Tommaso Cuneo, uno dei pochi rappresentanti italiani del genere Americana Folk, pubblica il nuovo singolo Cordelia. Vicino ai rappresentanti internazionali di questo filone come Wilco, Bob Dylan e Tom Petty, Cuneo ha realizzato un brano dalle atmosfere pop/rock ispirandosi proprio ai mastri del genere. Il brano, arrangiato con chitarre, basso, batteria, percussioni e organo elettrico, è stato prodotto e scritto da Tommaso Cuneo e missato da Marcello Daga. Cordelia (nome di fantasia, preso in prestito da un’opera Shakespeariana) è una ragazza che è descritta dall’autore, ma, la canzone è anche una riflessione su come gli incontri che facciamo nella vita possano farci decidere di cambiare o di farci rimanere come siamo, dunque l’incontro con l’altro ci aiuta a conoscerci meglio. Girato prima dell’estate 2017, il videoclip è opera del videomaker Lorenzo Lattanzi. La location principale è il Parco della Caffarella a Roma, area archeologica e naturalistica diventata parco solamente nel 2000. Il video si svolge principalmente nel parco e nella zona di Capannelle, oltre che sulla via Appia Nuova e sulla via Appia Antica. Nelle scene si alternano riprese di esterni con immagini dentro l’abitacolo di un’auto, per rendere l’atmosfera “on the road” tipica del rock.
Nel tuo video emerge un grande amore per il Parco della Caffarella, da dove nasce questa passione?
È un posto a cui sono legato avendolo frequentato sin da piccolo, racchiude sia bellezza naturalistica che patrimonio archeologico, come tutta la zona dell’Appia Antica a Roma.
Cosa c’è di Roma nella tua musica e nei tuoi testi?
Nella mia musica non so dirti cosa ci sia di Roma, mi piace la musica popolare romana, come lo stornello, ed altre canzoni popolari romane che hanno uno strano sapore, allegro e triste allo stesso tempo; e questo carattere contraddittorio è presente nella città di Roma.
Come vedi la scena musicale di Roma?
Artisti preparati ce ne sono, in diversi generi musicali, poi la città è grande e alcune cose non le conosco.
Suonare nella Capitale aiuta rispetto a chi vive in altre zone?
Roma è grande ed ha vari spazi o rassegne per esibirsi, e questo è positivo per chi vuole fare musica; di negativo c’è che andare a sentire un concerto durante il week end in un pub a Trastevere, o a San Lorenzo può essere impegnativo. In macchina può volerci molto per parcheggiare e con i mezzi pubblici è un’incognita, magari arrivi ma per tornare aspetti un’ora alla fermata. Un’altra cosa che rende i concerti non fruibili a tutti è l’orario di inizio, intorno alle 23.30 di solito; io proporrei di fare, come in altre capitali europee, il doppio concerto, un’esibizione alle 21 ed una alle 23.30, cosi’ da coinvolgere persone che hanno ritmi ed orari diversi.
Che locali frequenti a Roma?
Anni fa frequentavo molto di più, oggi di meno. Mi piacciono i posti che fanno musica dal vivo curando tutti gli aspetti del luogo pubblico: il personale ed il luogo accoglienti, il bagno pulito, mangiare e bere di qualità, programmazione musicale ben fatta. Negli anni ho visto che sono i posti con queste caratteristiche che rimangono sul mercato e si creano il loro pubblico, perché le persone se si trovano bene fanno il passa parola.
Lavori anche molto nel teatro e nella scuola…
Al momento ho il piacere di collaborare in veste di musicista con il maestro Giorgio Colangeli al suo spettacolo teatrale su “La Divina Commedia” è un progetto che proponiamo sia per le scuole, per il valore didattico, sia con repliche serali in diversi teatri.
I tuoi 5 artisti preferiti italiani e stranieri?
Solo 5? Ne avrei di più, preferiti non lo so, sicuramente alcuni musicisti che mi piacciono sono : Maro, una ragazza portoghese che ho scoperto da poco, Joni Mitchell, Ben Harper, Francesco De Gregori, Pat Metheny, Evelyn Glennie, Django Reinhardt, Lucio Dalla, Emma Morton & the Graces e tanti altri.
Faresti mai un duetto con un rapper?
Si, volentieri.
Cosa ci aspetta dopo il singolo Cordelia?
Dopo Cordelia, arriverà un altro singolo ed il mio nuovo album, tra qualche mese , di cui però non dico il titolo, lo scoprirete.
Jimmy Rabbitte, figlio di un fanatico di Elvis è nato a Dublino nel 1970. Laureato in sociologia, da sempre appassionato di musica, si diletta tra piccole band e collaborazioni giornalistiche. Vive a Roma da più di 15 anni e non si perde un concerto da San Lorenzo a Testaccio, dal Pigneto a Portonaccio.