Furore di J. Steinbeck parla di genti migranti, un paese messo in ginocchio dalla crisi economica del ’29 in America, un paese in miseria, costretto all’esodo di massa. Carestia, siccità, tempeste di polvere, le famose dust bowl – vero disastro ecologico -, i contadini perdono le loro terre e le loro case, le loro fattorie, cacciati via dalle banche che vogliono indietro le terre dai mezzadri perché non rendono più e devono essere riqualificate.
Furore parla della collera di un paese incattivito, della fame, del razzismo che i migranti incontrano nel loro esodo verso la terra promessa, la California, le casette bianche fra gli aranci… un sogno che non si avvera. Ma anche della possibilità di solidarietà e generosità che si può generare nelle situazioni di povertà. In Steinbeck l’emigrazione è tutta interna all’America, ma le analogie con la contemporaneità sono evidenti, dopo ottant’anni il testo è ancora più che mai attuale.
Il nostro adattamento, Le Nomadi, è uno spettacolo ispirato a Furore, ma l’esodo qui è di donne, donne che si mettono in viaggio per raggiungere i loro uomini, già partiti verso la terra promessa, l’Ovest. Uno spettacolo corale con musica dal vivo, chitarra, banjo, voce, violino, musica di tradizione orale americana.
Della famiglia Joad resta il vecchio padre, capo di una comunità che non sa più cosa fare, dove andare, ma che è comunque una comunità resistente. E resta la voce di Tom, Tom Joad, che con la sua l’appassionata voce incita alla rivolta contro lo sfruttamento dei caporali. Scene di narrazione epica si alternano ad azioni sceniche che segnano le tappe del viaggio, punteggiate da momenti di solidarietà, di conflitto, da lutti, da esplosioni da gioia e ricordi infantili.
Vorremmo trasmettere questo, che l’umanità è sempre stata in viaggio, le migrazioni sono connaturate nell’uomo che ha sempre esplorato nuove terre, sempre si è messo in viaggio per sfuggire alla fame, alla guerra, alle crisi economiche, alle malattie. Pretendere di fermare il grande viaggio dell’uomo su questa terra, che è terra di tutti, è stupido, impraticabile, impossibile. L’identità monolitica o cristallizzata non racconta le donne e gli uomini reali ed è condannata all’estinzione; se vuol essere principio di vita l’identità non può che essere fluida e accogliente.
La musica ci accompagna in tutto lo spettacolo. La musica di tradizione orale è la musica profonda di una terra e di chi la abita nel tempo. Non è granitica e monolitica, è fluida, accoglie sonorità delle comunità che lavorano, della loro quotidianità, dei soprusi patiti, delle lotte, della resistenza. E’ una musica che inventa, reinventa e costruisce l’identità, a partire dalle tante voci, tante lingue e culture che costruendo il proprio futuro costruiscono il futuro di quella terra. Nello spettacolo la musica sostiene la speranza, segna i momenti di crisi, valorizza i passaggi.
Insieme a Fabio Traversa abbiamo curato drammaturgia e regia, un percorso lungo un anno con attori/attrici professionisti ed allievi/allievi attori della scuola La Pietra Parla. La scelta scenica è stata quella di creare un contrasto struggente: la narrazione epica, brechtiana, si alterna a quadri di una quotidianità che i personaggi cercano di ricreare, di reinventare pur se buttati sul ciglio di una strada. Una quotidianità vessata da un viaggio pieno di difficoltà e disagi ma inseguendo la stella la stella cometa di una prospettiva radiosa per la propria misera vita.
Progetti futuri per il 2020: nuovi spettacoli, un’Alice contemporanea, metropolitana, con due danzatrici; collaborazione con i teatri del territorio; incremento della scuola di teatro La Pietra Parla. I corsi del nuovo anno e di una nuova avventura stanno per partire: 23-24 ottobre h 19,30-22,30. www.lapietraparlateatro.it
Vorremmo lasciare al pubblico l’invito che dà Steinbeck, solidarietà ed accoglienza. Ricordiamoci chi siamo, da dove veniamo, quello che abbiamo patito anche noi, i nostri nonni, i nostri avi, quando sono partiti migranti per l’Europa e l’America. Non dimentichiamo.
Al CENTRALE PRENESTE TEATRO, Via Alberto da Giussano 58
Le Nomadi 17-18-19 ottobre 2019
LE NOMADI
ispirato a “FURORE” DI JOHN STEINBECK
dedicato alle donne e alle genti migranti
drammaturgia e regia Tiziana Lucattini e Fabio Traversa
musiche dal vivo Alessandro Garramone voce, chitarra, banjo e armonica
Vincenzo Appolloni voce, violino
voce cantante Giava Giombini
con
Osvaldo Alzari, Francesca Ambrosio, Roberta Cesari, Sonia Coccia, Daria Di Loreto,
Giava Giombini, Valentina Greco, Ilaria Iovinella, Tommaso Lombardo, Francesca Loupakis,
Cristiana Minardi, Daniela Minardi, Ennio Peres, la piccola Aliki Pisacane,
Laura Ritucci, Simonetta Rossi, Gabriele Traversa, Enrico Vulpiani
voce di Tom Joad Fabio Traversa
luci Andrea Panichi Izzotti
per le danze grazie a Beatrice ed Eleonora De Simone
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