Se si riesce a costruire una macchina che contenga ciò che contiene la nostra mente, allora quella macchina siamo noi”. Gerald Jay Sussman, docente del MIT
Ho fatto questa breve introduzione per raccontare la connessione tra Arte e Scienza e parlare della nascita del centro di ricerca Numero Cromatico, che apre per la prima volta al pubblico la sua nuova sede in Via Carlo Caneva 60 a Roma.
Dopo 5 anni di attività si inaugura un nuovo spazio di 200 mq, in cui si svolgeranno esperimenti, mostre, performance, laboratori e conferenze. Il processo creativo dell’arte insieme a quello della scienza può favorire un cambiamento, una crescita personale e il rispetto delle differenze culturali. La struttura positiva e confermata della conoscenza scientifica, da un lato, e l’intuitività dell’arte prodotto della irrazionalità umana, dall’altro lato. Oggi l’arte è affascinata dalle infinite opportunità della scienza e della medicina e della tecnologia genetica nelle possibilità di fare evolvere e migliorare la specie, tanti interrogativi ancora e tanto studio… iniziamo da Numero Cromatico.
Intervista al Presidente Dionigi Mattia Gagliardi:
1) Come nasce Numero Cromatico?
È doveroso fare una precisazione rispetto alla tua introduzione. L’arte e la scienza sono intuitive allo stesso modo. L’artista e lo scienziato sono ambedue creativi, nel momento in cui risolvono un problema in una maniera nuova, inattesa, insolita. Grazie alle attuali conoscenze teoriche e scientifiche sappiamo che questa dicotomia tra scienza positiva e arte irrazionale è più appariscente che sostanziale. Tornando alla domanda, nel 2011 ho chiamato a raccolta alcune menti eccellenti del mondo dell’arte e della scienza con l’intenzione di costituire un gruppo di ricerca avanzato sulla relazione tra arte e scienza. Numero Cromatico nasce per colmare quello che per noi era un incomprensibile vuoto: la mancanza di un dibattito serio sul tema della relazione tra arte e scienza. Il primo passo fu fondare il Centro e Nodes, una rivista unica nel suo genere, soprattutto in Italia. Un periodico studiato con l’intenzione di aprire un dibattito dichiarato sulle attuali teorie dell’arte.
2) Mi puoi descrivere la vostra filosofia in 3 espressioni?
Teoria; Ricerca scientifica; Relazione attiva del pubblico con l’opera d’arte.
3) Da sempre esiste uno stretto rapporto tra Arte e Scienza? E in che modo il rapporto tra discipline scientifiche e discipline umanistiche si è evoluto nel corso dei secoli? E come si sviluppa Oggi?
Il rapporto tra arte e scienza esiste da secoli nella cultura occidentale. Non basterebbe un trattato per descrivere quanti artisti, filosofi ed intellettuali si sono occupati di questo tema e come. Il problema odierno è che con l’avvento della cultura postmoderna, qualsiasi trovata eccentrica è stata spacciata come arte, oggetti poveri di contenuto teorico acquistano di valore se accompagnati da giuste strategie di mercato. Un’arte scientifica innanzitutto dichiara quali sono i punti di partenza storici e teorici, ma rimette i propri studi alla comunità di specialisti per verificarne l’efficacia e l’effetto. Si discosta dall’idea dell’artista ispirato, bohémien, che fa quello che fa per motivazioni innate. Questo modo di vedere l’arte serve a dilettanti narcisisti o a critici che vogliono diventare “presentatori”. L’arte non ha bisogno di essere spiegata nella sua fruizione, ma devono essere chiare le motivazioni della ricerca.
4) Arte, neuroscienze, estetica sperimentale, psicologia dell’arte, comunicazione visiva…cosa hanno in comune? Come le volete esporre al pubblico?
Quelli che tu citi sono alcuni campi della nostra ricerca. Tutte discipline che hanno cercato e cercano di studiare le variabili dell’esperienza estetica attraverso un approccio scientifico. Tra questi citerei anche la neuroestetica.
Il pubblico potrà frequentare il centro nelle giornate dedicate alla sperimentazione o comunque scoprire il nostro lavoro durante i nostri eventi pubblici.
5) La “tecnocultura”, come manipolazione della natura e controllo di forze naturali. Quanto è importante? e come viene influenzata dalla nostra società?
Pensare alla relazione tra arte e scienza come qualcosa che usa la “tecnologia”, può essere un errore di valutazione. Tutte le arti sono state tecnologiche, anche il pennello è una tecnologia. L’arte scientifica è un’arte che tiene conto delle scoperte della contemporaneità e che si pone come disciplina che studia le variabili estetiche. Sarebbe anacronistico curare la febbre con la magia, quando sappiamo scientificamente che si tratta di un’alterazione del sistema di termoregolazione ipotalamico e soprattutto sappiamo come curarla. L’uomo in tutte le epoche storiche ha cercato di “controllare” le forze naturali. Non mi preoccupa l’attuale cultura tecnologica, tra 1000 anni probabilmente quello che noi reputiamo una “manipolazione” sarà per i posteri una sciocchezza.
6) Hanno descritto l’opera d’arte come un prodotto della irrazionalità umana, un esito della emotività non ragionata e priva di regole, cosa ne pensi?
L’opera d’arte come prodotto dell’irrazionalità umana a noi interessa poco. La reputiamo fuori dal tempo. A noi interessa la creatività del pubblico. Ci interessa creare condizioni sperimentali attraverso le quali il pubblico possa mettersi in discussione, vivere. Situazioni, momenti, eventi che possano incidere profondamente sull’individuo.
7) Quale è l’artista a cui ti avvicini di più?
C’è sicuramente una lista di diversi artisti nella nostra linea di ricerca, ma volendone citare due distanti nel tempo ma non nella linea di continuità storica, potrei citarti sicuramente: Giacomo Balla e Sergio Lombardo.
8) Cosa vorreste trasmettere al vostro pubblico? Progetti a breve?
Più che trasmettere qualcosa vogliamo fare chiarezza su alcuni temi e concetti oggi estremamente fumosi quando avvicinati all’arte. Il concetto di ricerca, il concetto di sperimentale, il concetto di ispirazione, il concetto di creatività. E proprio in questa direzione andrà tutta la nostra programmazione. Il 22 marzo presenteremo il nuovo numero della nostra rivista, Nodes, e il 5 aprile apriremo al pubblico una mostra che si pone come un evento in progress. A partire dall’inaugurazione si svolgeranno giornalmente attività di sperimentazione mirate.
9) Per terminare, cosa vorreste lasciare al futuro?
Vorremmo liberare l’attuale cultura artistica dai limiti di un vecchio modo di vedere l’estetica e l’opera d’arte. Portare il dibattito estetico su un binario di discussione internazionale attraverso dati teorici e sperimentali tangibili, superando l’autorità del critico o della commissione di turno, i quali molto spesso rispondono allo status quo.
Centro di ricerca sulla relazione tra arte e scienza Numero Cromatico è un Centro di ricerca, fondato a Roma nel 2011, formato da ricercatori provenienti da diverse discipline. Le ricerche si articolano in ambiti quali arte, neuroscienze, estetica sperimentale, psicologia dell’arte, comunicazione visiva. Il Centro ha l’obiettivo di: svolgere attività di ricerca scientifica in ambito artistico; aprire un dibattito sugli attuali limiti e sulle prospettive dell’arte contemporanea; produrre teorie e opere su basi sperimentali; stimolare il pensiero critico attraverso pubblicazioni, laboratori, progetti di ricerca, performance, eventi, conferenze, opere e mostre. Membri del Centro di ricerca: Salvatore Gaetano Chiarella, Manuel Focareta, Dionigi Mattia Gagliardi, Danilo Innocenti, Marco Marini, Japoco Natoli, Luna Sarti, Giulia Torromino.
Apertura al pubblico da Giovedì 2 Marzo 2017 ore 20.30
Durante la serata di opening è stato presentato il programma delle attività del primo semestre e presente in anteprima il nuovo numero della rivista Nodes, principale organo di divulgazione delle attività di ricerca del Centro. Inoltre, in sede è possibile consultare tutti i volumi prodotti in questi anni dalla casa editrice e durante la serata Mash-up sonoro di zOOplasty
Numero Cromatico
Centro di ricerca sulla relazione tra arte e scienza
Numero Cromatico è un Centro di ricerca, fondato a Roma nel 2011,
formato da ricercatori provenienti da diverse discipline.
Le ricerche si articolano in ambiti quali arte, neuroscienze,
estetica sperimentale, psicologia dell’arte, comunicazione visiva.
Il Centro ha l’obiettivo di:
svolgere attività di ricerca scientifica in ambito artistico;
aprire un dibattito sugli attuali limiti e sulle prospettive dell’arte contemporanea;
produrre teorie e opere su basi sperimentali;
stimolare il pensiero critico attraverso pubblicazioni, laboratori,
progetti di ricerca, performance, eventi, conferenze, opere e mostre.
Membri del Centro di ricerca
Salvatore Gaetano Chiarella
Manuel Focareta
Dionigi Mattia Gagliardi
Danilo Innocenti
Marco Marini
Japoco Natoli
Luna Sarti
Giulia Torromino
Indirizzo
Via Carlo Caneva 60, 00159 Roma
Info: numerocromatico@gmail.com
Web: numerocromatico.com
Tel. +39 3291337741
Pagina Facebook: www.facebook.com/numerocromatico
Sede amministrativa:
Via dei Pianellari 20, 00186 Roma
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E’ curatrice indipendente, art Advisor e consulente di marketing management culturale internazionale. Da oltre 20 anni e progettista culturale di eventi legati all’arte contemporanea con una particolare attenzione a spazi inconsueti, e alle interazioni con altre arti. Come project manager ha un’approfondita conoscenza dei diversi processi implicati nella pianificazione, coordinamento ed attività per grandi eventi dall’organizzazione, curatela, ricerca, alla redazione testi e cataloghi. Ha creato e curato oltre 50 rassegne, mostre personali e collettive, installazioni ed interventi in spazi pubblici in Italia.