“Le belle notti” commedia rappresentata per la prima volta nel 2007 e da allora riproposta più volte a Milano e Roma, è stata in scena dal 22 marzo al 3 aprile al Teatro Cometa.
Racconta la storia di un’occupazione di un liceo romano nel 12 dicembre del 1969. L’autore, Gianni Clementi, da sempre attento a rappresentare con vivace ironia i cambiamenti sociali e di costume nella vita della gente comune, in questo testo mette in scena un affresco corale degli ideali e delle speranze di una generazione, alla vigilia di un tragico evento che ben presto avrebbe cambiato tutto: la strage di Piazza Fontana. Nella seconda parte della commedia ritroviamo un’occupazione nella stessa scuola più di 30 anni dopo, i cui protagonisti sono proprio i figli di quei giovani che nel ’69 l’avevano occupata per la prima volta. La società è molto cambiata e anche le giovani generazioni sono molto diverse da quelle precedenti. Così, mentre nella prima parte i giovani occupanti del ’69 cantano “Comandante Che Guevara” di Carlos Puebla con il pugno alzato credendo fermamente di essere protagonisti di una vera rivoluzione, i loro figli nell’occupazione odierna ballano sulle note della stessa canzone come se stessero eseguendo un ballo di gruppo ad una festa “salsera”.
Una scelta drammaturgica dell’autore e del regista che risulta particolarmente efficace nel dimostrare quanto i miti del ’68 siano stati svuotati di ogni connotazione ideologica. Inoltre, mentre i giovani protagonisti della prima parte si scontrano con l’autorità dei padri e degli adulti e devono difendersi da un costante e reale pericolo di sgombero da parte dei celerini, i loro figli non hanno di certo queste preoccupazioni: delle forze dell’ordine non si vede nemmeno l’ombra e il loro presidio notturno è interrotto solo dalle telefonate dei genitori apprensivi.
Dal racconto dei figli apprendiamo che ne è stato dei loro genitori che sognavano una società diversa. Tutti si sono allontanati dagli ideali di gioventù, qualcuno è finito nei guai, qualcuno è morto. Cosa resta allora di quelle “belle notti”?
Forse solo il ricordo delle indimenticabili emozioni provate e della gioventù, piena di occasioni, colte o perdute.
Nonostante la malinconia sottesa in tutto il testo, lo spettacolo è molto divertente e ricco di gag. La sua forza risiede nella fresca e spumeggiante interpretazione dei giovanissimi diciassette interpreti, tra cui molti sono figli d’arte: Grace Ambrose , Sergio Andrei, Lucia Clementi, Federica Di Lodovico Mariachiara Dimitri, Benedetta Fasano, Leonardo Ghini, Eugenia Iorio, Filippo Laganà, Federico Le Pera, Luca Paniconi, Paolo Roca Rey, Francesco Sarmiento, Tiziano Scrocca, Camilla Tedeschi, Filippo Tirabassi, Diana Zagarella.
Ognuno di loro ha rivestito il duplice ruolo di genitore sessantottino da giovane e del figlio liceale di oggi.
I giovani attori hanno dato voce ed anima ad aspirazioni, emozioni e modi di essere di due generazioni di giovani appartenenti a due mondi ormai distanti tra loro, ma hanno reso in modo intenso e vibrante l’ansia di cambiamento e la capacità di sognare che accomuna tutti i personaggi, giovani di ieri e di oggi. Si esce dal teatro con la voglia di ritornare ad aver ventanni per rivivere quelle “belle notti” che non torneranno più.
DOVE LO ABBIAMO VISTO:
TEATRO DELLA COMETA
Via del Teatro Marcello, 4, 00186 Roma
QUANDO LO ABBIAMO VISTO:
DAL 22 MARZO AL 3 APRILE 2016
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Insegnante di lettere, autrice e regista teatrale, appassionata da sempre del palcoscenico, ama anche essere spettatrice a volte e scrivere di teatro, per far conoscere a tutti gli spettacoli più belli e i talenti emergenti che calcano le scene romane.
Nata il 15 giugno del 1972 in provincia di Bari , dopo gli studi classici si laurea in lettere classiche. Dopo la laurea consegue un master in comunicazione e mass media presso l’Università “Cesare Alfieri” di Firenze ed in seguito segue un corso presso Mediaset in sceneggiatura. A partire dal 1999 Lavora a Roma presso alcune società di produzione di fiction tv come la Lux Vide e per Rai due come consulente editoriale free-lance story editor assistant e Ufficio Stampa.
Nel 2005 sceglie di intraprendere un’altra strada. Dopo un corso di specializzazione diventa insegnante di lettere e attualmente lavora nella scuola pubblica come tale. In questi anni tuttavia non abbandona la sua vera grande passione: il teatro. Dal 2005 al 2014 recita, dirige e scrive spettacoli con un piccolo gruppo teatrale romano amatoriale I Ricercati o come solista, ma sempre in veri teatri romani, tra i quali il teatro Agorà, il teatro dell’Orologio e il Piccolo Eliseo.