“La Basilicata esiste. …sì esiste… è un pò come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi“. Questa frase emblematica, tratta dal film “Basilicata coast to coast“, la dice lunga sulla conoscenza abbastanza approssimativa che ancora si ha di questa regione. Una regione tutt’oggi legata nell’immaginario collettivo alla descrizione che ne fece Carlo Levi, nel suo libro autobiografico “Cristo si è fermato ad Eboli” in cui svela e denuncia l’abbandono che ha segnato per molti secoli la storia di questa terra e della sua gente.
https://youtu.be/zt_kbDMn8Ws
“Cristo si è davvero fermato a Eboli, dove la strada e il treno abbandonano la costa di Salerno e il mare, e si addentrano nelle desolate terre di Lucania. Cristo non è mai arrivato qui, né vi è arrivato il tempo, né l’anima individuale, né la speranza, né il legame tra le cause e gli effetti, la ragione e la Storia. Cristo non è arrivato, come non erano arrivati i romani, che presidiavano le grandi strade e non entravano fra i monti e nelle foreste, né i greci, che fiorivano sul mare di Metaponto e di Sibari: nessuno degli arditi uomini di occidente ha portato quaggiù il suo senso del tempo che si muove, né la sua teocrazia statale, né la sua perenne attività che cresce su se stessa. Nessuno ha toccato questa terra se non come un conquistatore o un nemico o un visitatore incomprensivo.”
D’altra parte quando Carlo Levi raccontava del suo confino ad Aliano, effettivamente lì in Basilicata ci si arrivava davvero difficilmente; niente treni, niente autostrade, solo vecchie corriere popolate da un umanità di volti scavati, di una lingua arcaica e di animali da cortile tenuti in braccio. Una terra di frontiera, o di confino, come lo fu per Levi e per tanti altri dissidenti. Si calcola che tra confinati e internati, in Basilicata – soprattutto la nuova provincia di Matera – transitarono oltre 5.000 persone. Tra le personalità di rilievo della cultura e della politica dell’epoca oltre a Carlo Levi, Eugenio Colorni, Guido Miglioli, Camilla Ravera, Manlio Rossi Doria.
Ma dai tempi di Carlo Levi ad oggi qualcosa, anzi molto, è cambiato. Questa terra orgogliosa e riservata si è fatta poco a poco scoprire, svelando al mondo il suo fascino fatto di grandi contrasti.
E noi, questa Basilicata in bilico tra memoria e futuro ve la vogliamo raccontare con la conferenza che si tiene oggi, 19 novembre, a Roma presso il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo dal titolo “ Basilicata: memorie e futuro di una terra da scoprire”..
Sono tre le relazioni che ci portano a scoprire e approfondire la storia, l’arte, i luoghi e la bellezza di questa terra: quella di Edoardo Schina con “La Lucania tra musei e parchi archeologici”, quella di Lorenzo Caricchio con “La Basilicata nella storia, nella letteratura e nel cinema” e infine quella di Francesca Liani con “La Basilicata esiste. Viaggio alla scoperta di una terra di contrasti tra emozioni e stupore”.
L’intento della conferenza promossa dalla Fondazione Mario Caricchio è offrire l’occasione per far scoprire i tesori di una terra che ha tanto da offrire: storia, arte, cultura, bellezza, tradizioni e paesaggi. Una terra caratterizzata da forti contrasti distesa tra due mari, il Tirreno e lo Jonio, per troppo tempo povera e marginale seppure ricca di risorse naturali, dalle fonti d’acqua al petrolio. Una terra autentica, ospitale e fiera, con paesaggi unici e borghi antichi sospesi nel tempo. Una terra dalla storia millenaria, culla della Magna Grecia, crocevia di popoli e civiltà, ma anche terra di conquiste e di dominazioni di cui restano evidenti le tracce: dai Romani ai Longobardi, dai Bizantini ai Normanni, dagli Svevi agli Angioini, dagli Aragonesi ai Borboni. La terra di Orazio, di Isabella Morra, luogo di ispirazione dello scrittore Carlo Levi, terra di Briganti e di grandi emigrazioni. Insomma uno scrigno prezioso che una volta aperto, non si fa dimenticare facilmente. Di questo e molto altro parlano i tre relatori d’eccezione.
L’appuntamento è per , sabato 19 novembre 2016, alle ore 17.00 al Museo Nazionale dell’Alto Medioevo (Mame) in Viale Lincoln, 3, 00144 Roma
Dulcis in fundo, concedetevi qualche peccato di gola con un aperitivo conviviale.
[codepeople-post-map]
Francesca Liani.
Project manager, opera nell’ambito della consulenza di direzione connessa all’attuazione di progetti cofinanziati con Fondi Europei e gestiti da Enti Pubblici e privati a livello nazionale e locale. E’ esperta in ideazione, progettazione, coordinamento e gestione di progetti integrati in ambito comunicazione, marketing e sviluppo locale, formazione e start up d’impresa, marketing territoriale, turistico e culturale. In oltre 20 anni di attività ha collaborato con istituzioni, enti pubblici, società di consulenza, agenzie di sviluppo, onlus e associazioni di categoria.
Dal 2010 è membro del Comitato di promozione dell’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Roma.
Ha curato la redazione di numerosi studi in ambito economico – sociale essendone poi relatrice in convegni a livello nazionale ed europeo. In campo giornalistico ha collaborato con diversi magazine, quotidiani on line e newsletter scrivendo articoli e tenendo alcune rubriche sui temi turismo, cultura, attualità.
Nel 2013 ha pubblicato la prima silloge intitolata “IMPRONTE – Stille d’Anima”.
E’ impegnata in ambito culturale in diversi progetti editoriali sia come autrice che co-autrice.