“Otello”, tragedia per eccellenza che dai tempi di Shakespeare mette a nudo le passioni umane, è in scena al Globe Theatre di Roma fino al 5 agosto. Archetipo della passione amorosa e del dramma psicologico, una storia di violenza a tinte forti intima e familiare, per la regia e adattamento di Marco Carniti.
VITTIMA E CARNEFICE
Otello, il generale moro al comando delle truppe della Repubblica di Venezia, è un uomo tutto gerarchia e disciplina. Vive in un mondo in cui i sentimenti sono messi sotto processo e dove il suo amore per Desdemona diventa una tortura. Davanti agli inganni, che rivelano un uomo fragile, assistiamo al crollo dell’identità politica e culturale di Otello, sopraffatto totalmente dell’istinto.
Iago, invece, un applauditissimo Gianluigi Fogacci, è un soldato rancoroso e vendicativo. La mente dell’opera, che determina la vita dei protagonisti. Tutti sono marionette nelle mani di Iago, il trionfo, seppur malvagio, del suo genio. Ma aimè, alla fine il carnefice, suo malgrado, diventa vittima di sé stesso.
La scenografia particolarmente efficace di per sé suggerisce un senso di claustrofobia, cancelli in scena che diventano via via le movimentate prigioni fisiche e psicologiche dei protagonisti.
Shakespeare parte da problematiche politiche e razziali per entrare nel labirinto della psicologia umana e mettere in luce la vera natura dell’anima. Un interessante esperimento che sarebbe valido ancora oggi: come reagisce l’essere umano sottoposto a condizioni emotivamente estreme? In questo dramma teatrale nella schizzofrenia fra bene e male, l’irrazionale prevale su tutto fino a che la parte animale uccide la ragione.
OTELLO E IAGO OGGI
Le dinamiche pubbliche e ancor più quelle intime in scena rivelano che tutti siamo Otello, vittime di una parte oscura che è i noi. Anche nel terzo millennio il dubbio o l’incertezza potrebbero far precipitare la coscienza e trasformare l’uomo in vittima.
Altresì uno schiavo vendicativo potrebbe essere un kamikaze dei nostri giorni. Artefice di un piano diabolico di ribellione politica e sociale, incurante della bomba da lui stesso costruita che gli potrebbe esplodere tra le mani.
“Ma attenzione perché tutti siamo Otello. Il nero è in tutti noi. Tutti siamo vittime di una parte oscura di noi stessi che ci rende vulnerabili e autodistruttivi facendoci precipitare nel vuoto e nell’oscurità. Basta nulla per trasformare una roccia in polvere.”
Marco Carniti, regista
Marco Carniti nasce artisticamente con la danza e poi raggiunge il successo con l’opera, il teatro e il cinema. Un regista a tutto tondo, per scoprire di più clicca qui.
La direzione artistica di Gigi Proietti fa del cartellone del Silvano Toti Globe Theatre di Roma, che festeggia 15 anni di attività, una fucina di teatro classico attualizzato. Per i prossimi appuntamenti della stagione 2018 clicca qui.
Interpreti
(in ordine alfabetico)
Desdemona MARIA CHIARA CENTORAMI
Bianca ANTONELLA CIVALE
Brabanzio NICOLA D’ERAMO
Othello MAURIZIO DONADONI
Montano 1° senatore DIEGO FACCIOTTI
Iago GIANLUIGI FOGACCI
Ludovico SEBASTIAN GIMELLI MOROSINI
Cassio MASSIMO NICOLINI
Roderigo GIGI PALLA
Emilia CARLOTTA PROIETTI
Doge Graziano TOMMASO RAMENGHI
SCENE
Fabiana Di Marco
COSTUMI
Maria Filippi
PERFORMANCE MUSICALE DAL VIVO
David Barittoni
MUSICHE ORIGINALI
Davide Barittoni – Giacomo De Caterini
AIUTO REGIA
Maria Stella Taccone
Oliviero Plazzi Marzotto
COACH VOCALE
Francesca Della Monica
DIREZIONE TECNICA
Stefano Cianfichi
DISEGNO LUCI
Umile Vanieri
DISEGNO AUDIO
Franco Patimo
Elena Cattaneo, cremonese di nascita e romana di adozione, è appassionata di arte e comunicazione. Come insegnante, editor e web reporter vive la sua città anche dopo diversi anni con la curiosità e la sorpresa di una turista. A seguito della Laurea in lingue e il perfezionamento in Scienze della Comunicazione si è dedicata in maniera trasversale alla comunicazione d’impresa.
Ha coltivato nel tempo svariati interessi culturali con il gusto della scoperta artistica e del confronto umano.