MAGNUM MANIFESTO arriva a Roma, dall’International Center for Photography di New York in mostra dal 7 febbraio al 3 giugno 2018 al Museo dell’Ara Pacis. Una Mostra unica in prima esclusiva a Roma e prima tappa Europea, dedicata alla storia dell’agenzia fotogiornalistica internazionale che ci racconta la storia del nostro tempo attraverso immagini meravigliose evocative con documenti rari e inediti. Fotografie a colori, in bianco e nero ci portano in un viaggio unico dei reportage e quel manifesto che ci conquista ancora oggi: “Guardare il mondo e raccontarlo in fotografia”. Un lavoro di documentazione incomparabile e dettagliato.
“Gli autori di Magnum sono stati i primi a interpretare il nostro tempo e hanno contribuito a dare forma alle evoluzioni culturali con il loro sguardo impegnato, ironico, critico e originale” racconta Andréa Holzherr -direttrice mondiale dell’agenzia e di tutte le sue mostre.
Magnum è un progetto nato nel 1947, era nata come una giovane cooperativa che interessò i grandi maestri del calibro di Robert Capa, Herbert List, David Seymour, Eve Arnold, Ernst Haas e Henri Cartier Bresson. La loro idea portò un’innovazione mai vista nel campo della fotografia, da essere poi imitata, tutt’oggi. Tutti i membri erano stati messi sullo stesso pieno, perché quel che contava erano principalmente le foto e non chi le aveva realizzate. Per primi, infatti, tra Parigi e New York, crearono un modello economico innovativo, una vera e propria cooperativa che permetteva a tutti i suoi membri di diventare proprietari delle immagini, un luogo di dibattito per approcci diversi e contrastanti.
La mostra è curata da Clément Chéroux, direttore della fotografia al MoMA di San Francisco che ha selezionato per due anni il lungo lavoro di documentazione della mostra cercando di togliere quell’immagine di mito e inserendo il progetto in un contesto storico più ampio.
La mostra ha tre sezioni: “1947-1968: Diritti e rovesci umani”, “1969-1989: Un inventario di differenze” e”1990-2017. Le immagini più significative cronologiche e tematiche della Magnum insieme alle grandi questioni che hanno segnato la seconda metà del 900 e i primi 2000. Dal reportage sui lavoratori immigrati negli USA, realizzato da Eve Arnold negli anni Cinquanta, ai ritratti di “famiglia”, teneri e intimi, di Elliott Erwitt; dalle celebri immagini degli zingari di Josef Koudelka, fino alla toccante serie realizzata nel 1968 da Paul Fusco sul “Funeral Train”, il treno che trasportò la salma di Robert Kennedy nel suo ultimo viaggio verso il cimitero di Arlington, attraversando un’America sconvolta e dolente. Le novità: Cristina Garcia Rodero con la sua “Spagna Occulta”, Martin Parr con osservazioni antropologiche, Jérôme Sessini con l’America più cruda e Paolo Pellegrin con le sue foto dedicate ai migranti.
La mostra ha un libro pubblicato da Contrasto : raccoglie il lavoro realizzato in tutti questi anni e getta uno sguardo nuovo e approfondito sulla storia e sull’archivio dell’Agenzia. Si va dal reportage sui lavoratori immigrati negli USA, fino alla toccante serie nel 1968 da Paul Fusco sul “Funeral Train.
Tutta la mostra proposta da Contrasto con la Magnum e organizzato in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
CHE COS’È MAGNUM? Una cooperativa di celebri fotografi, creata a Parigi e a New York nel 1947; un modello economico innovativo, che permetteva ai suoi membri di diventare proprietari delle immagini, un luogo di dibattito per approcci diversi e contrastanti. Per i settant’anni di Magnum sarebbe stato allettante raccogliere le immagini che raffigurassero la vita dell’agenzia. Ma non avrebbe fatto altro che avvalorare la superficialità del mito. La storia è senza dubbio il miglior antidoto al mito. Per il progetto, era necessario che questa storia poggiasse certo su immagini, ma anche su parole. Perché il testo occupa in Magnum Photos un posto fondamentale. Dopo le prime conversazioni, è attraverso gli scambi epistolari che lo spirito dell’agenzia si è forgiato. Sono stati poi i contratti e gli appunti che hanno permesso di affinarlo o trasformarlo. Insomma, in Magnum la parola è di casa. Abbiamo rintracciato testi, interviste, lettere, appunti o racconti dei membri nei quali si tentava di definire lo spirito collettivo. Ecco il motivo del titolo Magnum Manifesto. Questi diversi documenti hanno l’ambizione di mostrare quali siano state le posizioni, etiche ed estetiche, dei fotografi dell’agenzia. La storia dell’arte ha dimostrato che le opere hanno spesso due autori: l’artista e il suo contesto. Per Magnum era necessario accostare lo studio cronologico e tematico della cooperativa a quello delle grandi questioni che hanno segnato la seconda metà del Novecento e i primi anni Duemila: proponiamo quindi una storia incrociata. Insieme, i membri di Magnum hanno contribuito a dare forma alle evoluzioni culturali con il loro sguardo impegnato, ironico, critico e originale.
Magnum Manifesto
Museo dell’Ara Pacis , Spazio espositivo Ara Pacis
dal 7 febbraio al 3 giugno 2018
Orario tutti i giorni 9.30-19.30
Chiuso 1 maggio La biglietteria chiude un’ora prima
Indirizzo
Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) – 00186 Roma
Informazioni e prenotazioni
Tel. 060608 tutti i giorni ore 9.00-19.00
E-mail Museo
info.arapacis@comune.roma.it
Web
www.arapacis.it
Facebook
www.facebook.com/MuseoAraPacis
La mostra è promossa da:
Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Proposta da Contrasto Magnum Photos, Organizzata in collaborazione Zètema Progetto Cultura. Sponsor Sistema Musei in Comune, Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato italiane, Media partner Il Messaggero
E’ curatrice indipendente, art Advisor e consulente di marketing management culturale internazionale. Da oltre 20 anni e progettista culturale di eventi legati all’arte contemporanea con una particolare attenzione a spazi inconsueti, e alle interazioni con altre arti. Come project manager ha un’approfondita conoscenza dei diversi processi implicati nella pianificazione, coordinamento ed attività per grandi eventi dall’organizzazione, curatela, ricerca, alla redazione testi e cataloghi. Ha creato e curato oltre 50 rassegne, mostre personali e collettive, installazioni ed interventi in spazi pubblici in Italia.