Incontriamo Vincenzo De Filippo ideatore, compositore e direttore di Landscapes lo spettacolo contaminazione di suoni ed emozioni con il coro gospel “Taschler Voices”, l’ensemble vocale rinascimentale “Alcanto”, l’ensemble “Marmediterra” e la piccola orchestra di sette strumenti al Teatro Vascello di Roma (in scena il 19 ottobre 2015 e in programmazione per maggio 2016).
Landscapes è dove si alternano voci soliste e voci narranti, canti etnici, musica balcanica, klezmer, araba, musiche originali di raccordo e immagini, sempre originali, di luoghi lontani.
Landscapes è un viaggio per i sensi e per farti ricordare la pienezza di momenti particolari, come quella che hai vissuto nei tuoi viaggi: “è una sorta di riflessione che vogliamo proporre. Ad esempio quando una persona viaggia, vede e vive dei luoghi, questi evocano una semplicità di messaggi e chiunque porta con sé impressioni e sensazioni. Per questo lo spettacolo ha preso il nome di Landscapes, perché sono paesaggi della memoria” sottolinea De Filippo il compositore e direttore di tutto il gruppo.
Ma come fa la memoria a tradursi in un punto di vista musicale?
Tutti noi se andiamo a Cuba, ad esempio, restiamo affascinati dalle diversità e riconosciamo anche delle identità melodiche, poi al ritorno ricordiamo dei ritmi. Ogni zona del mondo ha delle caratteristiche intrinseche che noi ripercorriamo e riproponiamo all’immaginario personale dello spettatore. Perché la musica non è solo una colonna sonora, come in un film, ma da una connotazione emotiva all’immagine.
Qual è il viaggio proposto?
Quello che mi ha ispirato è stata una ninna nanna che mio figlio di quattro anni mi dedicò una sera. Si parte da una miniera in provincia di Caltanisetta, per poi risalire l’Italia attraverso ritmi e tradizioni della Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Dal canto dei minatori ha inizio metaforicamente questo viaggio che parte dal buio, da un luogo primordiale al quale tutti siamo legati e che torna nei momenti fondamentali della vita. Perché nasciamo dal mistero che rimanda all’oscurità, uno dei paesaggi più autentici, e da esso ogni volta torniamo a rinascere. E la vita, il sole, la speranza viene portata da tarante e serenate per poi tornare a sonorità soul nel pezzo di chiusura.
Da compositore a direttore d’orchestra. Come riesci a dirigere un multiforme universo di suoni e farli incontrare?
Sono due cori di 40 e 12 persone che dirigo da molti anni e il mio sistema è una tecnica che si base sulla voce naturale, non ha sovrastrutture come nella lirica, per questo possono convergere due gruppi corali di matrice diversa: è la voce che si adegua all’atmosfera del suono che vogliamo creare. La mia principale caratteristica è quella di mischiare i cori, ho studiato musica rinascimentale, Inoltre i musicisti sono tutti professionisti eclettici, ho l’onore di esser scelto da musicisti moderni che sanno improvvisare e usare registri diversi: entrare e uscire dall’etnico, al jazz, al classico.
In questo spettacolo c’è quello che ritengo essere la strada percorribile dalla musica .
Attualizzare il passato è una parte della vita culturale di un paese, e poi c’è contemporaneità e sperimentazione…” Siamo esageratamente bombardati da messaggi e da impressioni ma tanto, come suggeriva Stravinskij la musica nasconde il mistero della vita, che rimane comunque tale, sta a ognuno di noi trovare la giusta interpretazione.
Vincenzo De Filippo è un musicista e compositore eclettico. Ha iniziato il conservatorio all’età di 20 anni, prima suonava la grancassa in una banda. Inizia a lavorare in banca ma dopo solo 21 giorni si licenzia per dedicarsi a tempo pieno alla musica. Fa il musicista e insegna ai suoi quattro figli a giocare con gli strumenti e con la musica.
I suoi interessi spaziano dalla polifonia rinascimentale alla musica contemporanea, passando per il Tango argentino e il Jazz sia come strumentista che come arrangiatore.
Diplomato con il massimo dei voti all’accademia di Santa Cecilia in Composizione Sperimentale e Lettura della Partitura, attualmente studia Direzione d’Orchestra nello stesso Conservatorio. Ha frequentato numerosi corsi di perfezionamento in vari ambiti tra cui: Ferienkurse für Neue Musik in Darmstadt nel 2004, Siena Jazz, Roma Jazz’s Cool 2006, Settimana Internazionale del Recitar Cantando “Ottaviano Alberti” 2011. Ha studiato tra gli altri con: Luciano Pelosi, Claudio Dall’Albero, Bruno Tommaso, Ramberto Ciammarughi, Marco Beasley, Toshio Hosokawa, Wolfgang Mitterer.
L’attività concertistica spazia dalla musica classica con l’Ensemble Rinascimentale Alcanto, l’Estro Ironico, i Maestri Cantori di San Carlo Borromeo al Tango Argentino, esibendosi con il gruppo di cui è fondatore: il Trio de la Sombra, e nel panorama etnico ottiene molti successi col progetto Marmediterra che avvalendosi della collaborazione di musicisti Senegalesi, Libanesi, Marocchini e Slavi, si propone di filtrare e sintetizzare le matrici musicali del mediterraneo (musica araba, balcanica e popolare del sud Italia) con arrangiamenti sperimentali.
Per il Trio de la Sombra compone ed arrangia tutti i brani del loro repertorio.
Sempre nell’ambito del Tango, collabora con le cantanti Sandra Rumolino e Ana Karina Rossi.
In ambito Etnomusicologico tiene lezioni – concerto in molte istituzioni tra cui l’Università per Stranieri di Siena con una trattazione sulle similitudini della cantillazione coranica e la melopea dei canti dei minatori siciliani.
Ha scritto e curato musiche applicate al teatro, alla danza, al cinema e ultimamente compone musiche per video-art e videogames. Ha altresì partecipato in scena come musicista per questi spettacoli. Tra i maggiori: Milonga Merini (2012), Certe notti non accadono mai (2011-2012), Senza nulla a pretendere, fuite zingari che arrivano i teatranti (2011), Le Grand Cafè des Voyageurs – partiture per Umani Universi in transito (2009), Tango Clandestino (2008), Un Giorno Eterno (2008), Le Grand Cafè des Voyageurs (2007).
Dirige stabilmente l’Ensemble Alcanto, il Coro Taschler Voices e altre compagini orchestrali del panorama musicale italiano.
Vencenzo De Filippo official Website:
https://vincenzodefilippomusicista.wordpress.com
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Foto Patrizio Frezza
Parole, lingua e linguaggio, arte e le nuove tecnologie sono quel filo rosso con il quale mi diverto a tessere le mie giornate. Innovazione e sviluppo di nuovi orizzonti gli spunti che mi fa piacere incontrare. Giornalista, editor, copy writer e content media. Dopo la laurea in Filosofia del Linguaggio e della Mente a Napoli, mi trasferisco a Roma dove mi specializzo in comunicazione per il web e i nuovi media e per diversi anni sono caporedattore del mensile “Next Exit, creatività e lavoro” approfondendo temi di economia della cultura. Ho curato la pubblicazione di diversi progetti editoriali, tra cui Young Blood, annuario dei giovani artisti italiani, e RomaCreativa, per fare una mappatura dei creativi italiani nel mondo e nella capitale.