L’Arte da sempre è uno dei maggiori punti di forza dell’Italia, fonte d’identità e senso di appartenenza. Oggi in Italia, nascono progetti validi di Cultura che contribuiscono al benessere delle persone, alla coesione sociale. I settori culturali e creativi sono un motore di crescita del nostro paese. Nascono così luoghi come il: MOMA Hostel – Museo abitabile, aperto a Roma dietro San Pietro. Si tratta di un nuovo Concept Hostel dedicato alle nuove generazioni di viaggiatori.

M.O.M.A. significa Meet –Others –Meet –Art .

Gli artisti sono più che mai i primi ad essere viaggiatori, incarnano questo stimolo trainante e vorticoso di desiderio di cambiamento e di ricerca del bello di cui la società necessita. Creano un ruolo di trasporto e esortazione al miglioramento e al metamorfosi… la società cosi assume le proprie influenze e le trasmette nella città stessa.

All’interno del MOMA Hostel vi troverete opere di: Diamond, Davide Dormino, Barbara Salvucci, Matteo Giuntini, Luca Grechi, Virdi, Francesca Romana Pinzari, Franco Losvizzero, Mauro Magni, Angelo Colagrossi, Gaia Scaramella, Cristiano Quagliozzi, Raimondo Galeano, Tiziana Cera Rosco, Giacomo Tringali e tanti altri.

Intervista all’ideatore e Dir. Franco Losvizzero

1) Come nasce il MOMA Hostel –Museo Abitabile?

Nasce dalla voglia di coniugare la mia più grande passione: L’Arte con uno spazio di famiglia in disuso. Nasce dall’esigenza di raccontare una nuova generazione di artisti che non trovano il giusto spazio nei musei ufficiali. Nasce dalla voglia di educare il turista, che a Roma abbonda, per fortuna, alla cultura del bello contemporaneo. Molti conoscono la storia dell’arte antica ma pochi conoscono la ricerca contemporanea italiana che non è seconda a nessuno.

2) Lo scopo dell’opera d’Arte all’interno del MOMA Hostel?

Molte delle opere fanno parte della mia collezione che ho accumulato facendo cambi con artisti che stimo, galleristi e collezionisti; ho scambiato per anni opere mie, cioè di Franco Losvizzero che è il mio nome d’arte, con opere di altri e questa era l’occasione giusta per condividere quello che reputo un piccolo patrimonio con gli altri. Lo scopo delle opere e di un museo è di educare il pubblico, di farlo “sognare” con la creatività, che si tratti di un turista o un romano. E a coloro che mi chiedono se non ho paura che me le rovinino rispondo che è un rischio che bisogna correre perché solo conoscendo si può rispettare l’arte, che sia contemporanea o antica, il turista come i miei conterranei possono amare, conoscere e rispettare gli sforzi di chi in ogni epoca è stato “contemporaneo” e in ogni epoca è alla ricerca per creare e donare bellezza.

3) La scelta degli artisti esposti?

Sono i miei contemporanei e coloro che credo diverranno i grandi maestri di domani…anche se molti vengono già considerati tra i migliori del panorama non solo italiano. Lo confermano le diverse presenze in biennali e in collezioni permanenti di diversi musei.

4) Lo spazio e l’opera che rapporto e come si esprimono in questo contesto?

Ci sono 15 artisti che hanno lavorato cite specific cioè sul posto. Hanno fatto in modo che lo spettatore fosse avvolto dall’opera per un esperienza multisensoriale e avvolgente. Nel caso di Mauro Magni e la sua stanza Gayatri Mantra che ha anche una musica dedicata, in particolare un mantra tra i più potenti recitato e ascoltabile che passa dalla scrittura sul muro alle nostre orecchie. Un luogo di riflessione. Mentre la stanza 2 di Angelo Colagrossi evoca i codici, le energie, i numeri, le frequenze che ci attraversano con un bosco vibrante. Altri artisti come Barbara Salvucci hanno lavorato sul confine labile tra opera-istallazione e design, tra le potenzialità pratiche di un lavoro e la sua estetica coinvolgente.

Ogni artista è stato scelto per la sua bravura ed ognuno ha proposto delle istallazioni facendosi ispirare dal luogo stesso. Il risultato è un percorso vivo e fluido tra stili diversi. Il tutto legato dall’umanità delle persone coinvolte che permette e ha permesso l’amalgamarsi e l’incontrarsi in uno stesso spazio. Persone belle per far trasparire una bellezza intrinseca nei lavori come nelle energie utilizzate!

5) Ogni situazione dell’Arte è viva a Roma?

A Roma c’è un bel mortorio a parte le esperienze del MAAM su via prenestina e poche altre cose troppo spesso ingessate in circoli e musei troppo chiusi. Ma non è un problema solo di Roma è il “Sistema Italia” che è ingessato e non ha saputo reagire a questa crisi che ha investito tutto e soprattutto l’arte contemporanea.

6) Ispirazione ai maestri del passato?

Posso parlare per me, per Losvizzero: io amo Hieronymus Bosch, Michelangelo, Caravaggio ed essendo anche regista Pierpaolo Pasolini, Dalì-Brunuel e Alejandro Jodorwsky con cui ho avuto l’onore di collaborare.

7) Cosa vorreste trasmettere e lasciare a chi viene al MOMA Hostel?

Amore e passione per l’arte contemporanea, cosa che avviene in altri paesi e che in Italia è relegata agli ultimi posti dopo le tante macerie del passato neanche ben conservate. Siamo un paese vivo e nonostante nessuno si occupi seriamente della “ricerca” contemporanea è e rimane una delle nostre eccellenze.

8) Arte in Altri Luoghi Comuni per una fruibilità Comune: direi, sostengo che funzioni molto bene, cosa ne pensi?

L’arte contemporanea se è sincera espressione di una generazione funziona sempre molto bene. Basta non aspettare, come si usa fare in Italia, la morte degli artisti per rendergli i giusti onori.

9) Tre aggettivi che definiscono il MOMA Hostel?

1- Pratico-Perché comodo ed economico. Bastano 25 euro per dormire.

2- In linea con i tempi- Perché ostelli di nuova generazione ce ne sono molti nel mondo pochi in Italia. Ha tecnologie all’avanguardia come Wi-Fi ultra-veloce e serrature elettroniche con badge e tastiera numeriche e intrattenimento con mini cinema e possibilità di affittare tablet ..

3- Bello-Perché la bellezza aiuta a sentirsi bene nel luogo che ti ospita e fa bene al cuore! O almeno per me è bellissimo perché ho riunito tutte le opere e gli artisti che più stimo!

10) il mondo Virtuale incontra il mondo dell’Arte? spiegaci in che modo?

Negli ultimi anni è innegabile che comunichiamo molto di più attraverso i social network, attraverso Facebook e Instagram col rischio di sentirci più connessi con tutti ma di avere sempre meno scambi interpersonali per conoscerci realmente. Il MOMA Hostel vuole essere l’occasione per darsi appuntamento ora a Roma (un domani in altri MOMA Hostel…a Berlino a Venezia, ad Amsterdam) per passare da una pre-conoscenza sui social all’incontro-scambio reali in un luogo. Per questo vogliamo che le persone di questa nuova generazione siano prima in possesso di un account Face Book per accedere alla registrazione, per poterle far conoscere prima e per vedere dalle foto che postano, dai commenti, se sono sensibili all’arte, curiose e rispettose del prossimo come chiediamo di essere ai nostri ospiti. Una specie di selezione all’ingresso sulle basi della bellezza dell’anima. E’ un po utopistico me ne rendo conto ma nel tempo faremo in modo di scoraggiare chi non vuole incontrare l’atro e chi non è interessato al rispetto del prossimo e dell’arte. Un posto sicuro dove alloggiare per ragazze e ragazzi provenienti da tutto il mondo. E poi possono stringere delle conoscenze virtuali con chi è in arrivo al MOMA Hostel per organizzare gite e visite assieme. Viaggiare da soli può essere un occasione di interscambio per questo si chiama M.O.M.A. Meet Others Meet Art – Incontra il prossimo, incontra l’arte!

11) L’Arte è un viaggio… interiore…o in questo caso esteriore?

Il Viaggio è sempre un esperienza interiore, di conoscenza e perciò di crescita; se a questo aggiungiamo l’incontro con il prossimo, perché viaggiare con amici è divertente ma incontrarne di nuovi è ancora più bello! Lo dice uno della Generazione Erasmus, ‘incontrare nuove culture attraverso compagni di viaggio e un luogo che ti immerge in un opera d’arte è, per me, il massimo’. Certo passa prima per un viaggio esteriore ma la bellezza di Roma, di San Pietro (che è a pochi metri dall’Ostello) come contenitore di migliaia di capolavori e le bellezze contemporanee, è facile che ti entri dentro e se ci riusciamo vuol dire che la mission del MOMA Hostel è praticabile e auspicabile. Anche per questo abbiamo cercato di rendere il Format MOMA Hostel replicabile per altri possibili ostelli ma anche con la Guest House MOMA Room ad altri affittacamere e Bed and Breakfast di cui Roma è ricca. Con un restailing di design contemporaneo e opere d’arte contemporanea si può entrare nel circuito MOMA Hostel o MOMA Room, nella sua rete di comunicazione e servizi connessi. Noi abbiamo creato il numero zero, ora l’idea è quello di fare il numero 1, 2 e 3…Questo il nostro sogno e comunque descriverlo è poca cosa bisogna viverlo e dormirci per capire realmente di che si tratta e se abbiamo fatto centro.

MOMA Hostel – Museo abitabile a Roma è il numero zero di un format turistico per giovani che vogliono fare del viaggio un’occasione di condivisione. Conoscere nuove persone e incontrarsi con l’arte contemporanea. Un Ostello, come ce ne sono diversi in Europa ma unico nella sua realizzazione, proiettato nel nuovo millennio con tecnologie all’avanguardia (wi-fi ultraveloce, possibilità di affittare un i-pad, chiavi elettroniche/badje e/o con codici numerici) design contemporaneo, galleria d’arte integrata, Boutique Hostel (possibilità di acquistare oggetti, opere, soluzioni di arredo). Nato dalla mente di un artista è il luogo per vivere l’esperienza di dormire in un opera d’arte. Pernottare in un museo per rendere l’esperienza “contemporanea” immersiva a 360 gradi. Il MOMA Hostel è il luogo dove si incontrano varie realtà prima di tutto quella virtuale dei social poi quella dell’incontro. Si potrà accedere solo se si è in possesso di un account su Facebook.

Le persone potranno conoscersi prima virtualmente e magari organizzare gite prima dell’arrivo. Uno spazio virtuale e poi “reale” dove poter viaggiare da solo o con amici/amiche per incontrare altrove… l’altro…l’Arte!

Penso che tutti dovrebbero passare al MOMA Hostel a Roma.

MOMA Hostel – Museo abitabile
in Via Paolo II, 7 a Roma
www.momahostel.com
https://www.facebook.com/MomaRoomGuestHouse

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Di Sveva Manfredi Zavaglia

E’ curatrice indipendente, art Advisor e consulente di marketing management culturale internazionale. Da oltre 20 anni e progettista culturale di eventi legati all'arte contemporanea con una particolare attenzione a spazi inconsueti, e alle interazioni con altre arti. Come project manager ha un'approfondita conoscenza dei diversi processi implicati nella pianificazione, coordinamento ed attività per grandi eventi dall’organizzazione, curatela, ricerca, alla redazione testi e cataloghi. Ha creato e curato oltre 50 rassegne, mostre personali e collettive, installazioni ed interventi in spazi pubblici in Italia.

4 pensiero su “MOMA Hostel – Museo abitabile a Roma”
  1. Un piccolo paradiso in una grande città! Arte, cortesia ed ospitalità fusi insieme! Ottima la posizione: zona tranquilla a pochi passi da San Pietro! Nuovissimo e pulitissimo! Ci torneremo!?

  2. Bellissimo!
    È stata una meravigliosa esperienza. Anche se per troppo poco, vivere in mezzo ad opere d’arte in un ambiente smart, nuovissimo, molto pulito e con personale qualificato, alla mano e molto disponibile è stato un must-have del nostro viaggio.
    Da ripetere alla prima occasione.
    BRAVI!!

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