In questa avventura per la rubrica “Italia in Danza”, le mie fotografie sono dedicate ad una delle città italiane più bella (ed affollata) che io abbia mai visto, Mantova, nominata italiana della cultura nel 2016.
Per l’occasione e con mia grande gioia, ho potuto avere la collaborazione della bravissima ballerina e modella Elisa Storti, con cui avevo già lavorato in precedenza e con ottimi risultati, a Verona. Le devo un ringraziamento davvero speciale, le sue pose sono un inno all’eleganza ed hanno contribuito in maniera determinante a realizzare una delle mie migliori sessioni fotografiche di sempre.
Dopo questa doverosa premessa, possiamo iniziare a raccontare la nostra Mantova in Danza, iniziando dall’ingresso principale e più famoso, quello del ponte di San Giorgio, da cui ammirare i contorni della città all’orizzonte, in particolare il Castello di San Giorgio e la bellissima cupola di S.Andrea, ma anche torri e campanili di epoca medievale che si specchiano nelle acque del lago.
Infatti Mantova è Cinta su tre lati da altrettanti laghi artificiali del Mincio, Il lago Superiore, il lago di Mezzo ed il lago Inferiore, tre specchi d’acqua che le donano una caratteristica tutta particolare, facendola sembrare una città che come la Dea Venere, nasce dalle acque.
La città conobbe il suo periodo di massimo splendore in epoca rinascimentale, infatti sotto la signoria dei Gonzaga, Mantova divenne uno dei principali centri del Rinascimento in Italia ed in Europa. Testimonianze dell’epoca sono lo stesso Castello di San Giorgio, il Palazzo Ducale che ospita la famosa Camera degli Sposi decorata dagli affreschi di Andrea Mantegna, la Basilica di Sant’Andrea progettata da Leon Battista Alberti e Palazzo Te, luogo di svago dei Gonzaga, noto per la Sala dei Giganti, in cui ogni superficie è ricoperta da dipinti di scene mitologiche.
Per una gita diversa dal solito è possibile raggiungere Mantova anche in bicicletta, attraverso la lunga ciclabile Peschiera, una pista che scorre lungo il Mincio tra colline, boschi e borghi incantati in un paesaggio davvero fiabesco.
Giovanni Malandrino è un fotografo professionista freelance, specializzato nella fotografia di danza in ambiente urbano. Di base a Milano e Novara, per le sue fotografie ama spostarsi in città diverse per unire l’eleganza delle pose nel balletto con le meraviglie della nostra bellissima Italia.
La danza è la creazione di una scultura che è visibile solo per un momento (cit. Erol Ozan)
Se dovessi scegliere una frase per rappresentare le mie fotografie non avrei dubbi iniziando da questa citazione. E’ il punto di partenza perchè una volta creato il momento perfetto la fotografia può renderlo eterno e farlo vivere ogni volta che la osserviamo.
E tali attimi bisogna condividerli perchè l’arte non può rimanere chiusa in una stanza o in un computer, ma deve essere libera di farsi osservare da chiunque ne possa apprezzare l’eleganza le forme ed i colori.
La fotografia è per me un grande amore, nato circa venti anni fa e come molti appassionati ho iniziato partecipando a numerosi corsi e workshop in particolare di ritratto, moda, fashion.
Prima di trovare la mia strada ho collaborato alla realizzazione di servizi fotografici nell’ambito della moda, ma sentivo che mi mancava qualcosa, in particolare un foglio bianco dove poter creare liberamente senza vincoli e schemi predefiniti e poi il colpo di fulmine, quando fotografando il mio primo saggio di danza sentivo ad ogni scatto la possibilità di creare arte in movimento. E dove evidenziare al meglio l’eleganza delle pose se non mettendole a contrasto con la strada, con la normale quotidianità?
Così è nato il mio personale modo di creare arte, che spero possa suscitare in voi gran parte delle emozioni che provo io ogni volta che scatto una singola fotografia, un po’ come un pittore che dipinge la sua tela.
Un particolare ringraziamento alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto in tutte le mie strampalate avventure fotografiche ed a tutte le bravissime ballerine che hanno collaborato con me e con le quali si creato un meraviglioso rapporto di amicizia che va ben oltre il lavoro. In effetti guardando le fotografie non si direbbe, ma una sessione fotografica di danza in ambiente urbano è molto impegnativa, spesso in condizioni climatiche difficili, camminando per ore alla ricerca del giusto sfondo abbinato alla luce migliore, insomma quasi sempre si termina stremati, anche se felici del risultato.