Il sistema monetario Blockchain delle cripto-monete è basato su comunicazioni peer to peer ed è studiato per mettere in contatto diretto le parti interessate a una transazione senza che sia necessaria la presenza di un intermediario bancario.
Quando si acquista online con una criptovaluta, come ad esempio il bitcoin – ad esempio si paga l’abbonamento a un quotidiano elettronico, o si prenota un albergo – il pagamento avviene in maniera diretta tra l’abbonato e l’editore, tra il turista e l’albergatore, senza la preventiva verifica da parte di una banca. In questo modo è possibile non solo restare anonimi durante la transazione, ma si elimineranno – anche se non del tutto – anche i costi di transazione. Come tutto questo avvenga, lo approfondiremo nei prossimi articoli, quando affronteremo la questione dal punto di vista della tecnica.
Quello che ci interessa sottolineare adesso è che all’interno di questo sistema monetario è garantita sia la stabilità dei prezzi (perché l’offerta di moneta è calcolata da un algoritmo open source, non da una banca) sia la regolarità delle transazioni, perché sono registrate in un database accessibile e verificabile da tutti: la Blockchain.
Proprio per questo, la diffusione del bitcoin come strumento di pagamento cresce quotidianamente. Dal gennaio 2011, giorno in cui ha iniziato ad essere “spendibile”, è stato utilizzato per un numero sempre crescente di transazioni e si sono moltiplicati i siti web che ne hanno consentito l’uso per acquistare beni e servizi online. Nel tempo sono anche apparsi dei siti dove si possono cambiare i bitcoin con monete a corso legale come il dollaro e l’euro.
Sebbene molte tra le grandi aziende, come ad esempio Microsoft e Amazon, abbiano cercato di creare la propria moneta digitale per acquistare i loro servizi, il bitcoin è diventato ormai l’alternativa valida per acquistare, vendere e scambiare beni al di fuori dal sistema monetario convenzionale.
L’intero sistema monetario Bitcoin viene gestito attraverso un database che risiede tra tutti i partecipanti della rete (nodi) e che memorizza tutti gli scambi monetari avvenuti all’interno del network senza necessità di qualsiasi tipo di regolamentazione da parte di un’autorità esterna o centrale.
I nodi della rete tengono traccia e verificano le informazioni su tutte le transazioni e svolgono il ruolo di verificare la sicurezza, garantiscono che il bitcoin venga speso dal legittimo proprietario. Il Bitcoin utilizza quindi un database distribuito tra i nodi della rete e utilizza la crittografia per evitare il cosidetto double-spending, considerato in genere una delle maggiori criticità del concetto di moneta digitale.
Il software che permette di far funzionare il sistema è completamente open source e pertanto chiunque può condividere e verificare la consistenza del codice sorgente.
Come una qualsiasi moneta, i bitcoin permettono l’acquisto di beni e servizi e oramai esistono anche diversi siti web dove è possibile cambiare i propri Bitcoin con Dollari, Euro, Yen o altre valute.
I bitcoin possono essere accumulati (memorizzati) in un portafoglio elettronico nel proprio computer oppure affidati a server che offrono servizio di custodia.
Grazie alla natura peer to peer di questo sistema monetario, è possibile creare moneta senza l’intervento – e il controllo – di una qualsiasi autorità esterna, come ad esempio una banca centrale, e si possono effettuare transazioni in completo anonimato. La stabilità economica del sistema è garantita dal coinvolgimento di ogni operatore sia nella costruzione sia nella verifica delle transazioni che regolano il funzionamento del sistema (non a caso è un sistema peer to peer, in cui tutti sono alla pari).
Il sistema monetario bitcoin fornisce inoltre una particolare garanzia alle transazioni, dovuta a una verifica criptografica da parte dei nodi (che approfondiremo nei prossimi articoli) che rende le transazioni monetarie irreversibili (irreversibili? si come nel contante, una volta che hai dato i soldi non li rivedi piu’).
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