Maxxi.
Il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, meglio noto con l’acronimo Maxxi, rappresenta una struttura del tutto particolare per la città di Roma, visto che è stato appositamente dedicato alla creatività e all’arte più moderna e contemporanea, quella del 2000 come suggerisce lo stesso nome.
Il museo sorge nel quartiere Flaminio di Roma ed è gestito da una fondazione che è stata creata appositamente dal Ministero dei Beni Culturali;
Gli spazi: dalle armi alle arti
La storia del MAXXI inizia nell’autunno del 1997 quando l’allora Ministro per i beni culturali Walter Veltroni ottiene dal Ministero della Difesa la cessione di un’ampia area nel quartiere Flaminio di Roma, occupata da officine e padiglioni della ex Caserma Montello in disuso da tempo, con il fine di creare un nuovo polo museale nazionale dedicato alle arti contemporanee.
I tre ettari dell’area, compresi tra via Guido Reni, via Masaccio e viale Pinturicchio, si localizzano in un importante settore urbano della capitale, interessato da altri interventi di architettura e riqualificazione urbanistica come l’Auditorium di Renzo Piano, l’Agenzia Spaziale Italiana di Massimiliano Fuksas, il ponte pedonale sul Tevere.
In questo contesto la posizione del MAXXI si pone come elemento chiave nel tessuto di attività culturali in cui emerge un sistema che si estende dal Foro Italico alle pendici di Villa Glori e del monte dei Parioli.
L’OPERA – Un’opera da 150 milioni di euro
La storia del museo.
L’idea di un centro di arte contemporanea a Roma nasce nel 1998 con il trasferimento delle ex caserme Montello.
Nel 1998 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali bandisce un concorso internazionale di idee per la progettazione del “Centro nazionale per le Arti Contemporanee”.
Nel 1999 lo studio Zaha Hadid, archistar nata in Iraq ma poi naturalizzata britannica, si aggiudica il concorso per il progetto con un’idea multidisciplinare che fa in modo ia fornire uno spazio adeguato alla sperimentazione e all’innovazione nel campo delle arti e dell’architettura. Nel 1999 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha dato inizio ai primi lavori di restauro di alcuni edifici della ex Caserma Montello di cui si prevedeva il mantenimento nel progetto di Zaha Hadid.
Tra le 15 proposte selezionate per la seconda fase, ha vinto il progetto dell’architetta anglo-irachena Zaha Hadid, scelto per la sua capacità di integrarsi nel tessuto urbano e per la creatività della soluzione architettonica proposta.
L’opera, in collaborazione con Patrik Schumacher e Gianluca Racana, è stata costruita su un lotto di 29mila metri. Gli spazi esterni sono di 19.640 metri. La superficie espositiva di 10mila metri.
L’inaugurazione è stata nel 2010, ci sono voluti ben dieci anni per vedere il MAXXII, tanto che vi sono diverse modifiche allo progetto, prima di arrivare a una decisione finale.
La stessa Hadid descrive così il suo lavoro: «Il nostro progetto propone un campo quasi urbano, un mondo nel quale tuffarsi, piuttosto che un edificio come oggetto firmato. Il Campus è organizzato, e viene navigato, sulla base di derive direzionali e della distribuzione di densità, piuttosto che per punti chiave.
Ciò è indicativo nel suo insieme del carattere del Centro: poroso, un luogo in cui tuffarsi, un’estensione spaziale. La circolazione, sia esterna che interna, segue la deriva generale della geometria. E’ importante affermare fin d’ora che la premessa del progetto porta a disconoscere il valore dello spazio espositivo ispirato all’edificio oggetto».
Il Centro diventa MAXXI
L’attività culturale – significativamente denominata “Il Centro prima del Centro” – ha avuto inizio nel dicembre 2000 ed è proseguita nel corso degli anni con una serie di proposte volte non soltanto alla promozione e alla diffusione della cultura del contemporaneo in Italia ma anche e soprattutto ad acquisire – anche tramite lo strumento del concorso – opere d’arte e di architettura per la costituzione delle collezioni dei due istituendi musei.
Il 20 marzo 2003, con la cerimonia della “posa della prima pietra”, si dà avvio ufficiale ai lavori di realizzazione del museo. Per l’occasione la nascente istituzione prende la sua nuova e definitiva denominazione: MAXXI – MUSEO NAZIONALE PER LE ARTI DEL XXI SECOLO che racchiude in sé anche l’idea del progetto culturale del futuro museo.
Descrizione della struttura e collezioni.
L’edificio è una composizione di linee che si intersecano e congiungono una sull’altra, in una forma che rapisce immediatamente la vista del visitatore dando l’idea di qualcosa di avveniristico.
Il complesso del Maxxi consiste in due musei distinti: il Maxxi dedicato all’arte e quello dedicato all’architettura, oltre al suo auditorium, la libreria specializzata, un bar-ristorante, delle gallerie istituite per delle esibizioni temporanee ed attività educative dei tipi più diversi.
Anche la piazza che si trova di fronte all’ingresso, ampia e luminosa, è stata pensata per ospitare diversi eventi.
Alcuni romani lo ritengo un luogo elegante in cui darsi appuntamento e lo ritengono un simbolo cittadino per l’arte moderna. Le collezioni permanenti non sono molto aplie ma stanno crescendo quotidianamente grazie alle nuove acquisizioni e attraverso la promozione di giovani artisti.
I lavori attualmente maggiormente in voga sono quelli di Anish Kapoor, Gerhard Richter, Francesco Clemente dal punto di vista della pittura e dell’arte in generale, mentre l’architettura è ben rappresentata da esponenti di prestigio come Carlo Scarpa, Pierluigi Nervi e Aldo Rossi.
DOVE
Indirizzo: via Guido Reni, 4 A Roma
Telefono: (+39) 06.39967350
Orario: martedì-domenica dalle 11.00 alle 19.00, giovedì 11.00-22.00
Biglietto: € 11 (€ 7 ridotto)
Sito web: www.fondazionemaxxi.it
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Igor W. Schiaroli è esperto di “new media”, di estrazione economico matematica è specialista e appassionato di tecnologie, internet, editoria, economia e nuovi media. Esperienza nel settore internet, web e dell’editoria. E’ anche un reporter indipendente e scrittore, ma sopratutto un tecnologo ed economista appassionato di scienza e viaggi.
Ha avuto ruoli importanti per importanti aziende che operano nel campo dei media e delle telecomunicazioni sia italiane che internazionali.
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