Per la rubrica “Italia in Danza”, oggi le nostre fotografie ci portano a raccontare la bellissima cittadina di Lecco, assieme alla bravissima ballerina e maestra di danza Erika Negri, a cui devo un ringraziamento particolare per la sua bravura e simpatia.
Lecco è una città Lombarda che si affaccia sul ramo orientale del lago di Como, proprio “Quel ramo del Lago di Como“ reso celebre da Alessandro Manzoni che scelse alcune zone di Lecco per ambientare la storia de “I Promessi sposi”.
Sono molti i riscontri che si possono trovare, da alcune fotografie del paesaggio naturale fino a riscontri architettonici in alcuni degli edifici nella narrazione, come ad esempio la dimora di Don Rodrigo, una villa collocata in cima al monte Zucco in un punto panoramico su Mandello del Lario.
Due sono invece i riscontri circa le possibili case di Lucia, entrambe nello stile semplice di Lecco e con un ballatoio in legno. La prima a Olate, che oggi è una casa privata e non visitabile, mentre la seconda è ad Arquate e attualmente è un’osteria. Sembra che quest’ultima sia la più probabile, anche per la sua vicinanza alla presunta chiesa di Don Abbondio, con il suo campanile quattrocentesco e la vista sul Palazzo di Don Rodrigo.
Altro bellissimo punto di interesse è la passeggiata del lungolago che si snoda per diversi chilometri abbracciando tutta la zona costiera di Lecco che va da S. Stefano fino al monumento ai Caduti, nella parte più ampia dello stesso.
Il paesaggio sul lungolago lecchese offre diverse vedute sul lago e sulle montagne circostanti, ed ognuna ha il proprio fascino.
Partendo dal centro, in particolare dalla centralissima piazza Cermenati, a sinistra si procede verso la piattaforma sul lago ed il monumento ai Caduti, mentre a destra ci si può incamminare lungo la passeggiata per il tratto più lungo del lungolago, che porta fino alla zona S. Stefano.
Il centro storico invece si estende parallelamente alla riva del lago ed offre architetture ottocentesche, visibili nel porticato di piazza XX settembre ed in alcuni palazzi del centro. Ad aprire e chiudere il centro storico sono due piazze che contraddistinguono Lecco in maniera diversa. A sinistra e ben visibile, perché affacciata sul lago, abbiamo la Piazza Cermenati, con il monumento dedicato a Mario Cermenati, alle cui spalle troviamo la scalinata che porta alla Basilica di San Nicolò, caratterizzata dall’imponente campanile a forma di matitone da cui ammirare il lago a ben 96 metri d’altezza. La torre campanaria è la seconda più alta d’Italia e tra le più elevate in Europa.
All’altro estremo invece, alla fine della centralissima via Roma, possiamo trovare il monumento ad Alessandro Manzoni, che con la sua opera letteraria ha reso famosa Lecco, definita appunto la città dei Promessi Sposi.
Giovanni Malandrino è un fotografo professionista freelance, specializzato nella fotografia di danza in ambiente urbano. Di base a Milano e Novara, per le sue fotografie ama spostarsi in città diverse per unire l’eleganza delle pose nel balletto con le meraviglie della nostra bellissima Italia.
La danza è la creazione di una scultura che è visibile solo per un momento (cit. Erol Ozan)
Se dovessi scegliere una frase per rappresentare le mie fotografie non avrei dubbi iniziando da questa citazione. E’ il punto di partenza perchè una volta creato il momento perfetto la fotografia può renderlo eterno e farlo vivere ogni volta che la osserviamo.
E tali attimi bisogna condividerli perchè l’arte non può rimanere chiusa in una stanza o in un computer, ma deve essere libera di farsi osservare da chiunque ne possa apprezzare l’eleganza le forme ed i colori.
La fotografia è per me un grande amore, nato circa venti anni fa e come molti appassionati ho iniziato partecipando a numerosi corsi e workshop in particolare di ritratto, moda, fashion.
Prima di trovare la mia strada ho collaborato alla realizzazione di servizi fotografici nell’ambito della moda, ma sentivo che mi mancava qualcosa, in particolare un foglio bianco dove poter creare liberamente senza vincoli e schemi predefiniti e poi il colpo di fulmine, quando fotografando il mio primo saggio di danza sentivo ad ogni scatto la possibilità di creare arte in movimento. E dove evidenziare al meglio l’eleganza delle pose se non mettendole a contrasto con la strada, con la normale quotidianità?
Così è nato il mio personale modo di creare arte, che spero possa suscitare in voi gran parte delle emozioni che provo io ogni volta che scatto una singola fotografia, un po’ come un pittore che dipinge la sua tela.
Un particolare ringraziamento alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto in tutte le mie strampalate avventure fotografiche ed a tutte le bravissime ballerine che hanno collaborato con me e con le quali si creato un meraviglioso rapporto di amicizia che va ben oltre il lavoro. In effetti guardando le fotografie non si direbbe, ma una sessione fotografica di danza in ambiente urbano è molto impegnativa, spesso in condizioni climatiche difficili, camminando per ore alla ricerca del giusto sfondo abbinato alla luce migliore, insomma quasi sempre si termina stremati, anche se felici del risultato.