Giunto alla 6′ edizione, il DieciLune – Festival dell’Autore 2016 è diventato già in breve tempo uno dei più interessanti appuntamenti del calendario culturale romano.
Dopo essere stato organizzato per i primi 3 anni a Napoli, dal 2014 la manifestazione è approdata a Roma e, dallo scorso anno, è ospitata alla Garbatella presso il Millepiani coworking, un punto di aggregazione importante per tanti giovani creativi della capitale: designers, grafici, videomaker, architetti, web designers.
Il Festival DieciLune si pone l’ambizioso obiettivo di promuovere e valorizzare i talenti artistici in ambito letterario, musicale, cinematografico, teatrale e delle arti visive. Una formula pensata in particolare per gli autori ma non solo, che alterna momenti formativi e di intrattenimento con laboratori creativi e dibattiti.
La kermesse di quest’anno aprirà i battenti venerdì 15 aprile 2016
con l’inaugurazione di una Mostra accompagnata da un aperitivo di benvenuto e si svilupperà nei due giorni successivi attraverso laboratori, conferenze, lezioni-spettacolo e workshop, per poi chiudersi domenica 17 aprile con la premiazione del concorso letterario omonimo e con un interessantissimo dibattito su Nino Manfredi, attore ma anche regista.
Il tema scelto per la Mostra che farà anche da filo conduttore di questa edizione del Festival è la Memoria. Conoscere il passato e riscoprirlo attraverso letture, riletture e spunti di riflessione che chiamano in causa le diverse arti: pittura, fotografia, letteratura, musica e cinema.
Un modo per comprendere meglio il presente alla luce degli insegnamenti del passato e delle testimonianze di chi ha lasciato un segno nella nostra memoria, ma soprattutto un’occasione di apprendimento, scoperta e consapevolezza.
Per scoprire di più sul Festival e sulle novità di questa edizione, abbiamo incontrato una delle promotrici del Festival, Bruna Bianchina – infaticabile responsabile degli eventi del Festival e del Circolo Bel Ami alla quale abbiamo chiesto:
Qual è a tuo avviso il fattore distintivo del DieciLune Festival dell’Autore rispetto ad altre iniziative analoghe ?
1. La concentrazione di appuntamenti in un unico finesettimana che permette sia agli autori esordienti, ma anche al pubblico generico, di poter assistere del tutto gratuitamente a diversi appuntamenti che approfondiscano dei temi specifici o che ne agevolino la discussione e il confronto. I temi affrontati appunto sono ogni anno nuovi e mai ripetitivi e seguono le tendenze della cultura odierna in modo da poter vivificare sempre l’interesse di chi segue il festival da anni o di chi lo conosce per la prima volta.
Come si colloca rispetto al panorama culturale e creativo della capitale?
2. Ponendo al centro del nostro festival l’autore inteso nel senso più puro del termine quindi come colui che crea un qualcosa che prima non c’era, possiamo trattare tutte le cinque macro aree (musica, cinema, letteratura, arti visive e teatro) che molto spesso si compenetrano l’una nell’altra. Infatti, durante la delineazione del programma, non pensiamo a compartimenti stagni anche se c’è sempre un’area principale di riferimento, ma gli interventi, e qui sta la grande capacità dei relatori, abbracciano le diverse aree perché la commistione dei generi e quindi delle arti non solo è onnipresente, ma rende le creazioni autorali sempre nuove e originali
Che legame c’è tra il Festival e il Circolo Bel Ami?
3. Il circolo letterario Bel-Ami è l’organizzatore della manifestazione e il Festival rappresenta il nostro evento più importante e identificativo degli scopi per cui il circolo è nato: la valorizzazione dei nuovi talenti artistici e la realizzazione di iniziative culturali nell’ambito della letteratura, teatro, musica e dell’arte in genere.
Non ci resta che invitare tutti a consultare il programma degli eventi e a partecipare numerosi alla manifestazione. Perché come ha scritto qualcuno, la cultura è l’unica droga che crea indipendenza. Buon festival a tutti!
Per maggiori informazioni:
http://www.festivaldiecilune.it/programma-2016/
http://www.festivaldiecilune.it/
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Ospiti
Andrea Ciaffaroni
Nato a Roma 34 anni fa, si diploma tecnico del montaggio cinematografico e televisivo all’Istituto di Stato per la Cinematografia “Roberto Rossellini” nel 2002; la sua passione e le sue ricerche d’archivio sul mondo del cinema gli hanno permesso di collaborare ad alcune pubblicazioni come “Il silenzio è d’oro” (secondo volume sulla storia del cinema comico americano), scritto da Enrico Giacovelli (Gremese, 2014), “The Final Film of Laurel and Hardy” (McFarland & Co, 2008) di Norbert Aping, “Laurel and Hardy – The European Tours” (Marriot Publishing, 2014). E’ membro dell’Associazione “Sons of the Desert”, società d’apprezzamento su Laurel e Hardy, e di “Ghostbusters Italia”, dove è redattore e archivista. Scrive su “Sagoma Comedy”, ha un suo blog sui comici, e anche se sta attualmente lavorando ad un libro su Cochi e Renato non si sente uno scrittore, ma solo innamorato dei comici.
Maria De Luca
Docente di recitazione, teatroterapeuta. Consegue il Diploma in Regia Teatrale rilasciato da Regione Lazio in collaborazione con l’Accademia Nazionale delle Arti, Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, Unione Europea, presso Link Academy di Roma. Consegue il Diploma in Arti Terapie Espressive (Arth TheatreCounseling all’Istituto Teatrale Europeo di Roma, accreditato MIUR e riconosciuto dalla Regione Lazio. E’ stata assistente alla regia di A. Zucchi. Conduce laboratori e seminari per adulti e bambini e corsi di formazione per docenti della scuola primaria. Coordina progetti teatrali nelle scuole primarie. Dal 2012 dirige il Dipartimento Teatro presso Profession Dance, a Ladispoli. Ha curato l’adattamento e la regia di opere di Beckett, Ionesco, Fo, Euripide, Schnitzler, Simon, Luzi, Shakespeare, S. Agostino, Garcia Lorca, Pinter, Ibsen. Coordina e dirige la Compagnia teatrale Traccedarte.
Benedetto Gemma
Benedetto Gemma, nato a Bari nel 1975, oltre ad aver passato buona parte della sua vita a lavorare con matite e pennarelli (e con Photoshop), ha anche organizzato il festival del Cinema d’Animazione legato alla manifestazione di Expocomics (alla Fiera del Levante di Bari) dal 1994 al 1996, ha scritto nel 2005 un libro dedicato alle Antologie Cinematografiche di Stan Laurel e Oliver Hardy per conto dell’Associazione Internazionale “Sons of the Desert”; ha collaborato nel 2008 con Norbert Aping per il libro “The Final Film of Laurel and Hardy” (uscito in Germania ed in USA); nello stesso anno ha fatto da consulente storico per il ridoppiaggio del film “Maestri di Ballo”, per la VideoSoundSystem; Ha curato personalmente il restauro audio dei Master originali delle musiche di Piero Montanari per “Il Pianeta Totò” e “Laurel & Hardy – Due Teste senza Cervello” e di quest’ultimo titolo ha curato completamente l’edizione in CD musicale per Digitmovies e SigleTV.net. Lavora attivamente con la webradio “Radioanimati” e “Frequenza Libera”.
Giacomo Mearelli
Nato a Roma nel 1963, inizia a fotografare in tarda età, a 20 anni, come supporto per la sua attività di pittore illustratore di ritratti iperrealistici. A 25 anni lavora come aiuto fotografo per Paolo Tallarigo, uno dei più grandi fotografi italiani di Playboy, Playman e Penthouse. Con lui apprende i segreti della foto in studio, della costruzione di un set ma soprattutto della gestione della modella. Da 25 anni lavora come fotografo e grafico, cercando sempre di trovare un punto di unione tra le due arti. Da 15 anni ha fondato, assieme ad un altro fotografo professionista Fabio Frighetto, l’agenzia fotografica Agenzia2D (www.agenzia2d.it) e nel 2014 ha aperto il suo nuovo grande studio sulla Nomentana (www.fotostudio2d.it) dove, oltre alle attività professionali, porta avanti corsi e workshop orientati a tutti i livelli e svolge l’attività di affitto delle sale posa per fotografi o videomaker. E’ specializzato in foto in studio, foto sportiva e foto di musica (live e in studio). A differenza di molti fotografi professionisti, ama la foto di matrimoni.
Angelo Pelini
Pianista, organista e compositore. Ha studiato pianoforte e composizione ai conservatori di Roma e L’Aquila. Si è diplomato poi al Conservatorio di S. Cecilia in Musica corale e Direzione di Coro e in Composizione. Ha eseguito come direttore di coro, pianista e organista, numerosi concerti di musica da camera, leggera e jazz e partecipato a numerosi spettacoli teatrali. Ha composto, arrangiato e orchestrato musica per teatro, documentari e film, per gruppi orchestrali classici, gruppi rock e jazz, gruppi corali e formazioni scolastiche. Ha scritto e scrive musica per Rai Trade Music Publishing. Ha insegnato per anni solfeggio, pianoforte, armonia e composizione e musica d’insieme sia in scuole pubbliche che private. Attualmente svolge l’attività di docente nella scuola secondaria di primo grado. E’ co-fondatore dei Têtes de Bois di cui è pianista e arrangiatore e co-organizzatore di tutti gli eventi artistici e i festival.
Saverio Raimondo
E’ stato definito “l’unico stand up comedian italiano che sembra vero” da Riccardo Staglianò su Repubblica. Nato a Roma nel 1984, giovanissimo viene preso come autore a Bra – Braccia rubate all’agricoltura (2002), poi è protagonista e autore assoluto del programma Raimondo-Visione (2007-2009), andato in onda quasi clandestinamente sul canale RED TV, ispirato senza vergogna al David Letterman Show, seguito, sempre su Red Tv, Abbasso Radio 2 – Il Contro-Fiorello (2009), durato una stagione. Debutta nella tv generalista nel 2010 con il programma Stiamo tutti bene (Rai 2), condotto da Belen: fra gli autori Stefano Disegni che prende Saverio nella redazione de Il misfatto, l’inserto satirico de Il fatto quotidiano, fino alla sua chiusura nel 2013. Nel 2012 è fra i protagonisti del programma Un due tre stella di Sabina Guzzanti, l’anno successivo viene adottato dalla sorella Caterina Guzzanti nel programma La prova dell’otto su MTV ed entra a far parte del cast di Glob su Rai 3 con i suoi editoriali satirici. Dal 2013, è autore degli inserti satirici de La gabbia, su La7. Saverio continua la sua principale attività di stand-up comedian nel locale Oppio Caffè di Roma, di cui è fondatore e direttore artistico dal 2012 del primo Comedy Club in Italia.Dopo aver trionfato a Sanremo nel primo “Dopo Festival” andato in onda direttamente sul sito web della Rai, nel 2015 è arrivato il suo primo programma, CCN – Comedy Central News su Comedy Central, un TG satirico senza rete, una striscia satirica di 10 minuti che ha estasiato i suoi fan, attualmente in onda con la seconda stagione.
Enrico Saccà
Laureato con lode in Dams Cinema con una tesi di Semiologia del Cinema. Parallelamente coltiva la sua passione teatrale frequentando una serie di corsi formativi tenuti da Mamadou Dioume, Luisa Pasello e Tanino De Rosa. Nel 1999 va in scena con Paolo Rossi nel laboratorio teatrale/spettacolo «Arlecchino vs Shakespeare» presso il teatro Cittadella di Modena. Nel 2002 col suo gruppo cabarettistico «I Madrigalisti Moderni» vince il premio per la miglior interpretazione originale al Festival Nazionale di Cabaret di Torino. Nel 2008 si diploma come sceneggiatore presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e, a seguire, frequenta il corso di formazione e perfezionamento per sceneggiatori «Rai/Script», dedicato alla serialità televisiva. Per il cinema firma le opere prime «Ipersonnia» (2011) di Alberto Mascia & Alessandro Capitani e «Tre Giorni dopo» (2012) di Daniele Grassetti, mentre a teatro collabora con l’attore Stefano Bicocchi, in arte Vito, per il quale scrive gli spettacoli comici «Croce e martello», «Album di famiglia» e «Il bar al portico» (novità italiana 2015/16).
Artisti in mostra
Daniele Bellucci
Da sempre appassionato di arti visive, (è tra l’altro il fondatore e direttore della rivista di cinema “Gli Spietati”) copre la fotografia come mezzo per esprimere al meglio la propria idea di sguardo. Predilige qualsiasi reportage di viaggio, persuaso che ogni luogo sia fonte potenzialmente inesauribile di scatti memorabili; i villaggi e i paesaggi più incontaminati come le città che il turismo di massa ha reso visivamente più logore. Nella perseverante attesa di congiunture le cui componenti il caso decida di disporre in una possibile armonica composizione, si diverte a coglierne il lato ironico, i contrasti, gli ossimori, lo straniamento degli elementi. Appassionato di volti è sempre alla ricerca del ritratto non banale. Assillato dalla composizione perfetta, passa la maggior parte del tempo a rifinirla in post-produzione. Nel 2013 ha contribuito a fondare l’associazione fotografica Festival nel Mondo, che si caratterizza specificatamente nell’organizzare viaggi fotografici intorno al mondo durante feste tradizionali. Ha esposto in numerose gallerie di Roma, partecipato a collettive, vinto concorsi.
Virginia Cerruto
“Ho sempre visto meglio quando i miei occhi erano chiusi”. E’ così che l’artista individua quei meridiani e paralleli che conducono a territori senza nome che appartengono ad una disciplina che non si può insegnare: geografia dell’anima. Si tratta di luoghi nel quale il tempo si dilata, come un lungo respiro che guida alla mediatazione e gli occhi della mente possono strappare alla coscienza la chiave per accedere alla sfera dell’ inconscio. Così l’ esperienza sensoriale percettiva del reale si prolunga e si trasfonde in una dimensione atemporale dalla quale l’artista estrae un codice visivo che svela stati e strati in cui il tempo non è più successione di momenti ma qualità della coscienza.
Emilia Di Stefano
Laureata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, ha studiato Pittura e Sperimentazione presso la Scuola di Arti Ornamentali S. Giacomo di Roma. Autrice di performance teatrali e di installazioni concettuali, ha partecipato a numerose mostre collettive e work shop di arte interattiva in Italia e all’estero. Ha ricevuto la ‘Segnalazione d’Onore per la Grafica’ al ‘Premio Internazionale Firenze-Europa’. Pubblicata nel catalogo ‘Protagonisti dell’Arte 2014 – dal XIX secolo ad oggi’ a cura di Paolo Levi (EA Editore Palermo) e nel Catalogo Internazionale ‘Avanguardie Artistiche 2010’ (Centro Diffusione Arte Palermo). I suoi lavori sono il frutto di una ricerca e sperimentazione sulla materia in quanto oggetto e in quanto frammento di oggetto. Predilige assemblare sul supporto oggetti di uso quotidiano, dismessi, o elementi di oggetti rotti, usati, deteriorati: si tratta di un’operazione di decontestualizzazione quasi duchampiana, poiché vuole invitare a riflettere sulla loro qualità, sulla loro identità materica e formale, che può diventare ‘altro’ da ciò che sono stati concepiti di essere. L’intervento del colore, ispirato dall’action painting pollockiano, segue l’impulso e il flusso delle emozioni, ma è anche riflessivo e compositivo.
Gaetano Giglio
Giovane talento artistico emergente, specializzato con il massimo dei voti in arti visive e discipline dello spettacolo presso l’accademia di belle arti di Roma. “Convinto che l’arte sia forza e libertà espressiva, l’artista si rifà alla pittura informale degli anni ’50-’60, che aveva caratterizzato le opere di Grandi come Willen de Kooning,franz Kline e Jackson Pollock, svuotando quindi l’opera d’arte da ogni aspetto formale per evidenziare non tanto la forma quanto il contenuto, e facendolo soprattutto attraverso il risalto dei colori e dei materiali impiegati, che non diventano più, quindi, un mezzo di creazione dell’opera ma i protagonisti dell’opera stessa, atti a meglio esprimere i sentimenti dell’artista. Attraverso l’uso di colori primari fondamentali, riesce ad esprimere appieno i suoi sentimenti, che vanno dalla forza vitale e reattiva al conflitto che avverte in se stesso e in ciò che lo circonda. Grande importanza riveste anche la materia. Superfici rugose e scoscese richiameranno alla mente sensazioni di lotta, di spiacevolezza, mentre superfici morbide e levigate indurranno più facilmente a sentimenti di dolcezza e serenità”.
Mark Rathmell
Ha studiato arte presso la Camberwell School of Art di Londra. Ha partecipato a diverse mostre tra cui personali in luoghi come la leggendaria Fonderia in Shoreditch e a mostre collettive presso la Tate Modern e la Tate Britain (Tweet Me Up, 2012), la A & D Gallery di Baker Street, London e Hundred Years Gallery di Hoxton. Il suo lavoro è principalmente un’esplorazione figurativa delle possibilità di rappresentazione nei vari media. Lavora anche con audio e video, realizzando una serie di video-ritratti completati nel 2015. Vive e lavora a East London.
Federico Strinati
E’ un serio e compassato manager nel mondo dell’arte, ma in una vita parallela é un fotografo e un compositore. Nato, cresciuto e stabilizzato a Roma da oltre quattro decenni, ha approcciato sin da adolescente la fotografia e la composizione musicale come “urgenza” creativa. Il suo linguaggio predilige l’immagine di architettura, soprattutto rivolta al paesaggio urbano e storico-artistico volutamente reinterpretato e decontestualizzato attraverso la prosa che accompagna ogni immagine, parte integrante della suggestione visiva.
PROGRAMMA
VENERDÌ 15 APRILE
Ore 19.00 (Arti visive): Inaugurazione della mostra “Memento”
Il tema scelto per la mostra di quest’anno e che risulta anche il fil rouge che unisce tutti gli interventi del Festival, è la Memoria. Conoscere il passato e ciò che siamo stati è fondamentale per poter affrontare il presente e per non commettere più gli stessi errori, ma serve anche per avere una maggiore consapevolezza di ciò che è stato fatto per migliorarsi in continuazione. Gli artisti presenti, come è sempre la cifra stilistica delle mostre del festival Dieci Lune, esporranno la loro idea autorale e quindi personale di memoria, attraverso pitture, fotografie, sculture e performance artistiche.
Aperitivo di benvenuto.
SABATO 16 APRILE
Ore 10.00 (Musica): Laboratorio ”La parola cantata, come trasformare una poesia in canzone”
con Angelo Pelini e Fatima Guido
L’incontro si articolerà in 3 fasi:
1. Ascolto e analisi formale di testi di canzoni note;
2. Discussione su alcuni testi poetici proposti dai partecipanti con eventuale adattamento del testo in forma “canzone”;
3. Realizzazione musicale dal vivo di un testo scelto fra quelli proposti e sui quali si è lavorato.
Ore 11.30 (Cinema): Conferenza “Lo Slap-stick e l’arte di far ridere: Buster Keaton”
con Andrea Ciaffaroni
Sin dagli albori del cinema, il genere comico ha contribuito più degli altri per la diffusione e il successo della settima arte. Il primo umorismo era “rozzo” ma immediato, finché una generazione di giovani comici hanno stravolto i ritmi e le tecniche dello slapstick: da Charlie Chaplin a Harold Lloyd, passando da Charley Chase a Laurel e Hardy. Un nome primeggiò su tutti: Buster Keaton. Sono passati 50 anni dalla sua morte, e anche se la sua carriera si è concentrata nel periodo del cinema muto, Keaton è stato un esempio per molte generazioni di autori comici che verranno dopo, da Jerry Lewis e Maurizio Nichetti. Perché nel linguaggio cinematografico è stato insuperabile e modernissimo.
Proiezione di un video dimostrativo e “The Goat”, comica del 1921.
Ore 15.00 (Teatro): Laboratorio teatrale “La stanza del disordine”
di e con Maria De Luca
L’esperienza laboratoriale è incentrata su esercizi di percezione del proprio corpo, di gestione dello spazio individuale e di gruppo, di improvvisazione, di costruzione di sequenze di movimento individuali e collettive, di costruzione di un personaggio e di creazione di storie. Nota Le attività del training teatrale (giochi di relazione, esercizi corporei, mimici e vocali, improvvisazioni) avranno lo scopo di migliorare le capacità comunicative, relazionali e creative dei partecipanti. L’obiettivo del laboratorio è quello di governare il processo di sviluppo dei ricordi Memoria emotiva e trasformazione del ricordo in momento teatrale. Ci saranno due fasi di lavoro la prima sul corpo, la seconda sulla voce.
(Numero massimo posti disponibili: 25, prenotazione obbligatoria)
Ore 16.30 (Musica): Lezione/spettacolo: Léo Ferré – Fabrizio De André: due autori a confronto fra amore e rivolta
con Angelo Pelini
Durante la lezione verrà illustrata la figura dei due autori, cogliendone somiglianze e differenze, attraverso letture, racconti, aneddoti, esperienze, proiezioni video, ascolti. Si passerà poi allo Studio della personalità artistica dei due autori dal punto di vista letterario e musicale, infine ci sarà un’analisi tecnico/musicale di alcune composizioni dei due autori e illustrazione delle metodologie di arrangiamento proposte dai Têtes de Bois, esemplificazione attraverso esibizione live.
Ore 18.00 (Arti visive) Workshop: “Il ritratto fotografico: Il rapporto tra fotografo e modello”
con Giacomo Mearelli
Durante la lezione verrà spiegato come affrontare la fotografia di ritratto sia in studio per la realizzazione di un book fotografico sia all’aperto con modelli occasionali, come pensare allo shooting o ad un progetto più ampio respiro.
In particolare:
1. come prepararsi al servizio fotografico, gli studi preliminari, le ricerche e la conoscenza del modello
2. Gli schemi di luce, quali schemi a seconda dei soggetti da fotografare, i classici schemi fino ai più complessi (fotografare un gruppo rock con vari elementi o una folla)
3. gli aspetti psicologici del fotografo e i problemi connessi (es. privacy), come affrontare il servizio fotografico, gli errori da evitare assolutamente e i tipi di modelli sui quali ci si può imbattere (volontari o occasionali)
Ore 19.30 (Cinema): Incontro “Stanlio e Ollio: l’invenzione del doppiaggio”
interviene Benedetto Gemma, presidente della sezione “Noi siamo le colonne”
L’evoluzione del cinema a cavallo fra il 1927 e il 1929 sconvolse la comunità di Hollywood per la paura di perdere l’importazione dei film nei paesi stranieri, inclusa l’Italia. Il produttore Hal Roach, che aveva sotto contratto i famosissimi Stan Laurel e Oliver Hardy, ricorse ad uno stratagemma: far recitare il cast nelle lingue interessate. Il risultato, pasticciato e poco comprensibile all’orecchio, fece sì che quando il doppiaggio venne inventato si decise che Stanlio e Ollio avrebbero continuato a parlare male l’italiano. La storia di un doppiaggio che ha fatto epoca. Proiezione di un documentario dimostrativo a cura de “I figli del deserto”, club di Laurel e Hardy.
DOMENICA 17 APRILE
Ore 10.00 (Teatro): Workshop “Ridersi addosso: Analisi della scrittura comica”
con Enrico Saccà
Perché i comici ci fanno ridere? Perché ci raccontano dei loro difetti, dei loro fallimenti e così noi ci immedesimiamo. Il che significa, in realtà, ridere di noi stessi. Poi, certo, anche le endorfine fanno la loro parte, ma quello che ci interessa qui è capire come, partendo dal nostro vissuto, possiamo far ridere il prossimo senza scadere nell’autobiografismo spicciolo. Enrico Saccà, sceneggiatore e drammaturgo, metterà sul piatto la sua esperienza di autore (tragi)comico e, analizzando alcuni spezzoni di suoi testi teatrali, anche inediti, cercherà di dissezionare questo processo creativo. E se alla fine non avrete capito come dall’osservazione spietata di se stessi e del prossimo si arrivi all’iperbole comica, non aggredite l’autore e ricordatevi, piuttosto, che anche dalla peggiore delle delusioni potete sempre ricavare il materiale per il migliore dei vostri sketch (si spera…)!
Ore 11.30 (Teatro): Lezione/spettacolo “La satira e il teatro: incontro con Saverio Raimondo”
Aldo Grasso ha scritto recentemente: “Si può tranquillamente affermare che Saverio Raimondo è il più bravo comico in circolazione”. Ora in onda su Comedy Central con un tg satirico intitolato semplicemente CCN (che sta per Comedy Central News), Raimondo si rifà ai suoi colleghi americani come John Oliver senza dimenticare la lezione dei Python per il gusto dell’assurdo e quella di Allen per le battute fulminanti. Il dibattito sulla satira è da sempre centro di polemiche e voce di presunti esperti che si affrettano a spiegare cosa fa ridere e su cosa si può far ridere. Raimondo è puro ossigeno, soprattutto per quelli che (citando Raimondo) credono che «la satira non deve cambiare il mondo, non deve far pensare, non deve trasformarsi in poesia né diventare pretesto (o arma) di lotta politica. La satira deve fare ridere, punto, il resto sono problemi tuoi».
Ore 15.00 (Letteratura): Kill the publisher
con Cristiano Sabbatini
Tre editori a completa disposizione di poeti e scrittori per dissipare dubbi e curiosità nell’intricato mondo dell’editoria italiana. Saranno presenti Mariangela Mincione (Mincione Edizioni), Simone Benvenuti (Sirente Edizioni), Daniele Picciuti (Nero Press) e Marco Proietti Mancini (curatore di antologie e collane per Edizioni della Sera e Historica).
Ore 16.30 (Letteratura): Premiazione Concorso letterario DieciLune 2016
con ClaraCerri
I dieci finalisti del VI Concorso Nazionale DieciLune sono (l’ordine è puramente casuale): Domenico Brancucci con “I morti non annegano”; Daniele Missiroli con “L’unica spiegazione”; Maurizio Germani con “Un pesce rosso da invidiare”; Laura Buizza con “Lacci rossi”; Roberta Livardi con “L’incerto destino dei doni con le ali”; Luca Bruno Zambelli con “Cuore di plastica”; Maurizio Bongiorno con “Fino all’ultima goccia”; Marco Volpe con “Grosso guaio a Chinatown”; Romeo Vernazza con “L’app che sconvolgerà il mondo”; Cristina Katia Panepinto con “Arma a doppio taglio”.
Ore 18.00 (Cinema): Dibattito Nino Manfredi: analisi di un regista
con Andrea Ciaffaroni
Fra tutti i grandi attori della commedia all’italiana, Manfredi è stato uno dei pochi forse l’unico a dirigere pochi ma buoni film nella sua carriera: un episodio del film “L’amore difficile”, “Per grazia ricevuta” e “Nudo di donna”. Poetico e acculturato, Manfredi inserì la lezione di Buster Keaton nel suo primo film da regista, che proiettiamo in una edizione restaurata. L’episodio si chiama “L’avventura di un soldato”, tratto dall’omonimo racconto di Italo Calvino.
Aperitivo di saluto.
Francesca Liani.
Project manager, opera nell’ambito della consulenza di direzione connessa all’attuazione di progetti cofinanziati con Fondi Europei e gestiti da Enti Pubblici e privati a livello nazionale e locale. E’ esperta in ideazione, progettazione, coordinamento e gestione di progetti integrati in ambito comunicazione, marketing e sviluppo locale, formazione e start up d’impresa, marketing territoriale, turistico e culturale. In oltre 20 anni di attività ha collaborato con istituzioni, enti pubblici, società di consulenza, agenzie di sviluppo, onlus e associazioni di categoria.
Dal 2010 è membro del Comitato di promozione dell’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Roma.
Ha curato la redazione di numerosi studi in ambito economico – sociale essendone poi relatrice in convegni a livello nazionale ed europeo. In campo giornalistico ha collaborato con diversi magazine, quotidiani on line e newsletter scrivendo articoli e tenendo alcune rubriche sui temi turismo, cultura, attualità.
Nel 2013 ha pubblicato la prima silloge intitolata “IMPRONTE – Stille d’Anima”.
E’ impegnata in ambito culturale in diversi progetti editoriali sia come autrice che co-autrice.
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