Nell’ambito dell’Estate Romana, dal 15 al 24 settembre 2017, Urban Experience condurrà sei walkabout con l’Aperossa, il progetto promosso dall’Aamod (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico) tesi a riannodare i fili della memoria collettiva dei romani, andando a scavare nel passato di quartieri storici, come Ostiense, Testaccio e San Paolo.
Ma cos’è un walkabout?
Walkabout significa “cammina in giro e a tema”: è un format di performing media in cui conversazioni peripatetiche si combinano con trasmissioni radiofoniche nomadi, per un’esplorazione partecipata.
Performing media è una nuova definizione per un campo di ricerca che trova origine nell’ambito delle culture digitali , dell’arte interattiva , della cyberperformance e ancora prima del teatro di ricerca affinato ai media, ma riguarda sempre più la condizione antropologica data dallo sviluppo delle tecnologie abilitanti, di per sé performanti. (voce Treccani)
Una suggestione di fondo è in quella parola inglese che rimanda al viaggio rituale che gli australiani aborigeni intraprendono attraversando a piedi le distese dell’outback, le aree interne più remote che si estendono in quelle semi-desertiche del bush. Il termine fu coniato dai proprietari terrieri bianchi australiani per riferirsi agli Aborigeni che sparivano dalle loro proprietà, e dei quali si diceva “gone walkabout” (andato in walkabout). Quando fu rilanciato da Bruce Chatwin in “La via dei canti” quella parola impattò in modo straordinario, innestandosi sulla sensibilità psicogeografica situazionista già messa in campo, nel Movimento del 1977 a Roma, con gli indiani metropolitani .
Le vie dei canti (The Songlines, 1987) è un testo di Bruce Chatwin che è allo stesso tempo un romanzo, un saggio, e un diario di viaggio. Ambientato in Australia, il libro racconta le indagini svolte da Chatwin sulla tradizione aborigena dei canti rituali, tramandati di generazione in generazione come conoscenza iniziatica e segreta. Il libro sviluppa la tesi secondo cui i canti aborigeni sono contemporaneamente rappresentazione di miti della creazione (narrazione degli eventi dell’epoca ancestrale del “dreamtime”, da cui tutto discende) e mappe del territorio. (da wikipedia)
L’associazione Urban Experience gioca con questa definizione associandola a “talkabout” (parlare di…), rilanciando così le esplorazioni urbane che coniugano cose semplici come passeggiate e conversazioni con le complessità inedite del Performing Media-storytelling in cui la narrazione partecipata è inscritta nell’azione “aumentata” dall’uso dei media radio e web.
Queste conversazioni nomadi caratterizzate dall’ausilio di smartphone e cuffie collegate ad una radioricevente (whisper radio) permettono di ascoltare le voci dei walking-talking heads e repertori audio predisposti, in un flusso radiofonico che viene, spesso, trasmesso in streaming via webradio e georeferenziato.
Si tratta di un format di performing media, concepito come una “palestra di cittadinanza attiva” in cui si conversa “di fianco” mentre ci si guarda intorno, “apprendendo dappertutto” per attivare dei laboratori dello sguardo partecipato ed esplorazioni psicogeografiche.
Esercizi poetici e politici di resilienza urbana, attraverso i performing media di whisper-radio e smartphone per tracciare mappe esperienziali, con i piedi per terra e la testa nel cloud.
I dettagli dei sei walkabout con l’Aperossa a Ostiense, Testaccio e San Paolo
15 Set 2017 – 18:00 / 24 Set 2017 – 19:30
15 -16 settembre Centrale Montemartini (Via Ostiense, 106) Evento facebook
Venerdì 15 settembre 2017, alle ore 18, walkabout “Il cratere dei Mercati Generali”
L’esplorazione partecipata negli Ex Mercati è un’occasione rara per chi s’interroga sulla rigenerazione urbana. Quei Mercati Generali nascono con la pianificazione di Sanjust (1909), voluta dal sindaco Nathan che strutturò la zona secondo precise previsioni urbanistiche. Il riuso degli “Ex Mercati” innesca un processo di valorizzazione (firmato da Rem Koolhas) di aree urbane che hanno perso identità per sviluppare nuova qualità metropolitana. Ci accompagnerà l’architetto Raffaele Giannitelli, impegnato in quel cantiere che oggi appare come un cratere capace di rivelarsi driver d’innovazione territoriale, con servizi, multisale, mediateche, studentato e altre ricettività.
Sabato 16 settembre 2017, alle ore 18, walkabout “Vuoti di senso e senso dei vuoti: nella nomansland della riva ostiense”
Attraverseremo i grandi vuoti affascinanti dell’ex area industriale sulla riva Ostiense del Tevere tra le “amnesie urbane” dell’abbandono di MiraLanza a pochi metri dall’area rigenerata di quello stesso complesso con il Teatro India dell’istituzione Stabile di Roma. Rivelando Storia e storie, assemblando frammenti di geografie, attraversando reti e cancelli, figure ormai totemiche nell’abbandono di tante aree. Lo abbiamo già fatto attraverso i “cantieri nomadi” già realizzati con i walkabout del progetto Vuoti di senso_ Senso dei vuoti .
21-22 Settembre 2017 | Parco Schuster (Basilica di San Paolo) Evento facebook
Giovedì 21 settembre 2017, ore 18, walkabout “Verso la garbata Garbatella”
Un’esplorazione urbana del quartiere, per narrare le sue storie, come quella leggendaria della “Garbata Ostella” (una mitica locandiera famosa per la sua amorevole accoglienza), entrando nei lotti di questo straordinario complesso urbano, noto per la sua architettura eclettica. Sarà l’occasione per fare una conversazione nomade sia sul tema degli orti urbani (proprio in questo territorio famoso per le sue vigne, tant’è che il suo toponimo pare derivi da “garbata”, un metodo per far crescere le viti sugli olmi di questa borgata-giardino). Ascolteremo, via radio, frammenti del film “Una vita violenta” (1962) tratto dall’omonimo romanzo di Pasolini (1959) e la voce di Victor Cavallo, l’aedo di Garbatella, straordinario onemanshow dell’avanguardia teatrale romana, prematuramente scomparso.
Venerdì 22 settembre 2017, alle ore 18, walkabout “Rircordando Dom Franzoni”
Costeggiando la Basilica di San Paolo fuori le mura ascolteremo la voce di Dom Franzoni, recentemente scomparso, che ne fu abate per 10 anni, Nel 1974 prese apertamente posizione per la libertà di voto dei cattolici al referendum sul divorzio, sottolineando che il matrimonio non poteva essere un sacramento per i non cattolici. Seguirono forti critiche dalle gerarchie ecclesiastiche che ne imposero la sospensione “a divinis”. Il 2 agosto 1976, dopo il suo dichiarato appoggio al PCI durante la campagna elettorale, fu dimesso dallo stato clericale. Entreremo poi nel cuore del quartiere San Paolo, esplorando il monumentale ex deposito ATAC e l’antica trattoria Volpi (detta anche Casale Garibaldi) dove ha sede la Città dell’Utopia, gestita dal Servizio Civile Internazionale. La storie di quella trattoria è emblematica: Augusto Volpi, imprenditore illuminato, anarchico e antifascista aveva aperto in questo casale un’osteria, che negli anni successivi alla prima guerra mondiale era luogo di ritrovo per gli antifascisti del quartiere e addirittura base per una piccola brigata di Partigiani durante la seconda guerra mondiale.
23-24 Settembre | Piazza Orazio Giustiniani (Testaccio) Evento facebook
Sabato 23 settembre 2107 , ore 18, walkabout “Tasting Testaccio: elogio del quinto quarto”
Una ricognizione nella memoria urbana di Testaccio, seguendo i percorsi del gusto nel punto d’approdo, l’antico Emporium, del cibo per la città, tra genius loci e food experience. È fondamentalmente uno sguardo alla storia del quartiere e le sue origini con L’Emporium di origine romana, luogo d’approdo per le derrate dell’antica Roma. Testaccio è stato l’ultimo quartiere all’interno del centro storico di Roma dopo l’Unità d’Italia del 1870 ad essere costruito ex novo perché era l’unica area libera e soprattutto dotata di caratteristiche oro-geografiche adatte ad accogliere la nascente classe operaia. Ascolteremo, via radio, frammenti di film ispirati a “La storia” di Elsa Morante che visse in quel quartiere e parleremo di cibo, in particolare, del “quinto quarto” quel valore gastronomico estremo espresso dall’extra-unità delle frattaglie, emblema alimentare del rione che ha accolto il Mattatoio più all’avanguardia d’Europa.
Domenica 24 settembre 2017, ore 18, walkabout “Dentro il Monte dei Cocci”
Il percorso ricalca gli antichi percorsi che attraversavano le vigne dislocate nella piana sub Aventina, tra il Tevere e il Monte dei Cocci. Il genius loci è reso dalla sapienza dei luoghi e dalle culture, nonché le colture, che lo esplicitano, a partire dalle vigne. Dal valore del terroir per il vino all’ecosistema delle cantine per le stagionature fino al mood metropolitano che attraverso la movida che ridisegna uno scenario urbano, fatto dalle geografie umane dei flussi metropolitani. Si arriverà quindi sin dentro il Monte dei Cocci, dove tra l’addensamento dei locali, c’è ancora una antica cantina con vecchie botti e cisterne di cemento per il vino. Si entrerà dentro la “pancia” del Monte dove il sistema degli antichi cocci, accumulati e posizionati ad arte per secoli, dai resti delle anfore rotte, scaricate all’emporium ha creato dei “vespai” che creano un’incredibile aria condizionata.
Carlo Infante è changemaker, docente freelance di Performing Media, progettista culturale, fondatore di Urban Experience e scenarista per la resilienza futura.
Ha diretto, negli anni Ottanta, festival come Scenari dell’Immateriale, ambito in cui s’è sviluppato il videoteatro e le prime sperimentazioni di performing media (nel 1987 il titolo dell’edizione fu “La Scena Interattiva”).
Ha condotto (anche come autore) trasmissioni radiofoniche su Radio1 e Radio3, televisive come Mediamente.scuola su RAI3 e Salva con Nome su RAInews24 (nel 2009).
Ha ideato (in occasione delle Olimpiadi Torino 2006) format web, come il geoblog (che permetteva di scrivere storie nelle geografie, prima di GoogleMaps), che esplicitano la tensione creativa di una Social Innovation agita nel territorio (come è accaduto con i Performing Media Lab in Salento per La Notte della Taranta, e in Piemonte all’interno di un Bene Confiscato alle Mafie di cui è stato titolare con l’associazione teatron.org). Nel 1996 al Salone del Libro di Torino ha curato il progetto Il Futuro Digitale che ha lanciato il dibattito sulle nuove tecnologie per l’apprendimento e per la Regione Piemonte ha curato i percorsi formativi per le imprese sull’Open Innovation. Ha progettato e condotto percorsi di teatro antropologico in India (con il Teatro dell’Iraa), rassegne di videocreazione in Australia (con FILEF e Melbourne Art Festival) ed happening di drammaturgia sonora (con Multirifrazione di Luigi Cinque) in Brasile.
E’ autore, tra l’altro, di Educare on line (1997, Netbook), Imparare giocando (Bollati Boringhieri, 2000), Edutainment (Coop Italia, 2003), Performing Media. La nuova spettacolarità della comunicazione interattiva e mobile (Novecentolibri, 2004), Performing Media 1.1 Politica e poetica delle reti (Memori, 2006) e di molti altri saggi (+ di 80) e articoli (migliaia) per più testate (tra cui NOVA-Sole24ore, Tiscali e L’Unità, per cui ha curato l’inserto mensile UniTag, e attualmente La Nuova Ecologia, su cui ha una rubrica fissa). E’ tra i fondatori di Stati Generali dell’Innovazione (con cui nel 2012 si lancia il progetto Roma Smart City in cui si tratta di città resiliente) ne è stato componente del direttivo (come nei decenni precedenti lo era stato dell’Ass.Nazionale Critici di Teatro e della Consulta Nazionale del Video) e fa parte del comitato scientifico di Symbola. Ha curato per l‘Enciclopedia Italiana Treccani (Scienza e Tecnica- doppio volume su Informatica) il saggio Culture Digitali e diversi lemmi correlati. Ora cammina, conversa, sollecita sguardo partecipato, apprende dappertutto, con i walkabout, conversazioni peripatetiche con i piedi per terra e la testa nel cloud.