L’esposizione delle fotografie vincitrici del Word Press Photo 2016 si è tiene ogni anno a livello mondiale in 100 città e 45 paesi, con un pubblico di circa 4 milioni di persone.
Centocinquanta reporter da tutto il mondo hanno esposto quest’anno le loro migliori foto in un’unica rassegna.
Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del fotogiornalismo. Ogni anno, da 59 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata ad esprimersi su migliaia di domande di partecipazione inviate alla Fondazione di Amsterdam da fotogiornalisti provenienti da tutto il mondo.
Abbiamo visitato la Word press di Barcellona in Spagna. Entrando si viene subito coinvolti da immagini forti, piene di emozioni che fanno entrare in un mondo spesso molto duro che ai più è completamente sconosciuto. Le realtà delle guerre nel mondo, dei rifugiati, delle mille sofferenze non ci è trasmessa dalla stampa quotidiana in maniera così forte e toccante come accade qui tra le mura del Centre de Cultura Contemporània de Barcelona. Ogni foto investe con la sua energia emozionale il visitatore, che non può far altro che lasciarsi trascinare da un’immagine all’altra col fiato sospeso.
Le foto si dividono per categorie
- problemi contemporanei
- vita quotidiana
- notizie in generale
- progetti a lungo termine
- natura
- persone
-
sport
-
spot news
Pubblichiamo solo alcune delle più toccanti come questa di Warren Richardson, vincitore con “Hope for a new life” (Speranza di una nuova vita). Un uomo fa passare un neonato sotto il filo spinato, che chiude la frontiera tra Serbia e Ungheria. Tutto il dramma dei rifugiati è colto dal fotografo in questo scatto. Matic Zormac, Slovenia primo premio per fografie individuali con “Gente” bambini rifugiati, coperti con delle plastiche per ripararsi dalla pioggia, mentre aspettano di essere schedati al loro ingresso in Serbia.Il primo premio di reportage grafico è andato a Sergey Ponomarev con varie foto tra queste che raffigura un gruppo di rifugiati nel 2015 attraversano il mare per raggiungere l’isola di LesboAbd Doumany, agenzia France Press, secondo premio reportage fotografico con tre foto
Bulent Kilic Spot new 3° premio per le storie. Agenzia France Press Turchia. Il 14 giugno 2015 alcuni rifugiati attraversano la frontiera Turca approfittando di una rottura della rete metallica o scavalcando il confine Zhoreh Saberi Mehr News Ageny Iran – 3° premio fotografia individuale. Una ragazza cieca dalla nascita si siede ogni giorno vicino a una finestra per apprezzare il calore del sole, vive in Heijle un paese nella parte alta del nord dell’IraRohan Kelly Australia The Daily Telegraph primo premio fotografia individuale con la foto: Natura. Una enorme tempesta si avvicina alle spiagge di Sidney
I risultati della 59 ° edizione del World Press Photo sono stati resi noti il 18 febbraio 2016. Quest’anno. 2016, le immagini mostrano la questione dei migranti, il terrorismo, la situazione in Siria e la forza della natura.
Lauratosi in Medicina ha trasferito l’esperienza fotografica in campo medico con la fotografia scientifica ed iridologica.
La passione per il colore nella fotografia lo porterà in campo medico a studiare l’utilizzo delle lunghezze d’onda della luce in terapia con la pubblicazione di testi specialistici in medicina generale ed in medicina anti-aging. Nasce la passione per l’estetica in medicina e per le arti visive.
Ha studiato computer grafica e web designer presso lo IED di Roma.
Attualmente partecipa a corsi e workshop di fotografia digitale ed è corrispondente dell’editore Tecniche Nuove e Press Photographer della GNS PRESS.
La stessa passione viene trasmessa alle due figlie, Laura e Giada. La prima si diplomerà in fotografia allo IED e lavorerà con il noto fotografo romano Giampiero Medori nello still-life, dedicandosi come free lance alla fotografia sportiva e di matrimoni e successivamente entrerà nello staff di post produzione pubblicitaria della EDI (Effetti Digitali Italiani). La seconda si dedicherà alla fotografia e alla cinematografia.
Grazie Osvaldo per dare a conoscere attraverso quest’articolo , la bellissima esposizione fotogiornalistica di questo 2016. Purtroppo la gente si è abituata a “vedere” queste atrocità nel telegiornale televisivo, mangiando a tavola tranquillamente. Chissà sia ora di spegnere la televisione in modo che quando per un attimo si riaccende, queste atrocità possano ancora turbarci indignarci farci male, farci ribellare . Se non siamo di certo noi colpevoli ,lo siamo? , di tutto questo. ..almeno manteniamo la dignità di non farci ammaestrare e non abituarci di fronte alle atrocità delle guerre e del potere di chi comanda. Vedere per Capire è il nome della mostra di quest’anno. Mi piacerebbe credere che sia vero e che siamo ancora in grado di vedere.
Ti abbraccio