Roma è un film di Alfonso Cuaron vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia.
Ieri sera all’uscita del cinema Farnese a Campo dei Fiori ancora i dialoghi e le immagini in bianco e nero accompagnavano la mia passeggiata mentre attraversavo la piazza inusualmente spoglia e silenziosa per andare in Trastevere.
Le due protagoniste femminili seppur così diverse trovano uguale risposta al dramma dell’abbandono degli uomini. Un abbandono, non a caso, descritto dal regista in modo vigliacco e, consistente in entrambi i casi per i protagonisti maschili in una fuga.
Quello che stupisce è la rappresentazione così dissacrante e, nello stesso tempo pacata, di una verità semplice e spaventosa: l’uomo fugge di fronte alle sue responsabilità una o più volte nell’arco di una vita, non importa quale legame lo abbia mai spinto ad impegnarsi (il sentimento, la passione, l’affetto o la pietà); la donna impazzisce di fronte a ciò che in cuor suo sente e sa di sapere già, nel momento stesso in cui decide di farci i conti.
Le due protagoniste femminili lungi dall’essere sprovvedute o non consapevoli di una fine ormai prossima o forse già passata da anni ma lo sconforto arriva dopo quando nella loro mente l’uomo cessa di essere quel principe azzurro in cui hanno creduto.
L’amore finisce e la maggior parte delle volte sempre in modo vigliacco perché l’uomo non ha mai creduto o mai voluto essere un eroico principe azzurro ma un eterno Peter Pan immaturo.
Ecco la differenza: noi donne non siamo capaci ad elaborare il lutto della fine di un amore se non attraverso la tragedia di una sconfitta personale.
Ma davvero ci vogliamo caricare anche della responsabilità della fragilità maschile?
Se apparentemente sembrano cascarci Cloe e la sua padrona ci si sorprende a vedere come la risposta allo sconforto arriva subito attraverso l’amicizia, l’affetto e l’unione della forza di quel sesso che cessa di essere debole nell’attimo in cui scopre irrimediabilmente fragile e codardo quello del proprio uomo.
Si ribalta così un finale tragico in commedia con un the end alle quale noi donne dobbiamo iniziarci ad affezionare di più che a quello del “vissero felici e contenti tutta la vita con il proprio principe azzurro”.
Un film consigliato anche alle adolescenti affinché siano meglio preparate e armate di fronte alla debolezza e fragilità dei ragazzi.
ROMA
Roma è un film del 2018 scritto e diretto da Alfonso Cuarón, vincitore del Leone d’oro alla 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. La pellicola segue le vicende di una famiglia messicana a Città del Messico negli anni settanta ed il titolo si riferisce al quartiere Colonia Roma della città. (Wikipedia)
Prima data di uscita: 27 ottobre 2018
Regista: Alfonso Cuarón
Lingua: Lingua spagnola
Casa di produzione: Esperanto Filmoj
Dhebora Mirabelli è un legal project manager oltre che avvocato specializzato in diritto amministrativo e tutela dei diritti umani.
Esperta di pari opportunità, business sociale e responsabilità sociale dell’impresa, ha svolto per oltre quindici anni attività di coordinamento manageriale di progetti europei presso l’Agenzia per l’Italia Digitale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Interno, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero per la Tutela dell’Ambiente, della Terra e del Mare, la Direzione di Cooperazione e Sviluppo del ministero degli Affari Esteri, ecc. sui temi dell’inclusione sociale, responsabilità sociale, salvaguardia dei diritti umani e ambientali.
Ha conseguito la laurea in giurista di impresa presso la Luiss Guido Carli di Roma, il Master di I livello in Manager delle Politiche di Sviluppo e Coesione presso l’Università di Parma, il Master di II livello in Ingegneria per le Pubbliche Amministrazioni presso l’Università Roma Tor Vergata e il Master di II Livello di Executive Business Administration (MBA) presso la Graduate Business School del MIP- Politecnico di Milano, approfondendo i suoi studi nel percorso internazionale svoltosi presso la Tonjii University School of Management di Shanghai, la Audencia Nantes Ecole de Management e la Coppead UFRJ di Rio de Janeiro.
E’ membro di coordinamento del DESC nazionale sui Diritti Economici Sociali e Culturali di Amnesty International dal 2015. Socio Slow Food. Sostenistrice dei progetti in Africa dell’Associazione “La Terra di Piero” e delle iniziative contro la mafia della Associazione di volontari “Gli Amici di Goel”.
Ha curato diverse sezioni di testate online, tra le più importanti: https://immigrazione.west-info.eu/;http://www.socialchangeschool.org/it/tag/blog-fatto-quotidiano/; http://www.spiritoleader.it/category/csr-mip/
Ha pubblicato un libro di fiabe e fotografie africane “Pole Pole: fiabe e colori della Tanzania” devolvendo il ricavato per costruire una scuola in Tanzania. Nata a Rende, ha vissuto a Sydney è di recente rientrata in Italia.