I sentimenti sono i protagonisti della mostra che si sviluppa fra due sedi storiche come Palazzo Venezia e Castel Sant’Angelo. “Labirinti del cuore. Giorgione e le stagioni del sentimento tra Venezia e Roma” (24 giugno-17 settembre 2017) espone 45 dipinti, 27 sculture, 36 libri a stampa e manoscritti, oltre a numerosi altri oggetti che ricostruiscono i labirinti umani ambientati nella Roma e nella Venezia del ‘500.
Si parte idealmente da Palazzo Venezia con l’opera di Giorgione i “Due amici”. La tela protagonista, che raffigura un doppio ritratto, è considerata dal curatore Enrico Maria Dal Pozzolo “la Gioconda di Palazzo Venezia” dove risiede fra le collezioni permanenti del Museo Nazionale. Seppur poco nota e con qualche dubbio sull’attribuzione, ha cambiato il corso della ritrattistica e “offre ancora oggi interessanti spunti di ricerca” spiega Edith Gabrielli, direttrice del Polo Museale del Lazio.
Muovendosi fra le sale dell’Appartamento Barbo ci si immerge nel mito di Venezia e si rivivono i legami dell’epoca con la Città eterna. Fra quadri, libri, sculture e oggetti contemporanei dell’artista di Castelfranco Veneto si respira l’aria della Roma cinquecentesca con continui rimandi alla città lagunare nel pieno del suo splendore artistico.
Ci aspetta una seconda tappa particolarmente significativa: Castel Sant’Angelo. In questa sezione ci si emoziona davvero, non solo per la presenza di opere provenienti da importanti musei del mondo, di grandi maestri del Cinquecento tra cui Tiziano, Tintoretto, Romanino, Moretto, Ludovico Carracci, Bronzino, Barocci e Bernardino Licitino, ma anche per il tema che li accomuna. Desideri, mancanze, melanconie, dolori, ricordi, ovvero i labirinti che ogni essere umano ha nel proprio cuore, vengono declinati secondo il gusto e la sensibilità dell’epoca. Si passa dalla rappresentazione pittorica delle parole, a quella della musica, delle metafore, per arrivare a quella dell’erotismo ante litteram fino alla declinazione più tradizionale della famiglia.
“La dimensione ritrattistica diventa privata in un momento cruciale della propria esperienza emotiva.
Il labirinto del cuore rappresenta una storia molto umana”
Enrico Maria Dal Pozzolo
Il prezioso allestimento curato dall’architetto Michele De Lucchi valorizza le opere d’arte esposte, che ricostruiscono il contesto culturale dell’epoca, valorizzando le sale espositive. Sete veneziane fanno da sfondo ai quadri e teche sapientemente illuminate permettono il librarsi delle stampe.
“I sentimenti sono la materia sulla quale gli uomini si evolvono”
Michele De Lucchi
Questa mostra è il risultato di un insieme di preziosi contributi in ambito storico, artistico, musicale e tecnologico e si conclude con un’installazione video tradizionale e contemporanea al tempo stesso, Il Giardino dei Sogni. Il pubblico viene idealmente posto all’interno di un giardino cinquecentesco. Essa ha il suo punto di partenza in alcuni dipinti di Giorgione da Castelfranco, che rielabora per catturare il visitatore, fino a condurlo in una dimensione onirica.
CURIOSITA’
*Registrazione musicale: uno spartito inedito dipinto in uno dei quadri esposti è stato registrato presso Basilea. E’ disponibile nell’audioguida.
*Palazzo Venezia: è stata la sede dell’Ambasciata della Repubblica di Venezia, la piazza prende il nome dal palazzo e non viceversa
*Chiesa di San Marco: adiacente palazzo Venezia
*Castel Sant’Angelo: non perdetevi i panorami di Roma
LINK UTILI
http://www.polomusealelazio.beniculturali.it/
http://museopalazzovenezia.beniculturali.it/
http://www.castelsantangelo.com/
Elena Cattaneo, cremonese di nascita e romana di adozione, è appassionata di arte e comunicazione. Come insegnante, editor e web reporter vive la sua città anche dopo diversi anni con la curiosità e la sorpresa di una turista. A seguito della Laurea in lingue e il perfezionamento in Scienze della Comunicazione si è dedicata in maniera trasversale alla comunicazione d’impresa.
Ha coltivato nel tempo svariati interessi culturali con il gusto della scoperta artistica e del confronto umano.