Chi non ricorda l’acqua della fontana di Trevi tinta di rosso ? Era il 19 Ottobre del 2007. L’anno successivo 500 mila palline colorate ruzzolarono dalla scalinata di Trinità dei Monti, molte terminando la loro corsa ai piedi della Barcaccia. Le provocazioni visuali di Graziano Cecchini, hanno fatto il giro del mondo. Lui, performer, pittore, fotografo, scultore, futurista non nostalgico con derivazioni nella pop art, è artista e uomo di cultura poliedrico, ed è stato anche Assessore al Nulla e alla giustizia nel comune di Salemi con Vittorio Sgarbi e Oliviero Toscani. Intanto su di lui hanno scritto il New York Times, Il Corriere della Sera, La Repubblica, tra gli altri. Graziano Cecchini è un amico ed è un piacere intervistarlo per i lettori di Rome Central.
Graziano, sono passati 9 anni dall’acqua della Fontana di Trevi tinta di rosso… E’ fuori discussione, da quel gesto, da quell’azione la tua notorietà è aumentata esponenzialmente… E Il tempo intercorso dall’azione all’ammissione che eri stato tu è stato assolutamente funzionale al messaggio… Ricordo che nelle prime ore parlarono addirittura di attentato terroristico. E oggi vediamo copie di quella provocazione.
Come sappiamo l’imitazione è una forma di stima, ma tu cosa ne pensi?
Certamente è una forma di stima. L’ imitazione quando viene fatta riconoscenti anche il caposcuola. Quando invece viene fatta per esempio da un comune come quello di Genova che ti emula prendendone anche profitti economici e disconosce il caposcuola allora mi fanno incazzare.
Capita, almeno qui in Messico di fare il tuo nome. Succede che non sanno di chi parlo, ma poi quando dico della Fontana di Trevi colorata di Rosso tutti sanno di cosa sto parlando… il pensiero e l’azione viaggiano più veloci dell’uomo?
L’azione e il braccio di un pensiero…è evidente in questo caso la forza del messaggio.
Tu sei il fondatore e leader del movimento artistico, Ftm-avanguardiafuturista -creata nel 2007 perciò ti chiedo: cosa è rimasto del Futurismo storico? E cosa significa essere futuristi oggi?
Il futurismo storico oggi serve per far parlare vecchi e rincoglioniti pseudointellettuali da salotto.il futurismo oggi lo stiamo facendo in questo momento il mio smartphone….oggi è la velocità del bit
L’arte fa ancora così tanta paura?
L’Arte e la cultura fa sempre paura. Specialmente oggi …un’ epoca di stitici mentali che valutano gli uomini solo dal loro conto in banca.
Oggi vivi in Liguria, però vorrei chiederti quanto della tua romanità ti porti dietro come uomo e come artista…credi che il tuo essere Romano influenzi in qualche modo la tua visione del mondo e dell’Arte?
Aver avuto la fortuna di nascere a Roma è molto importante. A Roma si respira cultura metro dopo metro e questo me lo porto orgogliosamente sulle spalle.
Quando ci siamo incontrati a Roma mi ricordo che mi parlasti di ribelli istituzionalizzati. C’è un tipo di ribellione fittizia, quella di cui ha bisogno il sistema per rivendicare di vivere in Democrazia..e allora ti domando: quali sono e soprattutto dove sono i veri ribelli? Chi sono e dove sono le veri menti libere che fanno paura al sistema?
I ribelli sono tutte quelle persone uomini e donne che non voglio essere ne consumatori ne numeri…ma uomini e donne.
Tu mi hai detto anche che ci sono tue opere che in Italia non puoi assolutamente proporre… cos’è, una forma di autocensura? O stai aspettando un Paese davvero libero al quale proporre tali opere?
In Italia le mie opere le vogliono le comprano senza esporle…sai sono come amori clandestini. Spero di poter esporre in un paese che accetti la provocazione dell’arte senza se senza ma. Libera arte in libero stato. Un paese come il Mexico va bene ….un paese borderline.
C’è ancora speranza per la nostra Italia? Se si dove e quali sono le risorse per la nuova Rinascita? Chi sono gli Artisti e le menti libere che rispetti oggi? Fammi qualche nome Italiano ma anche qualcuno sulla scena Internazionale se vuoi…
Gli artisti che stimo oggi sono sempre gli stessi… Michelangelo Leonardo Brunelleschi Borromini…Marinetti Dante ecc …questi tengono alto il nome Italia e loro ci devono dare la forza per uscire dalla melma.
Oggi più che mai penso che l’Arte dovrebbe essere data al Popolo e non parlare ad una elite. Credo che tu sia d’accordo con me… L’arte è sempre stata del popolo.
Di chi è il futuro?
Vedi un Caravaggio e comprendi…il futuro sicuramente è nostro degli uomini liberi.
Nato a Roma (Italia), Alex Coghe è un fotoreporter, editore, scrittore e fotografo di strada, attualmente residente in Messico. Ha iniziato a fotografare all’età di 10 anni, con fotocamere compatte economiche, fotografando paesaggi urbani, ma la sua inclinazione era già per la fotografia di reportage e sociale e ha iniziato nel 2009 a fare sul serio grazie alla fotografia di strada. Dal 2010 si è trasferito in Messico dove ha iniziato a fotografare un mondo nuovo e surreale a Città del Messico, ma sempre attraverso un occhio documentaristico. In quegli anni collabora con diversi giornali, riviste online e agenzie. Alcuni articoli dalla politica alla cultura sono stati pubblicati per La Stampa, Il Giornale, ed è stato corrispondente dal Messico per Prisma News e L’Indro.
Nel 2011 ha partecipato alla mostra fotografica You Are Here, una competizione/ mostra a Los Angeles, in California, evento sponsorizzato da Leica. Proprio da questa esperienza ha avviato una collaborazione con Leica Camera AG per il Leica Camera Blog, intervistando fotografi di tutto il mondo. Nel 2013 ha lavorato su incarico di Leica Camera AG, alla realizzazione del reportage “Gente di Chapultepec”, pubblicato in tutto il mondo nella brochure di Leica X. In tutti questi anni ha lavorato per clienti di prestigio come Samsung, Burberry e allo stesso tempo, arrivando a realizzare una esperienza importante nella fotografia sociale per la Basilica di Guadalupe grazie al reportage dedicato a Villa Mujeres, una casa che ospita persone abbandonate in strada.
Il suo lavoro è stato pubblicato tra gli altri per Lens Culture, Witness Journal, Il Messaggero, Doc!, Photowoa, The Phoblographer, Cuartoscuro, e Excelsior. Sue fotografie sono state esposte in numerose mostre collettive da Los Angeles a Miami, da Barcellona ad Amburgo arrivando ad esporre il suo lavoro anche in un teatro a Roma.
Come fotografo commerciale è specializzato nella fotografia editoriale, di moda, erotica e di ritratto, lavorando con varie modelle e clienti. Come editore Alex Coghe è attualmente editore e redattore delle riviste elettroniche THE STREET PHOTOGRAPHER NOTEBOOK e Louys. Alex è scrittore (con molti libri pubblicati sulla tecnica fotografica) e fotografo, perché pensa che attualmente entrambe le cose siano strettamente correlate. Ama le strade e la gente: il contatto con la gente è qualcosa che ama particolarmente della sua professione. Alex sta anche dando workshops e viaggi fotografici in Messico e in tutto il mondo, grazie anche al fatto che parla 3 lingue: italiano, inglese e spagnolo. Per Alex Coghe, la fotografia è un atto creativo che va oltre il semplice click.