come Giocajazz, che possa portare i bambini ad imparare la musica divertendosi
ed acquisendo coscienza di sé, non solo nel ruolo di discepoli ma anche di creatori e Giocajazz funziona proprio perché rende attiva la partecipazione dei ragazzi con l’improvvisazione e l’interazione del Jazz, dove nello stesso tempo, i bambini sono protagonisti e gregari.
Come si gioca e quali sono le regole ?
Venite a vederlo o acquistate il cd di Giocajazz.. impossibile spiegarlo.
A grandi linee utilizzo un linguaggio fresco, veloce e privo di paludamenti teorici, che può ottenere il risultato di incuriosire, avvicinare, e far innamorare della musica le nuove generazioni. D’altra parte, le musiche “colte”,
non hanno più accesso nelle grandi stazioni radiofoniche e televisive e quindi i bambini, attraverso questo lavoro divertente e in sintonia con il loro linguaggio, possono avere quella necessaria ispirazione a scoprire e conoscere in profondità la musica e poi, magari più avanti a suonarla.
Dove si può giocare è quando ?
Nella prossima stagione autunno/inverno 2018/2019 della Casa del Jazz, che ora è passata all’Auditorium, verrà programmato Giocajazz.
Igor W. Schiaroli è esperto di “new media”, di estrazione economico matematica è specialista e appassionato di tecnologie, internet, editoria, economia e nuovi media. Esperienza nel settore internet, web e dell’editoria. E’ anche un reporter indipendente e scrittore, ma sopratutto un tecnologo ed economista appassionato di scienza e viaggi.
Ha avuto ruoli importanti per importanti aziende che operano nel campo dei media e delle telecomunicazioni sia italiane che internazionali.