Nascono gallerie gestite da Donne Galleriste, ad integrare il mondo dell’Arte a Roma e nasce da quella necessità di un mercato sempre più in crescita e di artisti sempre più validi e numerosi, ma non solo. Per far vivere l’Arte nel mondo attraverso collezioni, collezionisti l’offerta è ancora tanta. C’è molta creatività differenziata grazie alla modernità e il sostegno dei media ottimo e perfetto promotore della società moderna. L’Arte è influenzata da sempre dal contesto sociale e geografico. In Italia, patrimonio artistico del mondo, ci sono tante richieste ma si lavora con fatica, pochi mezzi e poche strutture che sostengono l‘Arte come fondazioni, enti e istituzioni pubbliche o private. (Come ad esempio in Francia, in Inghilterra, o in altri paesi Europei).
Facciamo un tuffo nelle belle Gallerie Romane e gestite da Galleriste moderne che intervisto. Sono tutte donne intraprendenti, piene di entusiasmo e passione, sempre più professionali, di grande spessore e in ricerca continua, è un po’ questo il file rouge che le accomuna oltre l’Arte, con la A maiuscola.
Scopriamo 3 direttrici galleriste, donne, madri, mogli, lavoratrici del mondo dell’Arte a Roma. Come lavorano attraverso queste tre interviste a confronto…
Intervista ad Anna Marra della AnnaMarra Contemporanea – Gallerista di Roma
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Come nasce il tuo amore per l’Arte? E quali tappe stai raggiungendo oggi?
La mia attività professionale è stata per oltre 20 anni legata alla mia formazione di economista, che ho svolto in tutt’altro campo. La passione per l’arte contemporanea come collezionista, l’amicizia con una gallerista storica come Mara Coccia e la necessità di essere maggiormente presente in famiglia mi hanno portato a intraprendere professionalmente questa attività.
Un primo importante risultato raggiunto riguarda innanzitutto il fatto di essere identificata come una galleria di ricerca: questo è sicuramente l’aspetto del mio lavoro che prediligo, assecondare la mia curiosità verso il nuovo per un’offerta realmente contemporanea. Un altro importante risultato che sto conseguendo è una maggiore visibilità all’estero, non solo attraverso la partecipazione a fiere di livello internazionale a Parigi, Londra, Bruxelles, ma anche attraverso la collaborazione con gallerie americane.
- Mi puoi descrivere la tua filosofia in 3 espressioni? Ricerca di espressioni artistiche contemporanee che a mio giudizio non siano mode passeggere. Responsabilità nei confronti degli artisti e dei collezionisti. Promozione di una maggiore apertura del mercato italiano dell’arte contemporanea, sia aiutando i nostri artisti emergenti ad affermarsi all’estero, sia facendo conoscere artisti stranieri ai collezionisti italiani.
- Che rapporto hai con gli artisti e come si esplore l’arte di oggi? Credo che il ruolo di un gallerista non si limiti ad agevolare la vendita delle opere di un proprio artista, ma si estenda a promuoverne la crescita professionale a tutto tondo. Per l’affermazione di un artista è importante documentare il suo lavoro, anche attraverso la pubblicazione di cataloghi, e promuovere le sue opere a livello internazionale, attraverso le fiere, l’organizzazione di mostre all’estero e il supporto di gallerie straniere con cui credo sia importante creare una rete di relazioni.
Guardare un opera d’arte è come guardare l’anima dell’artista. Se i loro quadri potessero parlare che ci direbbero oggigiorno?
Penso che un’opera d’arte debba trasmettere essenzialmente emozioni che possono essere legate all’intenzione di denunciare fatti politici o sociali del momento, come invece esserne totalmente slegati, trattando questioni intime o tematiche trascendentali. Tra gli artisti che seguo ve ne sono alcuni che utilizzano l’opera d’arte come strumento di denuncia politica e sociale, altri che invece attraverso essa esplorano la propria identità, altri ancora che in maniera più poetica rimandano a tematiche trascendentali. Credo che il bello dell’arte sia poterci parlare di qualsiasi cosa.
- Quanto è importante lo spazio espositivo per rapporto all’opera e come lo influenza?
Lo spazio espositivo può influenzare l’artista non solo nella realizzazione di opere site specific, ma nella scelta di opere che possano dialogare con lo spazio risultandone valorizzate.
- Cosa determina il valore di un opera d’arte contemporanea?
Il valore di un’opera se nel breve periodo può risentire di speculazioni economiche, credo che nel lungo periodo prevalga invece il valore dell’artista. Certamente i tempi del mercato non sono quelli dell’arte. Mi spiego. In Italia abbiamo avuto negli ultimi 50 anni grandissimi artisti, di cui il mercato internazionale si è accorto solo ora, valutandoli come meritano. Allora io mi domando: quando si parla di mercato per esempio per Fontana, per Castellani, per Manzoni si parla del mercato di quando hanno avuto la loro maturità espressiva e il prezzo delle loro opere era assai contenuto, o del mercato attuale in cui alle aste internazionali si contendono anche i pezzi meno belli a prezzi stratosferici? Quindi il mercato, nei migliore dei casi, non fa altro che prendere atto, alla distanza, di quanto gli addetti ai lavori prima e la coscienza collettiva poi valutano come opera d’arte.
- Cosa determina il valore di un opera d’arte contemporanea?
Se ti riferisci ai corsi e ricorsi storici, sì, credo che esistano anche nell’arte. Ne è un esempio significativo il ritorno alla pittura figurativa, più evidente all’estero che in Italia, ma sicuramente dirompente. Trovo estremamente interessante vedere in che modo venga nuovamente declinata la figurazione dopo anni di astrattismo e quanto sia stata capace di rinnovarsi distanziandosi dalle manifestazioni tradizionali.
- Cosa vorresti trasmettere al nuovo pubblico? e che tema prediligi?
L’arte che prediligo è quella che sa coniugare il valore estetico a problematiche contemporanee. Mi riferisco a quelle opere attraverso le quali l’artista affronta a suo modo temi attuali, anche socialmente scottanti, cercando sempre di curarne il valore estetico, anche scardinandone i canoni più tradizionali.
- Parliamo del mercato dell’Arte contemporanea, come si possono indirizzare oggi i nuovi collezionisti?
Ai nuovi collezionisti consiglierei di puntare sugli artisti più giovani, economicamente meno impegnativi, che però abbiano alle spalle una storia anche breve che testimoni un percorso professionale. Nell’arte, come del resto in qualsiasi altro settore, non ci si improvvisa.
- Per terminare, L’arte è bellezza ed è eterna, cosa vorresti lasciare al nostro futuro….
Spero di promuovere con la mia attività artisti in grado di raccontare, attraverso le loro opere, il nostro presente a chi verrà domani.
Anna Marra Contemporanea è una galleria attiva dal 2013. Posizionato nell’antico Ghetto ebraico di Roma, lo spazio è fortemente caratterizzato da un’architettura minimale. Impronta che si rispecchia nelle scelte espositive, volte a dare spazio alle ricerche artistiche più essenziali e rigorose. Focalizzata sulla valorizzazione dei talenti emergenti e middle career, l’attività di Anna Marra Contemporanea coinvolge sia artisti italiani che internazionali. Anna Marra Contemporanea fa parte di Artughet, Associazione che riunisce le gallerie situate nell’ex Ghetto di Roma.
Anna Marra Contemporanea
Via sant’angelo in pescheria, 32 Roma (italy)
Tel: (+ 39) 06 97612389
info@annamarracontemporanea.it
Orari
da martedì a sabato, 15.30 – 19.30
E’ curatrice indipendente, art Advisor e consulente di marketing management culturale internazionale. Da oltre 20 anni e progettista culturale di eventi legati all’arte contemporanea con una particolare attenzione a spazi inconsueti, e alle interazioni con altre arti. Come project manager ha un’approfondita conoscenza dei diversi processi implicati nella pianificazione, coordinamento ed attività per grandi eventi dall’organizzazione, curatela, ricerca, alla redazione testi e cataloghi. Ha creato e curato oltre 50 rassegne, mostre personali e collettive, installazioni ed interventi in spazi pubblici in Italia.