Hai mai creduto all’Ippogrifo? Quel cavallo alato incrocio con un unicorno! …Forse… ma è passato troppo tempo e non ricordi.
Quante volte nel nostro immaginario di bambini abbiamo creato mostri, animali e personaggi fantasiosi spesso metà uomo e animale… A riscoprire la gioia di volare con la fantasia e creare esseri fantastici come si faceva nel lontano medioevo, ma ora in versione contemporanea, ci hanno pensato omino71 e Stefano Cristi con il progetto The Best(iarium).
Già segnalato, l’evento conclude la sua avventura al Museo di Zoologia di Roma domenica 28 febbraio. Fino alle 20.30 è possibile visionare la mostra, e dalle 17.00 c’è l’ultimo incontro live per conoscere i bambini e gli artisti che hanno partecipato al progetto e prendere visione del “Piccolo Manuale di Zoologia Fantastica” accompagnati dal reading con Alessandro Pieravanti (voce narrante de “Il Muro Del Canto”) e Eric Caldironi (chitarrista de “Il Muro Del Canto”).
L’idea è stata quella di creare un bestiario – che erano piccole enciclopedie, nate con il Fisiologo (Physiologus), un breve opuscolo scritto in greco probabilmente ad Alessandria d’Egitto tra la fine del II e l’inizio del III secolo d.C., e tornate in voga nel medioevo, dove comparivano descrizioni e interpretazioni di animali fantastici e reali, appartenenti alle sacre scritture, ma anche ispirati ad esemplari di animali comuni o molto rari – giocando con la street art, facendo dialogare artisti provenienti da varie nazioni con l’estro e la creatività dei bambini in una serie di laboratori didattici. A raccontare questa nuova versione di bestiario gli ideatori del progetto
Come nasce l’idea del progetto BESTIARIUM?
omino71: Stefano quando mi viene a trovare da Barcellona mi riempie sempre di regali, spesso libri: il penultimo era un testo Munari sulla creatività, l’ultimo il manuale di zoologia di Borges. Dalla somma dei due nasce l’idea di questo progetto che parte dalla lettura di un libro, passa per un gioco collettivo per arrivare alla scrittura di un altro libro, che non è solo la chiusura di un cerchio ma un invito a reiterare questo esercizio all’infinito, in cui lettura, scrittura, disegno e pittura si mescolano coinvolgendo grandi e piccoli, tutti insieme, come un animale a più teste e più mani, una bestia da TheBESTiarium appunto.
Stefano: Ogni volta che vengo a Roma, omino71 mi riempie di regali, ma soprattutto di idee, di parole, di paradossi, di posizioni critiche praticamente su ogni argomento. Per cercare di arginarlo e per dire la mia, io gli porto dei libri. Il progetto nasce proprio da una discussione sul libro di Borges e su quello di Munari.
Cosa vi ha convinto che il progetto poteva essere realizzato?
omino71: non so se ne sono ancora convinto… cioè si è già realizzato?
Stefano: quello che ci spinge a fare le cose, a imbarcarci in un progetto è senza dubbio l’incoscienza e un entusiasmo tutto infantile. Sul fatto che questo progetto si possa considerare realizzato, sono d’accordo con omino71: l’idea di The Best(iarium) è che possa continuare, ripetersi, figliare, che i bambini possano riproporlo a casa e insegnare nuovi animali ai propri genitori. Insomma, speriamo che non si realizzi mai del tutto!
Perché avete pensato di coinvolgere il Museo Zoologico e attività di laboratorio?
omino71: per la curatela dell’esposizione ci siamo affidati a Mirko Pierri di a.DNA Project, quindi questa domanda andrebbe fatta a lui. Ad ogni modo posso dirti che avevano diverse sedi con le quali stavamo trattando, volevamo una sede “istituzionale” dove portare le opere dei nostri bambini e dei nostri amici artisti ed è stato uno di questi, Stefano Bolcato, che ci ha suggerito il Museo Civico di Zoologia e da quel momento ci è sembrata l’unica sede possibile, essendo questo un progetto di bambini e di bestie, quindi anche di artisti. Insomma ci siamo presentati senza nient’altro che la nostra idea, chiedendo se potevamo avere la sala a disposizione e grazie all’entusiasmo di Carla Marangoni, responsabile dell’Ufficio Comunicazione ed Eventi, oltre che zoologa del museo, ci siamo riusciti… nonostante le solite difficoltà che il nostro paese riserva ogni volta che qualcuno propone qualcosa di “strano”.
Stefano: io, vivendo a Barcellona, non ho preso parte al processo organizzativo del progetto. Posso solo dire che la scelta del museo di zoologia è stata sicuramente una scelta felice.
Come avete selezionato i bambini?
omino71: si sono selezionati da soli (occhiolino ndr) non siamo stati noi a cercarli, ma sono venuti loro appena si è saputo che cercavamo degli inventori di mondi nuovi (secondo occhiolino ndr).
Cioè è partito tutto in maniera spontanea: Paolo di Punto Scuola mi aveva chiesto di organizzare un laboratorio da lui, in una libreria indipendente di Ostia, quindi abbiamo sperimentato il laboratorio-gioco con i primi 10 bambini reclutati con il passa parola della libreria e dopo il primo appuntamento ne abbiamo aggiunti altri due, per un totale di 31 bambini, anche grazie alla collaborazione di Valentina di Tempodieventi.com che ha trovato una seconda sede nel quartiere di Testaccio. L’unica condizione che abbiamo posto è stata l’età dei partecipanti: dovevano essere in grado di leggere un testo ma non troppo strutturati da auto-censurarsi, quindi ci siamo limitati ai bimbi in età da scuola primaria, ma crediamo che possa essere sperimentato anche in altre fasce di età, proprio come i lego.
Stefano: anche in questo caso io sono stato spettatore da lontano e non ho preso parte ai laboratori. Vorrei precisare che io ho lavorato solo sui disegni dei bambini e sono rimasto veramente stupito dalla loro capacità creativa e immaginativa.
Quanto tempo avete impiegato per far sì che il progetto prendesse forma?
omino71: abbiamo iniziato a maggio con il primo laboratorio e il 17 gennaio dell’anno dopo abbiamo aperto le porte al pubblico: in questo quasi anno, abbiamo fatto 3 laboratori, creato insieme a 31 bambini 31 nuovi animali fantastici, dipinto 31 opere con 31 artisti di tutto il mondo, scritto 31 storie (stefano), messo tutto insieme in un manuale (edito da Lantana Editore) e allestito una mostra.
Stefano: sì, un anno circa. Devo dire che è stato fondamentale lo sforzo di coordinazione compiuto da omino71 per tenere insieme tutti i soggetti. Ma sono stati tutti molto attivi: tempodieventi, Puntoscuola, a.DNA Project.
Quanto tempo è stato necessario per la realizzarlo?
omino71: credo di aver già anticipato la risposta nella precedente domanda. Per quanto riguarda il crowdfunding, questo è stato un progetto interamente autoprodotto, ogni spesa è stata sostenuta in parti uguali da me insieme con aDNA Project, Punto Scuola e Tempodieventi.com. Ma i soldi non bastavano sopratutto per produrre il manuale (di cui abbiamo curato in casa sia l’edizione, grazie a Sonia di aDNA, che la stampa e non si tratta di un opuscolo ma di un libro illustrato di 140 pagine), quindi abbiamo chiesto una mano agli amici che ci hanno sostenuto finanziandoci per circa un terzo dell’investimento complessivo. Per noi è stato fondamentale, ci ha permesso di affrontare con più serenità tutte le spese che man mano si aggiungono nel corso della produzione, poi alla fine si sono aggiunti anche due partner e credo che insieme siamo riusciti a garantire tutto quello che ci si potesse aspettare da un manifestazione del genere, non sembrava nemmeno una cosa autoprodotta.
Stefano: io ho scritto praticamente tutte le storie in treno, nei 50 minuti che mi occorrono per andare dal paesino di mare dove abito, fino a Barcellona. Quindi 50 minuti per 31 storie, poi una seconda e una terza stesura per ogni storia, poi la revisione spietata di mia moglie, le ultime correzioni. Insomma un po’.
Cosa vi ha lasciato, come capitale umano, questo progetto?
omino71: la conferma che si può fare tutto, volendolo e con molta pazienza.
Stefano: molta gioia, un sacco di risate, un libro, un sacco di disegnini, il piacere di conoscere persone che vale la pena conoscere.
Progetti per il futuro, simili?
omino71: l’ultimo evento collettivo risale a 5 anni fa e credo che ne passeranno almeno altri 5, non voglio diventare un prodotto di un evento che ho prodotto, come mi diceva quasi 10 anni fa un collega artista più bravo e famoso di me.
Stefano: la mia pigrizia è proverbiale, ma non si sa mai. Magari un amico mi chiama…
CHI SONO
Stefano Cristi
Laureato in storia dell’arte, attualmente vive a Barcellona dove si occupa di produzione e promozione di eventi culturali legati alle arti visive e alla musica. Collabora come autore e traduttore con riviste come Sur di Minimum fax, Succede Oggi, Archivio Bolano.
omino71
Nato nel 1971 a Roma, città dove l’artista vive, sobilla e lavora. Dalla fine degli anni novanta diffonde la sua idea di arte pop(olare) tra supereroi, santi, giocattoli e bambini in un “mash up” dalle tinte decisamente sature. Nella sua produzione alterna interventi in strada a base di murales, poster e sticker a un’attività espositiva che si riconosce nelle c.d. tendenze neopop partecipando a un centinaio di mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Irrequieto dalla nascita, all’attività personale affianca quella di autore e curatore di progetti collettivi, tra i quali “StickMyWorld”, “Vinyl Factory”, “Versus2009”, “20keiTH”, “Suburban”, “eikonprOJeKt”,“RomaStreetFood” e “THE BEST(iarium)”, vantando numerose collaborazioni nazionali ed internazionali. Negli ultimi anni omino71 è stato invitato a realizzare alcune installazioni site specific per realtà istituzionali come il M.A.C.RO. Pelanda (Museo di Arte Contemporanea Roma), la Casa dell’Architettura di Roma (ex Acquario Romano) e il Teatro Palladium di Roma, senza abbandonare l’attività per gli spazi autogestiti più attivi della capitale come il M.A.A.M./Metropoliz e il Volturno Occupato. Nel 2012 è stato selezionato dall’Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro per rappresentare l’Italia nel progetto Memento Italia-Brasil.
www.omino71.eu
DOVE:
Museo Civico di Zoologia
Via Ulisse Aldrovandi, 18
00197 Roma
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Parole, lingua e linguaggio, arte e le nuove tecnologie sono quel filo rosso con il quale mi diverto a tessere le mie giornate. Innovazione e sviluppo di nuovi orizzonti gli spunti che mi fa piacere incontrare. Giornalista, editor, copy writer e content media. Dopo la laurea in Filosofia del Linguaggio e della Mente a Napoli, mi trasferisco a Roma dove mi specializzo in comunicazione per il web e i nuovi media e per diversi anni sono caporedattore del mensile “Next Exit, creatività e lavoro” approfondendo temi di economia della cultura. Ho curato la pubblicazione di diversi progetti editoriali, tra cui Young Blood, annuario dei giovani artisti italiani, e RomaCreativa, per fare una mappatura dei creativi italiani nel mondo e nella capitale.
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Grazie per l’articolo!
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