Andrea Chisesi è un artista eclettico ed esigente che crea un’energia pura, una luce particolare. Con grande ricerca e studio approfondito l’ecletticità di Andrea si esprime in varie tecniche e il senso del suo lavoro profondo e innovativo ci sorprende perché con la sua mostra “4 levels” si fa un tuffo nella nostra storia ispirandosi ai maestri del passato … Pollaiolo, Bougureau, Bernini, tutti artisti che avevano in comune una ricerca della bellezza. E in questa ricerca interiore di bellezza che l’artista vuole farci catapultare…
Andrea parlaci del tuo lavoro…
Come è iniziato tutto questo percorso e che senso ha per te?
Dipingo da sempre: la prima scatola di colori me l’ha regalata mio padre, presto ho iniziato copiando i grandi maestri, poi con l’incontro del maestro Beppe Madaudo nel suo studio quando ho capito qual era la mia direzione. Dipingere per me è un bisogno essenziale.
Spazi in varie tecniche di espressione, “Fusione” come l’hai definite, quale senti più tua?
in realtà la tecnica è una, sono le modalità che si diversificano.
Dipingo facendo gocciolare il colore, poi le colature si intrecciano, diventano reticolati, diventano garbugli di linee, ed ancora fiori cerchi o simboli, dalla pittura nascono i miei fuochi o le mie preparazioni per le fusioni, la pittura è il principio. I miei quadri presentano molteplici stratificazioni di colore, di manifesti strappati di gessi ecc…La fotografia nelle fusioni è uno degli strati, non è mai il primo, l’immagine si veste di pittura, poiché la stampa concepisce il bianco come assenza di stampa, in quella dimensione si sposa con la pittura e diventa tutt’uno. I fuochi ed i vortici sono il mio mandala, il mio bisogno più intimo di dipingere, invece le fusioni sono la mia finestra sul mondo.
Amore per il passato? Cosa hanno gli eroi eleganti del passato per te?
Rappresentano la vita e il senso effimero del tempo che passa. Giorni, anni, secoli sono la verità della vita, nulla sfugge al tempo, tutto torna alla natura delle cose, ogni cosa nasce dalla natura e ritorna ad essa.
Quanto sei attirato dalla cultura Pop? E perché?
Il pop ha contaminato tutta l’arte contemporanea e anch’io ne sono attratto. La mia inclinazione pop ha senso perché le strade sono tappezzate dal colore che i grandi artisti ci hanno tramandato, la mia “Sweet son “ per esempio è pop, il mio messaggio è sempre legato al tempo, nell’immagine di Gesù Bambino con il ciuccio, c’è un’attenzione al terreno, al messaggio del figlio di Dio che prima di tutto è stato un bambino e se fosse vissuto in quest’epoca avrebbe voluto anche lui quello che hanno tutti i bambini.
Parliamo di “dripping”…. passione per la tecnica, gesto oppure solo estetica?
Quando uso il dripping la mia mano e la mia mente danzano insieme, il dripping è sempre il punto di partenza dei miei fuochi o dei miei vortici. Solo dopo inizia la mia ricerca di equilibrio, possono volerci anni o poche settimane, tutto il mio lavoro si definisce dentro lo spazio della tela in un ricerca di armonia perfetta.
Nelle tue opere spesso si parla del tempo e della vita. Un detto popolare dice: “Tutto passa, tutto si rompe e tutto si rimpiazza” …che peso ha per te e se potessi fermare il Tempo come e quando lo fermeresti…
Non vorrei fermare il tempo, mi piace invecchiare e quando sarà il mio momento anche morire. Amo le cose semplici, mi basta il mio studio con i miei colori, le buone abitudini. Non si rimpiazzano le cose importanti, quando perdi o rompi una cosa a cui tieni il ricordo lo custodisce.
L’Arte può fermare il tempo? Può risvegliare l’anima sopita della vita in questo mondo?
A mio avviso, l’arte ha un compito fondamentale, portare il più a lungo possibile un messaggio, se gli artisti non sono sinceri l’arte diventa un surrogato. L’arte è memoria per l’uomo giusto.
Parlando di questa mostra itinerante, le tue esperienze…vissute, presenti e aspettative?
Ad ogni mia mostra le gratificazioni più interessanti sono quelle con lo spettatore, che sono diverse tra loro e mi fanno vedere il mio lavoro da diverse angolazioni. Non mi aspetto nulla perché presentare il mio ultimo lavoro è una festa è gioire insieme della fine di un percorso e l’inizio di un nuovo. Mi piacerebbe emozionare chi vede il mio lavoro, ed essere riconosciuto un pittore che esprime nelle sue opere la gioia del bello della vita.
Il tuo impegno, la ricerca quanto è importante per te? Ci spieghi la filosofia dietro la tua ricerca? Come la realizzi?
La ricerca è fondamentale come la curiosità, spesso mi chiedono qual è la direzione futura, per me è chiedere di che colore avrebbe i capelli o gli occhi il mio prossimo figlio, chi può mai saperlo? E poi a cosa serve? Sperimentare è l’unico strumento per conoscersi.
Dalla tua arte emerge una grande passione, dove si arriva e cosa vuoi far scoprire al tuo pubblico attraverso i tuoi lavori?
L’amore per la vita e l’arte del bello, che non è incarnato solo in un bel viso o in una grande opera d’arte; è la natura stessa che nelle sue evoluzioni delicate e crudeli ci rappresenta, non a caso la collezione Matrem si completa con un lavoro sulla morte.
Mi piacerebbe portare il mio lavoro in giro per il mondo, per confrontarmi con gli artisti delle varie culture.
Infine chiedo sempre a gli artisti che incontro…fatti una domanda che nessuno ti ha mai chiesto (e che avresti voluto sentirti domandare) e risponditi…
Mi sarebbe piaciuto rispondere alla domanda cos’è per me la pochezza. Perché alla fine la crisi dell’arte è legata al mercato, la pochezza è in molti collezionisti che comprano perché un’opera vale. Sono pochi quelli che comprano perché sentono dentro un’opera.
Il giorno 6 dicembre 2016 alle ore 18, 00 nello spazio di Palazzo Velli Expo in collaborazione con l’Atelier dell’artista presenta la personale “4 Levels” di Andrea Chisesi a cura di Marcella Damigella.
L’Artista: Andrea Chisesi nasce a Roma nel 1972. A Milano nel 1998 apre lo studio “Andrea Chisesi photografer” dove presto inizia a sperimentare una tecnica che lui stesso definirà “Fusione”, l’unione di pittura e fotografia. Dopo dieci anni, inaugura il primo atelier di pittura; solo nel 2013 si trasferisce ad Ortigia (Siracusa) dove apre il suo atelier e dove tuttora vive.
La mostra: La retrospettiva dal 6 al 20 dicembre a Roma tra le antiche stanze del trecentesco Palazzo Velli. “4 Levels” è titolo aperto a molteplici significati. Un livello dopo l’altro, una sezione accanto all’altra, la mostra che esemplifica mirabilmente la stratificazione estetica e concettuale dell’artista, non è rigidamente concepita in 4 sezioni a se stanti. Ogni parte è di rimando all’altra: fuochi d’artificio, fusioni, décollage, sovrapposizioni pittoriche, ogni parte è strettamente in connessione con il tutto.Il corpus di 47 opere propone una visione integrale del suo operato. La collezione completa sarà presentata a Taormina il prossimo anno.
INFO
4 LEVELS di Andrea Chisesi dal 6 al 20 dicembre 2016
Palazzo Velli Expo a Piazza di Sant’Egidio,10, 00153, Roma (Trastevere)
Tutti i giorni 10,00 – 22,00
Andrea Chisesi
info@andreachisesi.com
www.andreachisesi.com
E’ curatrice indipendente, art Advisor e consulente di marketing management culturale internazionale. Da oltre 20 anni e progettista culturale di eventi legati all’arte contemporanea con una particolare attenzione a spazi inconsueti, e alle interazioni con altre arti. Come project manager ha un’approfondita conoscenza dei diversi processi implicati nella pianificazione, coordinamento ed attività per grandi eventi dall’organizzazione, curatela, ricerca, alla redazione testi e cataloghi. Ha creato e curato oltre 50 rassegne, mostre personali e collettive, installazioni ed interventi in spazi pubblici in Italia.