L’arte protagonista di strada e di riqualificazione urbana

Domenica 18 dicembre 2016 inaugura il progetto che vede la street art in scena a Castel Gandolfo, a partire dalle ore 11 del mattino è possibile fare il primo tour tra le opere realizzate dagli artisti coinvolti che raccontano le loro opere.

Alessandra Carloni street artist romana ha realizzato degli interventi nelle nicchie e lungo la rampa come rappresentazione di Castel Gandolfo vista in chiave onirica e surreale “come se la città fosse sospesa su una montagna precaria, immaginaria dove ricorre il tema del sogno”.
Materiali Vernici al quarzo e pennelli, non utilizza spray.

MESSAGE Dare spazio all’immaginazione e al sogno attraverso la pittura.

E’ uno skyline che inizia dall’immagine centrale della nicchia principale, con la forma del tempio che richiama nelle due quinte teatrali il tema della visione onirica, dove i due personaggi ai lati osservano il paesaggio che continua nelle altre cinque nicchie attraverso una serie di racconti in cui si susseguono più figure intorno al lago immaginario di Castel Gandolfo, chi su un’altalena, chi su una barca improbabile trasportata da una mongolfiera.  

L’intervento sulla rampa si sviluppa in lunghezza su muro unico di 45 metri; qui ho rappresentato una viaggiatrice che arriva con una mongolfiera sui tetti di una città sempre immaginaria; spinta dal vento guarda verso un faro, elemento centrale del racconto che attira a sé il racconto di una nave meccanica che viaggia sospesa e sta approdando in una città fantastica.

NEVE il noto street art torinese ha realizzato due Madonne , una morente e una col bambino e rappresentano esattamente la loro icona .
Materiali Bombolette spray a mano libera.

MESSAGE
Non c’è proprio un messaggio; preferisco lasciare un’emozione sospesa

Quando sei stato invitato a realizzare un’opera per questo progetto, perché hai deciso di aderire? E da cosa è nata l’idea di collegare la tua opera a questo progetto? Ho aderito perché la proposta iniziale è stata quella di realizzare un muro tutto al femminile e l’idea mi ha entusiasmato. Anche le mie opere trattano il femminile, con ritratti in bianco e nero abbinati e composti con geometrie ed elementi pop con cui racconto e denuncio tematiche sull’infanzia e sulle donne.

Morden Gore l’artista marchigiano ha dipinto su due muri, prima nella rampa di uscita del sottovaso chatenuef du pape e, poi, anche sul lungo muro del terminal degli autobus.
Materiali Ho utilizzato vernici al quarzo per esterni, nello specifico diverse tonalità miscelate e create ad hoc di marrone e di azzurro. Altre parti rimangono invece in bianco e nero, a risaltare appunto il marrone delle pelli e l’azzurro del mare e degli asciugamani, simboli dell’accoglienza italiana.

Il lavoro lungo le scale rappresenta una bambina africana che soffia su un “dente di leone” stretto tra le mani. I suoi petali si trasformano pian piano in sagome di uccelli e poi in veri e propri uccelli migratori che attraversano il mare fino ad arrivare sulle nostre coste, dove gli uccelli si confondo con gli uomini, nei centri d’accoglienza, dove vengono forniti asciugamani azzurri.

E’ una storia di tutti i giorni, è la natura, che fa sì che gli esseri viventi migrino per cercare luoghi migliori in cui vivere o perlomeno sopravvivere. Solo gli esseri umani provano ad interrompere questo flusso naturale, non rendendosi conto che la natura avrà sempre la meglio.

Sul muro nero del terminal bus invece ha disegnato il ritratto di un giovane donna, mediorentale, una mamma, che simbolicamente osserva serena degli uccelli. Anch’essi rappresentano tre uomini migranti, i propri figli, che sono arrivati in Europa e che magari riusciranno ad avere una vita dignitosa, lontani da violenze e povertà.

La mia poetica ricade spesso nella condizione dei migranti, in particolare delle donne. L’uomo è costantemente in guerra, a volte vera, reale, devastante, altre volte mentale, metafisica, cercata. Ha bisogno della guerra per colmare il vuoto che si crea per mancanza d’amore. Solo la donna può colmare questo vuoto, scendendo anch’essa in guerra, lottando per cambiare le costrizioni a cui è sottoposta. Sognando una nuova primavera, una nuova alba, un nuovo mondo. Voglio omaggiare quella parte di donne a cui è affidata questa sfida. Donne arabe e africane, colte nello sguardo più sognante e combattivo da cui traspare la consapevolezza della rivoluzione come unica arma di cambiamento culturale. Rivoluzione come arma d’istruzione.

Tina Loiodice street artist romana ha realizzato tre lavori ma le tematiche affrontate sono le stesse: l’infanzia e la donna.

Materiali Tinte lavabili all’acqua per esterni da stendere con rulli o pennelli e come dicevo prima, al bianco e nero dei volti alterno elementi pop dai colori vivaci.

MESSAGGIO La speranza di un’infanzia serena che sia premessa e fondamento di una vita di pace e serenità 

Quando sei stato invitato a realizzare un’opera per questo progetto, perché hai deciso di aderire? E da cosa è nata l’idea di collegare la tua opera a questo progetto? Ho aderito perché la proposta iniziale è stata quella di realizzare un muro tutto al femminile e l’idea mi ha entusiasmato. Anche le mie opere trattano il femminile, con ritratti in bianco e nero abbinati e composti con geometrie ed elementi pop con cui racconto e denuncio tematiche sull’infanzia e sulle donne.

Kristina Milakovic artist of Serbian origin in the murals of the terminal, in the five niches represents and interprets different places of Castel Gandolfo. Materiali Tempera da muro a pennello. La mia tavolozza è quasi priva di colori; dominano il bianco e il nero ma in questo caso non poteva mancare il celeste che avvolge questo bellissimo paese e si riflette nel cielo e nel lago.

MESSAGGIO Un messaggio di bellezza. L’arte che colora le strade e arriva a tutti in un modo,o nell’altro, o a volte con difficoltà ma arriva .

Quando sei stato invitato a realizzare un’opera per questo progetto, perché hai deciso di aderire? E da cosa è nata l’idea di collegare la tua opera a questo progetto?Ho deciso di aderire perché volevo rimettermi alla prova. Io non sono una street artist, e prima di questo progetto mi sono cimentata con il mio primo muro tre mesi a Primavalle a Roma . Questa l’ho presa come una sfida e stavolta dovendo affrontare molti metri di parete; ho cercato di dominare il muro riportando su di esso la mia tecnica ad acquerello, molto trasparente, cercando di applicarla ad una superficie diversa e più difficile della tela se si vogliono ottenere certi risultati.

Il progetto mi è piaciuto anche se è stato molto faticoso da affrontare per via della grandezza delle superfici e il freddo del periodo; abbiamo comunque avuto un grande supporto dall’ideatore Franco Galvano, Simona Albani e Alan Bianchi dell’associazione “Progetti Smarriti”, da tutti i ristoratori e albergatori della zona e dalla gente del paese che ci ha accolto in maniera propositiva.

E approfondiamo con i curatori Francesco Galvano di Arte e Città a colori e Simona Albani dell’associazione Progetti Smarriti e gli artisti.

“Il Progetto nasce da un’ esigenza del Comune di Castel Gandolfo, in particolare dal suo Sindaco Milva Monachesi, di riqualificare il Terminal Bus che a tutti gli effetti rappresenta la porta d’ingresso alla deliziosa cittadina dei Castelli. – spiega Francesco Galvano – Infatti il luogo è meta di numerosi turisti sia italiani che provenienti dall’estero che meritano una particolare accoglienza in ragione dei siti storici presenti nella città. Sono stato pertanto convocato dal Sindaco il quale, durante il sopralluogo, espresse la sua volontà di rendere tale luogo accogliente e degno di poter rappresentare la comunità dei Castellani.

Un progetto non semplice nella sua realizzazione al di là dell’idea, infatti racconta sempre Francesco Galgano che “il primo ostacolo è stato la vastità dell’intervento”, si parala di una superficie da dipingere di oltre 1.500 mq., “che comportava un ingente onere finanziario per i materiali necessari e le spese connesse alla realizzazione.

Dopo aver valutato diverse ipotesi, anche quella di ridurre le aree in cui intervenire, alla fine è stata trovata la soluzione coinvolgendo numerosi sponsor locali. In particolare la partecipazione del Country Club di Castel Gandolfo e di numerosi ristoratori e strutture alberghiere hanno permesso di raccogliere i fondi necessari per la realizzazione del Progetto”.

Un secondo passaggio è stato la scelta degli artisti, che è stata il frutto di un attento studio: “Dopo aver individuato i temi della natura , del paesaggio e dell’accoglienza che sarebbero stati trattati e considerato gli spazi da dipingere sono stati individuati gli artisti più idonei a rappresentarli – illustra Simona Albani dell’associazione Progetti Smarriti – La scelta è stata operata insieme al Direttore Artistico Alan Bianchi dell’Associazione “Progetti Smarriti ” attingendo ai numerosissimi artisti che hanno collaborato nel tempo ad altre realizzazioni di “Arte e Città a Colori”. Nei diversi interventi realizzati hanno partecipato i più importanti artisti nazionali e anche internazionali che costituiscono oggi un vero patrimonio artistico a disposizione per la realizzazione di importanti Progetti”.

E aggiunge Francesco Galvano “Una volta confermata la disponibilità da parte degli artisti la selezione è avvenuta soprattutto in funzione del loro approccio verso le esigenze del progetto e dei criteri legati al messaggio che si voleva diffondere. Gli artisti selezionati hanno predisposto dei bozzetti di massima che sono stati poi oggetto di condivisione con l’amministrazione Comunale, cittadini e associazioni locali che hanno espresso la loro approvazione in un’assemblea pubblica presso la sala Consiliare del Comune.

Alla base di tutto il lavoro svolto il messaggio che si vuole realmente lasciare sorge da una domanda, come sottolinea Simona Albani:

Dov’è che l’arte non riqualifica? “Questo è il messaggio attraverso il quale vogliamo sottolineare la funzione dell’arte come azione di riqualifica; le aree urbane facenti parte del bene comune possono solo che trarre giovamento da interventi artistici e messaggi universali. La cultura e la sua diffusione trovano in interventi di questo tipo un libero accesso da parte di tutti e tutti ne possono fruire liberamente. I musei a cielo aperto promuovono l’identità di un luogo, stimolano la condivisione tra il cittadino e le istituzioni favorendo lo sviluppo di un senso civico che dovrebbe a sua volta contribuire al mantenimento del decoro dei beni comuni”.

E il progetto avrà una seconda fase – continua Francesco Galvano – dovuto al fatto che l’area antistante ai bagni sarà presto oggetto di interventi di manutenzione straordinaria da parte del Comune. Appena conclusi i lavori di manutenzione, presumibilmente entro marzo 2017, l’area sarà oggetto di un ulteriore intervento a completamento del Progetto Artistico proposto ed approvato Per quanto riguarda il futuro o la possibilità di realizzazione di altri interventi vorrei sottolineare che la nostra proposta è ormai consolidata e strutturata.

Abbiamo creato una struttura organizzativa che riesce a gestire in tempi ragionevoli progetti sia in ambito pubblico che privato. Numerosi gli artisti che si sono resi disponibili ad affrontare progetti futuri e portare l’arte e il bello sotto casa.

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Di Arianna Pasquale

Parole, lingua e linguaggio, arte e le nuove tecnologie sono quel filo rosso con il quale mi diverto a tessere le mie giornate. Innovazione e sviluppo di nuovi orizzonti gli spunti che mi fa piacere incontrare. Giornalista, editor, copy writer e content media. Dopo la laurea in Filosofia del Linguaggio e della Mente a Napoli, mi trasferisco a Roma dove mi specializzo in comunicazione per il web e i nuovi media e per diversi anni sono caporedattore del mensile “Next Exit, creatività e lavoro” approfondendo temi di economia della cultura. Ho curato la pubblicazione di diversi progetti editoriali, tra cui Young Blood, annuario dei giovani artisti italiani, e RomaCreativa, per fare una mappatura dei creativi italiani nel mondo e nella capitale.

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