“Ben Venga il caos, perché l’ordine non ha funzionato”
Karl Kraus
Dovremmo essere felici, per la precisione dovremmo essere innamorati e felici. Dovremmo essere tutto quello che a volte non siamo. Siamo nati per essere amati e amare. Dovremmo nascere già amati. Dovremmo crescere nell’amore più incondizionato che la parola stessa significa: Non limitato da alcuna riserva o condizione restrittiva, nel pieno assoluto. La ripeto più volte: in•con•di•zio•nà•to. Eppure… tutto quello che mi è stato insegnato sulla parola incondizionato si ferma sulla “condizione” che muta l’amore. Una condizione lavorativa, una condizione piena di attese, una condizione di vita. Che trasforma l’amore in altro.
Ho sempre pensato che nella vita ci fossero pochissime possibilità di incontrare il vero amore, pochissime probabilità che qualcuno amasse incondizionatamente l’altro, anche i genitori, ripongono desideri, speranze e sogni sui propri figli, figuriamoci un amore. Ho sempre voluto qualcuno che mi amasse, anche se non andavo bene a scuola o diventassi una campionessa di Tennis o una grande ballerina di latini, ho sempre desiderato pensare che ci fosse qualcuno che non fosse interessato al peso, ai capelli, alle felpe larghe e lunghe indossate per casa, al parlare con i gatti come se loro potessero capire, al modo di usare le mani mentre si parla, rendendo folcloristica una conversazione, come solo noi italiani sappiamo fare o a sistemarsi i capelli con quella sciocca acconciatura che trovi ridicola anche tu, al vestirsi sportiva ai matrimoni e elegante alle partite di calcio. Insomma ho voluto sempre crederci. Perché era limitativo, nell’assoluto degli assoluti. Le persone desiderano essere qualcos’altro sempre per piacere a gli altri. E questo non è amore. Perché se non ami te stesso per come sei, come potresti amare qualcun altro? Come potresti amare i suoi difetti più dei suoi pregi oppure come potresti amare i suoi malumori più dei suoi sorrisi e infine come potresti desiderare di vivere una vita insieme ad un’altra persona completamente diversa da come sei tu? E io ancora ci credo. Anche se ogni giorno che passa, mi rendo conto che sarà sempre più difficile trovare chi ti ama per quello che sei, gli anni scavano profondamente delle rughe dell’anima che diventano sempre più sexy ai miei occhi, più complicate a gli occhi degli altri. Poi ci sono le barriere che uno costruisce senza volerlo a protezione di un anima felice ma stanca e il discorso è chiuso. Dedita e già configurata ad una vita da zitella: vecchi film e circondata da gatti. La torta di mele la domenica e il tè con le amiche zitelle che hanno avuto la sfortuna di avere genitori come i tuoi, alle quali hanno insegnato un insieme di valori e non ultimo, il principio del non accontentarsi. Quindi non resta che ritirarsi in un Eremo. Però, si c’è un però, io su quell’Eremo Tuscolano ci faccio solo un salto, perché la vita voglio vivermela diversamente. Io, mi ci voglio soffermare solo per un bicchiere di vino. Per il resto voglio vivermi la vita come credo meglio, voglio amare, gioire, piangere se necessario, voglio mangiare i gelati alla malaga o alla vaniglia con doppia panna, voglio continuare a mangiare la pizza senza rimorsi di coscienza alcuna, voglio bere vini buoni e voglio scriverne, voglio visitare la Norvegia in bicicletta passando per la Danimarca, voglio prendere un cane. Voglio amare un uomo fantastico e voglio ancora provarne altri di mediocri, per capire quando trovo quello giusto, quanto meraviglioso sia. Voglio “one life” e la voglio meritatamente bellissima. Anche perché nell’attesa del “LUI”, posso nel frattempo rendere questa vita strabiliante. Iniziando da questo calice di vino bevuto in una giornata di metà agosto a guardare le nuvole su un tappeto di fichi. Eremo Tuscolano Frascati Superiore DOCG 2013 Azienda Agricola Valle Vermiglia.
Giallo paglierino caldo come un abbraccio, con piccoli sospiri verdolini e pennellate di oro se lo si guarda alla luce. Archetti, lasciano copiose lacrime lente, quasi pigre, che vanno a raggiungere il vino nel calice. Un vino con i suoi 13 gradi che senti anche quando lo respiri. Si lascia scoprire, anche se impone il suo essere con autorità. Un tappeto di fiori gialli ti investe quasi subito, segue il melone quello non ancora al massimo della sua maturità, poi agrumi, ritrovi visivamente quando lo vivi un campo arso dal sole a luglio, le sue note leggere fumè regalate dal terreno vulcanico, poi segue l’erbaceo. Capisci che è un vino caldo, corposo e amato da chi lo ha fatto. Lo assaggi con trepidazione e scopri che non mente. Ritrovi la freschezza, la sapidità e gli agrumi che si erano svelati al naso. Minerale. Lungo. Sincero. Non ha nulla da nascondere, se ti piace lo devi amare così.. Ecco: in•con•di•zio•nà•ta•men•te
“Sai caro, la mia versione del corteggiamento consiste nel guardare qualcuno che trovo attraente svariate volte e sperare che sia più coraggioso di me. La verità? Una donna si lascia corteggiare solo da chi ha già scelto”
Musica abbinata al calice:
James Morrison – One Life
Cibo abbinato al calice:
Metti una giornata di agosto, un picnic con amici, risate, una coperta, una glacette, una composta di polpo e panini burro e alici e un calice dell’ Eremo Tuscolano.
Azienda Agricola Valle Vermiglia
via Antonio Gramsci 7 – 00197 Roma
Telefono: +39 348 7221073
Email: aziendaagricola@vallevermiglia.it
http://www.eremotuscolano.it/
Sommelier Ais, una vita sotto spirito. Mi mantengo giovane così. Ex Direttore redazionale di un giornale di enogastronomia, collaboratrice di giornali on line nella sezione wine e food. Ho un Supper Club a Roma “ Appartamento9” un progetto in cui credo molto. Perché condividere è la cosa più bella del mondo, soprattutto in compagnia di un buon piatto e di un grande vino. La passione per i cocktail. Faccio i mojito più buoni della capitale.
Un cambiamento repentino di vita, dove ho lasciato alle mie spalle 23 chili, molti nemici, tantissime conoscenze e ho tenuto stretto a me, tutto ciò che mia ha fatto diventare una donna migliore.
Sono stata la “EX PERFETTA”: ex adolescente, ex stilista, ex ballerina, ex tennista, ex fidanzata, ex compagna, ex fumatrice, ex troppo buona.
Sono diventata un equilibrata sopra le righe, una single non per scelta, una sommelier che ama infinitamente il vino. Lo ama nelle sue caratteristiche infinite, sempre alla ricerca di nuovi produttori. Una runner, ma soprattutto, sono tornata ad essere felice. Qui inizia il mio progetto di degustazioni private. Fatte nel mio appartamento, nella bella stagione sul terrazzo di casa, d’inverno ci si trasferisce dentro le quattro mura. Un “Supper Club” dove il gusto è la parola d’ordine. Mi piace prendermi cura delle persone, e ho scoperto che attraverso il vino e il buon cibo ci riesco pienamente.
Degustazioni fatte di max 6 persone, dove si mangia si beve e si parla di ciò che si vuole. Perché il vino è convivialità, amicizia, vecchia e nuova.
La casa è abitata da due gatti, se non ti piacciono gli animali, questa casa non fa per te.
Per tutti gli altri, questo è il mio appartamento e tu sei il benvenuto.
P.s. Le foto presenti sono tutte scattate da un I-phone 4. Se la Apple dovesse un giorno leggermi e omaggiarmi di un I-phone di ultima generazione, io ne sarei più che felice.
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